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martedì 12 dicembre 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 12 dicembre.
Il 12 dicembre del 2000 la Corte Suprema degli Stati Uniti decide di non concedere il riconteggio dei voti in Florida, consentendo di fatto a Bush Junior di vincere la competizione alla Casa Bianca contro il democratico Al Gore, nelle più controverse elezioni di questo millennio.
George W. Bush è diventato il 43mo presidente degli Stati Uniti grazie ai 537 voti in più rispetto ad Al Gore ottenuti in Florida nelle elezioni del 2000 (con il candidato dei Verdi, Ralph Nader, che raccolse oltre 97 mila preferenze). Ciò consentì a Bush di guadagnare i 25 grandi elettori che allora assegnava lo Stato. Ma passarono 36 giorni di ricorsi e controricorsi legali prima che la Corte suprema degli Stati Uniti, con il risicato margine di 5 voti a favore e 4 contro, ordinò di bloccare il riconteggio manuale in tutte le contee della Florida assegnando così la Casa Bianca al candidato repubblicano.
La decisione di Gore, che non trovò sostegno in tutto il Partito democratico, di non proseguire la lotta legale, permise a Bush di aggiudicarsi la Florida con un vantaggio dello 0,00009% e diventare il quarto in tutta la storia degli Stati Uniti a essere proclamato presidente avendo ricevuto in assoluto meno voti dell’avversario. Gore globalmente ebbe infatti 539.947 voti in più di Bush, ma il meccanismo dei grandi elettori assegnò a Bush 271 voti e a Gore 267 (poi una sua grande elettrice del Distretto di Columbia, al momento dell’elezione effettiva del presidente, votò scheda bianca per protestare contro il fatto che la città di Washington non è ancora diventata il 51mo Stato degli Usa).
In alcune contee della Florida il voto fu molto contestato a causa della cattiva qualità delle schede elettorali. Per assegnare una preferenza si doveva bucare un pezzetto di carta grande la metà di un coriandolo accanto al nome del candidato prescelto. In molti casi il pezzetto di carta non si staccava del tutto dalla scheda, comportando la sua classificazione come «scheda bianca». Oppure molti elettori non capirono cosa dovevano fare e segnarono una croce con una penna accanto al candidato, comportando l’annullamento della scheda. Non solo, ma i punti che dovevano essere perforati erano disposti in modo tale da generare confusione tra i candidati. Molti voti andarono persi, specie quelli ricevuti per posta dall’estero. Quasi 180 mila voti non vennero accettati per errori formali. Inoltre migliaia di persone, in buona parte neri-americani di tendenza democratica, non poterono votare perché iscritti erroneamente nelle liste delle persone che avevano perso il diritto al voto. Il governatore della Florida, Jeb Bush, fratello del presidente e il segretario di Stato della Florida, Katherine Harris (che nel 2000 è anche il capo della campagna elettorale di George W. Bush in Florida) fecero di tutto per impedire il riconteggio.
Molti elettori (stimati poi in 15 mila) non si recarono alle urne perché gli organi d’informazione annunciarono alle 20,48 (orario della costa est) la vittoria di Gore in Florida. Non solo, ma dissero che erano stati chiusi i seggi in tutto lo Stato. In realtà alcune contee della parte più occidentale della Florida ricadono sotto il fuso orario degli Stati Uniti centrali: quindi i seggi erano in quel momento ancora aperti. La maggior parte di quegli elettori vota tradizionalmente per il candidato repubblicano: si stima che l’annuncio della vittoria di Gore e la chiusura (falsa) dei seggi costò a Bush un margine di almeno 5 mila voti in più.

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