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http://www.agriturismiurbino.com/2009/07/17/fano-e-dintorni-di-borgo-in-borgo-gli-antichi-mestieri/ |
Per
torcere le fibre tessili il primo attrezzo utilizzato dall'umanità furono le mani, lavoro lungo e complesso che già nel neolitico veniva eseguito con l'aiuto di un fuso. Del tutto identico al modello oggi usato in Sud America eAfrica e tradizionalmente nel sud Italia e nord America il fuso dell'antichità
era formato da un bastoncino (lungo una spanna) infilato in un tondino
forato (largo 4-6 cm). La rotazione impressa al bastoncino, prolungata
dall'inerzia del tondino torce le fibre che vengono legate al fuso, che
nel girare accumula sul bastoncino il filo fatto. Filare è un lavoro
lungo che occupava una considerevole fetta della popolazione,
soprattutto donne e bimbi, la produzione di un alacre filatore poteva
essere di pochi etti nella giornata, l'esigenza di velocizzare la
lavorazione portò alla costruzione di apparecchi in legno che azionati
da un pedale sveltivano di molto la produzione.
Nel medioevo si cominciò ad usare questo apparecchio che viene chiamato: arcolaio filerina o filatoio. Il primo filatoio a mano risale al 1280
Nella metà del XVIII
con la rivoluzione industriale si avviò la meccanizzazione della filatura. Nel 1764 James Hargreaves inventa il primo filatoio meccanico a lavoro intermittente ( Spinning Jenny o Giannetta )
che brevetterà nel 1770. Nel 1769 Richard Arkwright lo azionerà con una ruota idraulica. Nel 1787 vi verrà applicato un motore a vapore.
fonte web: http://it.wikipedia.org/wiki/Filatura
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