MARILYN (My Week with Marilyn)
di Simon Curtis
con Michelle Williams, Eddie Redmayne, Julia Ormond, Kenneth Branagh, Pip Torrens
Soggetto: dal romanzo 'My Week with Marilyn' di Colin Clark; Gran Bretagna, USA 2011, 99'
All'inizio
dell'estate del 1956 la star americana Marilyn Monroe metteva piede sul suolo
inglese per la prima volta. In luna di miele con il marito, il famoso
drammaturgo Arthur Miller, la Monroe era andata in Inghilterra per girare Il
principe e la ballerina, il film che doveva interpretare al fianco di Sir
Laurence Olivier, leggenda del teatro e del cinema inglese, e che del film era
il regista e il protagonista.
Quella
stessa estate il ventitreenne Colin Clark era per la prima volta nella sua vita
su un set cinematografico. Appena laureato ad Oxford, Clark, che aspirava a
diventare un regista, aveva trovato un modesto impiego sul set de Il principe e
la ballerina.
Quarant'anni
dopo Clark ha raccontato la sua esperienza di quei sei mesi di riprese in un'autobiografia
in forma di diario dal titolo The prince, the showgirl and me. Ma nel resoconto
di Clark manca una settimana.
E'
stato solo alcuni anni dopo che Clark ne ha rivelato il perché. Nel suo secondo
libro, intitolato My Week with Marilyn, racconta infatti la vera storia della
magica settimana che aveva trascorso da solo con la più grande star del mondo:
Marilyn Monroe.
A
tratti comico, a tratti commovente, Marilyn è un ritratto intimo della celebre
icona hollywoodiana e traccia la storia del breve ma intenso legame che la star
stabilì con un ragazzo in grado di capirla meglio di chiunque altro.
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"La
sorpresa si chiama Michelle Williams, protagonista di “My Week With Marilyn”,
esordio del britannico Simon Curtis, che esce venerdì col più sintetico e meno
felice titolo “Marilyn” dopo l’anteprima al Festival di Roma 2011. Film bello e
toccante, pure divertente, che restituisce l’aria del tempo e la fragilità
sensuale della bionda più celebre della storia del cinema." (Michele Anselmi,
Il Secolo XIX, 30/05/2012)
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"E‘
incredibile vedere l’attrice destreggiarsi continuamente tra le molte facce
della Monroe, la star del cinema che è diventata, la ragazza ferita che stava
crescendo. Catturare questi umori mutevoli è stato abbastanza impegnativo
– c’è stato bisogno di una sorta di interruttore interno. Ma è nel rivelare il
complicato enigma del carattere della Monroe, l’intelligenza sempre in agguato
dietro i bronci e le pose sexy, l’inestinguibile bisogno di essere rassicurata,
che la Williams è divina." (Los Angeles Times)
A cura di Cinema Arsenale
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