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lunedì 6 novembre 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi



Buongiorno, oggi è il 6 novembre.
Il 6 novembre 1928 Arnold Rothstein muore a seguito del colpo di pistola sparatogli due giorni prima.
 Arnold Rothstein (1882-1928), americano di origine ebraica, inizia fin da giovane a gestire una casa da gioco a New York guadagnandosi in breve tempo il soprannome di “The Brain”, ossia il cervello.
In breve tempo diventa il più grande bookmaker di New York prima e di tutti gli Stati Uniti poi. Invischiato nelle losche operazioni della allora dilagante malavita americana, specialmente contrabbandando di alcolici durante il periodo del proibizionismo, sarà ricordato soprattutto come il maggiore responsabile dello scandalo delle scommesse dei Chicago White Sox durante la finale del campionato statunitense di baseball del 1919. A lui si è ispirato F.Scott Fitzgerald quando ha scritto “il grande Gatsby” pubblicato nel 1925 da cui è stato tratto un film interpretato da Leonardo Di Caprio nel 2013.
La vera passione per Rothstein era comunque il poker, capace di interminabili sessioni con Johnny Moss e Nick “the greek” Dandalos. Proprio contro The Greek, Rothstein è riuscito a vincere il piatto più grosso dell’epoca, quasi 800 mila dollari in un'unica mano, una cifra folle considerando che stiamo parlando di inizio novecento. Coppia di Kappa per Dandolos e Asso-Kappa suited per Rothstein. Un colore al river porta l’enorme piatto ad Arnold. Anche se come spesso gli piaceva ricordare, Nick Dandalos rappresentava per Rothstein una specie di pollo personale. Durante le varie sessioni che hanno giocato uno contro l’altro difficilmente Rothstein si alzava con meno di 100 mila dollari sottratti all’avversario. Un uomo dalla vita perennemente in bilico tra poker e malavita, è destinato ad una fine violenta.
Infatti nel 1928, a soli 46 anni, verrà assassinato a causa di una partita di poker. Rothstein si trovava ad un tavolo "no limit", una delle specialità più in voga a quei tempi. Rothstein va sotto con tutti i contanti che aveva a disposizione quella sera ed inizia a giocare usando dei “pagherò” in pratica come se usasse delle cambiali. La sessione è durata ininterrottamente per tre giorni, ed è stata un bagno di sangue per Arnold che ha lasciato un debito residuo, oltre a tutti i contanti persi in precedenza, di circa mezzo milione di dollari.
Passa qualche giorno e Rothstein si rifiuta di onorare il suo debito perché dice di essere stato truffato durante la partita, ed inoltre si viene a sapere che aveva appena investito mezzo milione di dollari sulle scommesse che riguardavano le elezioni presidenziali.
Così quando Hump Mc Manus, una sorta di esattore dei tempi, viene mandato a riscuotere il credito, Rothstein si rifiuta di pagare, scoppia una violenta colluttazione tra i due e Mc Manus spara a Rothstein, il quale morirà due giorni dopo, restando fedele al codice della malavita; senza mai rivelare il nome del suo aggressore. Due giorni dopo la sua morte, grazie alle scommesse sulle elezioni statati e federali del 1928 avrebbe incassato quasi un milione di dollari.
Tutti sanno chi è il colpevole, ma nessuno vuole parlare. Ci vorrà quasi un anno per mettere Mc Manus sotto processo per omicidio di primo grado. Con la stampa che fa diventare l’omicidio irrisolto un clamoroso evento da prima pagina. Un testimone afferma di aver visto McManus gettare la pistola dalla finestra subito dopo aver sentito lo sparo, un cappotto con le sue iniziali viene ritrovato sulla scena del crimine ed una chiave della stanza d’albergo dove è avvenuto l’omicidio viene trovata nelle tasche di McManus. Alla fine del processo il verdetto sarà: innocente per non aver commesso il fatto.
Tutti sapevano che McManus era l’esattore delle partite private e fortemente illegali di poker, ma in una nazione ancora in subbuglio per il proibizionismo e sull’orlo della grande depressione si è preferito dichiarare innocente un assassino piuttosto che ammettere pubblicamente il problema delle partite di poker illegali.

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