Larga parte delle architetture che la delineano risalgono agli anni trenta in epoca fascista. La piazza viene ancor oggi ricordata per essere stata la cosiddetta trincea nera del neofascismo milanese degli anni settanta.
http://alessandromarciano.com/2010/11/30/milano-e-le-sue-bellezze/dsc_0005/ |
A Milano, l'hanno sempre considerata il salotto buono. Da un lato, se si percorre la strada pedonale di Corso Vittorio Emanuele II si finisce direttamente in Piazza Duomo. Parallelamente c'è corso Matteotti che porta verso plazzo Marino sede del Comune, e quindi alla Scala. Altra via parallela che parte da San Babila, è Montenapoleone la strada dei negozi di lusso.
Oggi al centro della piazza ci sono delle piccole fontane, circondate da giardinetti. I suoi portici brulicano di turisti e milanesi tutti presi da incontri d'affari.
Ma negli anni settanta dire San Babila aveva un significato diverso
http://blog.libero.it/madonna59/commenti.php?msgid=7049079&id=235740 |
Piazza San Babila si trova oggi nel luogo ove fino agli anni trenta c'era solo uno slargo che si apriva alla fine dell'attuale Corso Vittorio Emanuele e davanti all' antica basilica per restringersi all'inizio di corso Venezia. Un luogo, l'antico Carrobio di porta Orientale, che si trovava appena fuori le mura romane, dove nel Medioevo sostavano mercanti e mercanzie prima di entrare in città.
L'idea, ed il conseguente progetto, di aprire una grande piazza non fu immediata ma dettata dalla necessità di adoperare in senso architettonico quegli aggiustamenti al centro cittadino di una Milano, passata in pochi decenni da poco più di 200.000 a un milione di abitanti.
fonte web: http://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_San_Babila
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