Buongiorno, oggi è il 2 aprile.
Su iniziativa di Benito Mussolini, il 2 aprile 1926 viene istituita in Italia l'Opera Nazionale Balilla.
L'Opera Nazionale Balilla (ONB) fu un organo del Partito Nazionale Fascista (PNF) a carattere parascolastico e paramilitare che deve la sua denominazione alla figura di Giovan Battista Perasso, detto "Balilla", un giovane genovese che secondo la tradizione avrebbe dato inizio alla rivolta contro gli occupanti austriaci nel 1746: un'immagine di modello rivoluzionario cara al regime fascista.
Istituita come ente autonomo con la legge n. 2247/26, l'ONB fu affidata alla direzione di Renato Ricci, allora sottosegretario all'Istruzione, al quale Mussolini aveva affidato l'incarico di "riorganizzare la gioventù dal punto di vista morale e fisico".
Rigidamente centralizzata, l'ONB fu sin dalla sua fondazione concepita come strumento di penetrazione del fascismo nelle scuole, attraverso iniziative che avevano lo scopo di allevare i giovani nel clima culturale e spirituale del regime e di creare in loro una salda coscienza fascista.
Nonostante il fondamentale ruolo educativo svolto dalla scuola, infatti, questa non era ritenuta sufficiente a formare l'italiano nuovo voluto dal fascismo. Per questo l'Opera Nazionale Balilla, "finalizzata all'assistenza e all'educazione fisica e morale della gioventù", mirava non solo all'educazione spirituale, culturale e religiosa, ma anche all'istruzione premilitare, ginnico-sportiva, professionale e tecnica. Scopo dell'ONB era infondere nei giovani il sentimento della disciplina e dell'educazione militare, renderli consapevoli della loro italianità e del loro ruolo di "fascisti del domani".
Se inizialmente fu pensata come azione parallela ed esterna alla scuola, in seguito essa iniziò ad organizzare attività di carattere culturale, politico, paramilitare, sportivo e ricreativo, accrescendo il suo ruolo all'interno della scuola. Il regime chiese la collaborazione degli insegnanti per il tesseramento dei ragazzi e il loro inquadramento nell'organizzazione. L'ONB gestiva anche corsi di formazione e orientamento professionale, corsi post-scolastici per adulti, corsi di puericultura e d'economia domestica per le donne, oltre a migliaia di scuole rurali (nel 1937 erano più di seimila).
L'istituzione dell'ONB dunque inquadrava ufficialmente tutti i giovani e le giovani italiani in un'unica organizzazione, dal momento che il regime aveva sciolto per legge nel 1927 tutte le associazioni di carattere non fascista (scout compresi), ad eccezione della Gioventù Italiana Cattolica, che dovette comunque ridurre le proprie attività.
L'educazione maschile aveva carattere prettamente militaresco, mentre il ramo femminile era molto meno considerato: la futura donna fascista era cresciuta affinché diventasse una massaia sobria e attenta, moglie forte e madre prolifica.
Per quanto riguarda la sua struttura, l'Opera Nazionale Balilla, dopo un primo periodo sperimentale, venne stabilmente suddivisa, per età e sesso, in vari corpi: i corpi maschili che comprendevano i Figli della Lupa (6-8 anni), i Balilla (9-10 anni), i Balilla moschettiere (11-13 anni) e gli Avanguardisti (14-18 anni); e i corpi femminili composti dalle Figlie della Lupa (6-8 anni), le Piccole italiane (9-13 anni) e le Giovani Italiane (14-17 anni).
Esterni all'ONB vi erano i movimenti d'età superiore: i Fasci Giovanili di Combattimento e Giovani fasciste (18 a 21 anni) e i Gruppi Universitari Fascisti (GUF – studenti universitari e delle scuole superiori).
Camicia nera, fazzoletto azzurro, pantaloni grigioverde, fascia nera, fez (il tipico copricapo arabo) costituivano la divisa dei Balilla insieme al moschetto, compagno fedele delle esercitazioni (in versione giocattolo per i Figli della Lupa).
A partire dal 1937 l'ONB, insieme ai Fasci Giovanili di Combattimento, confluì nella Gioventù Italiana del Littorio (GIL), passando in questo modo alle dirette dipendenze del partito e richiedendo l'iscrizione obbligatoria a tutti i giovani italiani. Nonostante ciò, le iscrizioni all'Opera Nazionale Balilla non superarono mai il 50% del totale dei giovani.
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