Cerca nel web

giovedì 28 dicembre 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 28 dicembre.
Il 28 dicembre 1937 muore, all'età di 62 anni, Maurice Ravel.
Nato il 7 marzo 1875 a Ciboure, paesino dei Pirenei, da padre francese e madre basca, Maurice Ravel subito si trasferisce a Parigi, dove dimostra presto spiccate doti musicali, con una forte propensione per il pianoforte e l'armonia.
Si iscrive al Conservatorio e si dedica dall'età di sette anni allo studio del pianoforte, e dai dodici a quello della composizione, giungendo assai presto a uno stile personale.
Partecipa più volte al Prix de Rome, noto premio francese, risultando spesso perdente; finalmente arriva secondo nel 1901, con la cantata Mirra.
A soli 24 anni ottiene un grande successo di pubblico con la "Pavana pour une infante défunte" (la "pavana" o "padovana" era un'antica danza italiana o spagnola). In seguito collabora con S. Diaghilev, impresario dei Ballets Russes, creando il balletto "Daphnis et Chloé" che consacrerà il suo talento.
Scoppiata la Grande Guerra decide di arruolarsi e dopo grandi insistenze (fu anche scartato dall'aviazione) riesce a prestare servizio come carrista per 18 mesi; Maurice Ravel era convinto che il conflitto mondiale avrebbe completamente cambiato l'assetto del mondo e della società, pertanto la sua sensibilità artistica non poteva mancare un simile evento.
Al termine dell'esperienza militare riprende con successo l'attività di musicista: si esibisce in diverse tournée in Europa e negli Stati Uniti, durante le quali presenta le proprie composizioni, che vengono accolte con entusiasmo da pubblico e critica. Frattanto gli viene conferita una laurea ad honorem a Oxford.
Ravel si propone da subito con un stile straordinariamente moderno ed equilibrato, con lo stesso intento di cambiare le forme classiche di Debussy, ma attraverso un rinnovamento degli elementi della tradizione - melodia, armonia, ritmo e timbro - di estrema piacevolezza e comprensibilità (a differenza dell'altro).
Supera con facilità le iniziali incomprensioni dovute alla novità dello stile e fonda per reazione la Società Musicale Indipendente con altri musicisti, istituzione determinante per la diffusione della musica contemporanea. Conseguendo una continua e crescente simpatia da parte del pubblico, raggiunge il più clamoroso successo con il "Bolero", composto su richiesta della celebre ballerina franco-russa Ida Rubinstein, nel 1928.
Ravel non ne voleva più sapere di balletti dopo che aveva rotto con il mostro sacro dell'epoca in tema di balletti, quel Sergej Pavlovič Djagilev che imperava a Parigi in quegli anni come direttore artistico nonché fondatore dei famosi Balletti russi. Ma cedette alle insistenze della Rubinstein e decise di orchestrare un pezzo del compositore spagnolo Isaac Albéniz, il componimento per pianoforte Iberia, per un balletto. Arrivò presto però la notizia che gli eredi del grande compositore spagnolo non avevano acconsentito a nessuna trascrizione di pezzi del maestro anche perché la partitura della Iberia era già stata orchestrata dal maestro Enrique Fernàndez Arbòs.
Fu a questo punto che Ravel, non scoraggiandosi, prese l'iniziativa di comporre ex novo un pezzo a tempo di bolero, scegliendo dunque un brano dal carattere tipicamente spagnolo. Il Boléro andò in scena all'Opéra national de Paris il 22 novembre 1928, diretto da Walter Straram con le coreografie di Bronislava Nijinska. Il balletto, pur molto innovativo e provocatorio, ottenne un clamoroso successo.
Il balletto originale è una sorta di ballo rituale durante il quale una donna danza in modo seducente su un tavolo, mentre un gruppo di uomini si avvicinano a lei sempre più, con il crescere della musica.
Tra le sue composizioni più conosciute, oltre alle già citate, sono da ricordare: Mamma oca, cinque pezzi infantili per pianoforte a quattro mani e poi per orchestra, ispirata a cinque favole di Charles Perrault, un delizioso mondo fiabesco realizzato in musica; due Concerti per pianoforte e Orchestra, di cui il secondo in re maggiore ha la caratteristica di avere la parte pianistica suonata con la mano sinistra (fu infatti composto per il pianista austriaco P. Wittegenstein, che durante la I guerra Mondiale era rimasto mutilato al braccio destro, ma aveva continuato coraggiosamente la carriera concertistica); L'ora spagnola, per il teatro.
Nel 1933, in seguito ad un incidente d'auto, Maurice Ravel viene colpito da una malattia che paralizzerà progressivamente il suo fisico; muore il 28 dicembre 1937 a Parigi, in seguito ad un'intervento chirurgico al cervello.
George Gershwin ebbe modo di raccontare che quando chiese al maestro francese di poter studiare insieme a lui, Ravel gli rispose: "Perché vuoi diventare un mediocre Ravel, quando puoi essere un ottimo Gershwin?".
Stravinsky, parlando di Ravel, lo definì un "artigiano di orologi svizzeri", riferendosi all'intricata precisione dei suoi lavori.

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog

Archivio blog