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mercoledì 13 luglio 2022

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 13 luglio.
Il 13 luglio 1985 a Parigi Sergej Bubka diventa il primo uomo a superare i 6 metri nel salto con l'asta.
Sergej Bubka, il più grande atleta di salto con l'asta di tutti i tempi, nasce il giorno 4 dicembre 1963 a Luhansk, nella zona sud-orientale dell'Ucraina. Inizia a dedicarsi all'atletica leggera provando per la prima volta il salto con l'asta alla tenera età di nove anni. Nel 1978, quindicenne, Bubka si trasferisce a Donetsk con l'allenatore Vitalij Petrov.
Il mondo dell'atletica internazionale fa la sua conoscenza nel 1983 quando vince un meeting a Helsinki, saltando la misura di 5,70 metri. Negli anni seguenti Bubka stabilirà nuovi standard per il salto con l'asta. A Parigi il giorno 13 luglio 1985 diventa il primo atleta di sempre a superare con l'asta i 6 metri, altezza da lungo tempo considerata irraggiungibile.
Ma Sergej Bubka non rimane nella storia dello sport solo per questo risultato, bensì per la grande capacità che ha avuto negli anni seguenti di superare e migliorare se stesso. Sono molte le occasioni in cui, di volta in volta, di manifestazione in manifestazione, migliora il proprio record mondiale. Ogni volta la sua vittoria appare scontata, sia per il pubblico che lo ammira, sia per i suoi avversari. Ma ogni volta l'emozione che riesce a procurare è grandissima. L'Unione Sovietica, nazione per la quale gareggiava, era solita offrire consistenti bonus monetari per ogni record mondiale stabilito dai propri atleti, così c'è anche chi sostiene che Bubka abbia approfittato volontariamente di questo meccanismo per arricchirsi.
Nell'arco di quattro anni, tra il 1984 e il 1988, Bubka migliora il proprio record del mondo di 21 centimetri: più di quanto qualunque altro astista abbia ottenuto nei dodici anni precedenti.
Nel 1988 Bubka salta a Nizza superando l'asticella posta a 6,06 metri d'altezza. Poche settimane dopo vola ai Giochi Olimpici di Seoul: l'aspettativa sua e di tutti è quella di poter superare l'incredibile soglia dei 6,10 metri. L'ucraino non raggiunge l'obiettivo ma vince la medaglia d'oro con la misura di 5,90 metri. In Spagna, a San Sebastian, nel 1991 sarà comunque lui il primo atleta della storia di questo sport a superare i 6,10 metri.
Il 1992 è un anno che ricorda Sergej Bubka fuori dal podio: sorprendentemente alle Olimpiadi di Barcellona sbaglia per due volte la misura di 5,70. Allarmato, Bubka si riserva il terzo tentativo a 5,75 ma sbaglia ancora, senza poter entrare in gara. Tra gli altri atleti, tutti attoniti per il fallimento del primatista mondiale, i due russi compagni di Bubka, Maksim Tarassov e Igor Trandenkov, vinceranno rispettivamente l'oro e l'argento (terzo classificato: lo spagnolo Javier Garcia).
In Italia al Sestriere, il 31 luglio 1994, dopo che alcuni esperti del settore avevano già predetto il declino di re Bubka, l'ucraino stabilisce l'allora record del mondo di 6,14 metri (attualmente il record appartiene ad Armand Duplantis con 6,19). Nel 1993 aveva fatto registrare il record mondiale indoor, con la misura di 6,15 metri. Nel 1996 si qualifica per i Giochi Olimpici di Atlanta (USA), ma sfortunatamente un infortunio occorso poco prima, gli impedisce di partecipare. Nel 2000 a Sidney partecipa alla sua ultima Olimpiade, e ancora una volta questa menifestazione sembra essere stregata: viene eliminato dopo aver fallito tre volte la misura di 5,70 metri.
Nel corso della propria carriera Bubka ha stabilito 35 record mondiali, 17 dei quali all'aperto e 18 indoor. Il dominio assoluto di Bubka nella propria disciplina ha pochi eguali nella storia dello sport moderno. La chiave del successo di Sergej Bubka era la sua velocità unita alla sua forza fisica, fattori che gli hanno permesso di usare aste più lunghe e rigide di quelle usate normalmente, ottenendo così maggiore energia nell'azione.
Ha dominato nella sua disciplina per quasi due decenni, e sorprende che abbia vinto solo una medaglia d'Oro olimpica (Seoul 1988). Probabilmente anche alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 avrebbe avuto buone possibilità per l'oro, ma il boicottaggio sovietico della manifestazione gli ha precluso questa occasione.
Forse la sua medaglia più gratificante rimane quella conquistata ad Atene nel 1997, al suo ultimo Campionato del Mondo: a 36 anni suonati Bubka viene inserito tra i veterani della manifestazione. La sua prestazione sorprende tutti, gli vale il primo posto e rimane ancora oggi negli annali della Atletica leggera.
Alla fine degli anni '80 Bubka sentiva il bisogno di fare qualcosa per Donetsk, la città che l'aveva cresciuto; fonda così il "Bubka Sport Club", un centro di atletica leggera che conta circa 300 giovani iscritti e dieci allenatori, i cui salari sono tutti coperti da Bubka. Uno dei momenti più gratificanti di questo suo nuovo lavoro è stato quando uno dei ragazzi del club, Maksym Mazuryk, ha vinto il salto con l'asta al World Junior Championships in Giamaica nel 2002.
Il suo ritiro ufficiale dalla scena agonistica avviene a 37 anni, il 4 febbraio 2001: nell'occasione la città di Donetsk ha dedicato al campionissimo una statua in bronzo che lo raffigura in posa solenne.
Nominato miglior sportivo dell'Unione Sovietica per tre anni di fila, dal 1984 al 1986, Bubka è entrato a far parte del Comitato Olimpico Internazionale nel 1999. E' stato Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Ucraino, Vice-Presidente della IAAF, Membro del Comitato Esecutivo del CIO e presidente della Commissione Atletica del CIO. È anche un membro del Parlamento ucraino, ricoprendo la carica di Primo Consulente del Ministero della Gioventù, della Cultura e dello Sport. Membro fondatore della Laureus World Sports Academy, sostiene anche il programma di sviluppo delle Nazioni Unite, quello dell'Organizzazione mondiale della Sanità e della Lotta contro la tubercolosi, l'UNESCO, il programma a sostegno dei bambini vittime del disastro ambientale di Chernobyl e il Coordinamento Regionale e Nazionale per la protezione sociale dei disabili e dei bambini orfani.

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