Buongiorno, oggi è il 22 novembre.
Il 22 novembre 1990 Margaret Thatcher, la lady di ferro, rassegna le dimissioni da primo ministro britannico.
Margaret Hilda Roberts Thatcher nasce il 13 ottobre del 1925, figlia di un droghiere che si era faticosamente conquistato il suo posto ad Oxford. Dopo una serie di studi regolari, che non evidenziano in lei nessuna particolare dote straordinaria sul piano intellettuale (anche se si notava certamente il fatto che fosse intelligente), si dedica agli studi di chimica, laureandosi all'università di Oxford. Dal 1947 al 1951 lavora come chimico nella ricerca, ma nel 1953, avendo anche studiato come avvocato, diviene fiscalista.
Nel rivangare i tempi passati di questa signora che ha segnato profondamente la storia del suo paese, tutti i testimoni sono però concordi nel definirla una persona dotata di una incredibile grinta, di grande buonsenso e di uno straordinario fiuto politico.
Una volta scesa in politica nelle file della destra inglese, infatti, ebbe il merito, quando tutti davano ormai per scontato il tramonto della Gran Bretagna, di aver impugnato la "frusta" e di aver restituito ai suoi concittadini l'orgoglio di essere inglesi, impegnandoli addirittura in una improbabile guerra contro l'Argentina in difesa delle dimenticate isole Falkland.
Entrata nel Partito Conservatore, venne dunque eletta alla camera dei comuni nel 1959 ricoprendo, fra l'altro, il ruolo di ministro dell'istruzione e delle scienze nel governo Heath per quattro anni, dal 1970 al 1974. Dopo la sconfitta conservatrice nelle elezioni del 1974, sfidò Heath per la leadership del suo partito e la conquistò nel 1975. Quattro anni dopo condusse il partito alla vittoria, promettendo di fermare il declino economico britannico e di ridurre il ruolo dello Stato. E' il 4 maggio 1979 quando inizia il suo mandato di Primo Ministro.
Margaret Thatcher fondò la sua politica sull'idea che "la società non esiste. Ci sono solo individui, uomini e donne, e ci sono famiglie". La "purga thatcheriana" consistette quindi in sostanza nella deregolamentazione di lavoro e mercati del capitale, nella privatizzazione di quelle industrie nazionalizzate che lo stato britannico aveva assunto come risultato della guerra, della depressione economica e dell'ideologia socialista. Il risultato? Ha dichiarato lei stessa (e d'altronde confermano, secondo gli analisti, i dati macroeconomici): "Abbiamo ridotto il deficit governativo e abbiamo ripagato il debito. Abbiamo fortemente tagliato la tassa sul reddito di base e anche le tasse più alte. E per far ciò abbiamo saldamente ridotto la spesa pubblica come percentuale del prodotto nazionale. Abbiamo riformato la legge sui sindacati e i regolamenti inutili. Abbiamo creato un circolo virtuoso: tirando indietro il governo abbiamo lasciato spazio al settore privato e così il settore privato ha generato più crescita, il che a sua volta ha permesso solide finanze e tasse basse".
Il suo agire politico, insomma, si basa sull'assunto liberista che: "il governo può fare poco di buono e molto che invece fa male e quindi il campo di azione del governo deve essere tenuto al minimo" e che "è il possesso di proprietà che ha un effetto psicologico misterioso ma non per questo meno reale: il prendersi cura del proprio offre un addestramento nel divenire cittadini responsabili. Il possedere una proprietà dà all'uomo indipendenza contro un governo troppo invadente. Per la maggior parte di noi i nodi della proprietà ci costringono entro doveri che altrimenti potremmo scansare: per continuare con la metafora ci impediscono di cadere nell'emarginazione. Incoraggiare la gente ad acquistare proprietà e risparmiare è stato molto di più di un programma economico". È stata, infatti, "la realizzazione di un programma che ha posto termine ad una società ''basata su una sola generazione'', mettendoci al suo posto una democrazia fondata sul possesso di capitale".
Rinfrancata dal successo della sua politica sulle isole Falkland nel 1982, condusse i conservatori ad una grande vittoria alle elezioni del giugno 1983. Nell'ottobre del 1984 sfuggì ad un attentato quando esplose una bomba degli estremisti repubblicani irlandesi al Grand Hotel di Brighton durante un congresso del partito. Nuovamente vittoriosa nel giugno del 1987 diventò il primo premier britannico nel ventesimo secolo ad ottenere tre mandati consecutivi.
La "Lady di ferro", così soprannominata per il suo polso fermo e per la decisione con cui portò avanti le sue riforme, lasciò volontariamente e ufficialmente Downing Street, dimettendosi, nel novembre 1990, in piena crisi del Golfo, soprattutto a causa di alcuni contrasti sorti nel partito sulla sua politica fiscale e sul suo euroscetticismo. A proposito della crisi Mediorientale, in alcune interviste l'ex leader conservatrice dichiarò in veste non ufficiale il proprio stupore per una guerra conclusa troppo in fretta e senza l'annientamento del dittatore iracheno: "Quando cominci un lavoro quello che conta è farlo fino in fondo, e bene. Saddam invece è ancora lì e la questione nel Golfo non si è ancora chiusa".
In seguito Margaret Thatcher, diventata Baronessa, osservò presumibilmente con soddisfazione il programma che lei non ebbe il tempo di completare applicato dal partito "progressista" di Blair mentre il partito conservatore che la cacciò da Downing Street si trovava ridotto a brandelli. Ancora oggi qualche analista, qualche politologo o talvolta anche qualche leader di partito dichiarano apertamente che per risolvere i loro problemi ci vorrebbe una Thatcher, allo scopo di applicare la cura inglese anche al proprio Paese. Il "thathcherismo", infatti, diede vita a qualcosa che influenzò, per almeno una generazione, il corso mondiale degli eventi.
L'importanza storica di Margaret Thatcher, in sintesi, è insomma quella di essere stata la prima in Europa a portare avanti una politica basata sulla necessità di combattere lo statalismo e di individuare nell'impresa privata e nel libero mercato il mezzo migliore per rilanciare l'economia di un paese.
All'inizio del 2012 è uscito al cinema il film biografico "The Iron Lady" interpretato dalla bravissima Meryl Streep.
Dopo infarti e ictus che l'hanno colpita all'inizio degli anni 2000, e da tempo malata di Alzheimer, Margaret Thatcher si è spenta a Londra all'età di 87 anni il giorno 8 aprile 2013.
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