Cerca nel web

giovedì 16 febbraio 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 16 febbraio.
Il 16 febbraio 1959 Fidel Castro diventa primo ministro di Cuba.
Nato a Mayarí il 13 agosto 1926 e figlio di un immigrato spagnolo divenuto proprietario terriero, Castro è diventato uno dei simboli della rivoluzione comunista ma anche, agli occhi dei suoi detrattori, un dittatore che non concede libertà di espressione.
Iscrittosi all'università dell'Avana nel 1945, partecipò dapprima alla vita politica dell'ateneo, nelle file dell'ala più ortodossa del Partito del Popolo Cubano.
La militanza studentesca si esprimeva spesso attraverso la lotta per bande, in scontri fra "gruppi di azione" di segno opposto che non di rado degeneravano in sparatorie : fra il 1944 e il 1952, per esempio, si registrarono un centinaio di attentati. Ad ogni modo, Castro nel 1950 si laurea in legge e, dopo il colpo di stato di Fulgencio Batista del 1952, si arruola in un movimento intenzionato a dare l'assalto alla caserma Moncada a Santiago de Cuba. In breve ne diventa il capo e poi, il 26 luglio 1953, organizza il piano. Fallita l'azione, a causa dello scarso coordinamento fra i vari gruppi che componevano il commando, viene imprigionato dal regime. Dei suoi compagni, alcuni caddero combattendo ma la maggior parte fu giustiziata dopo essere stata fatta prigioniera e solo l'intervento di personaggi di spicco, fra cui l'arcivescovo di Santiago, impedì che nei giorni successivi il massacro continuasse.
Al processo, si difese autonomamente, in particolare attraverso un allegato in cui denunciava i mali che affliggevano la società cubana. La sua arringa fu un vero e proprio attacco al potere, che lo trasformò da imputato ad accusatore. Questo documento è poi diventato famoso con il titolo "La storia mi assolverà", anche per il fatto che all'interno vi è in pratica delineato il suo programma politico, lo stesso che avrebbe poi sviluppato (se non superato), nei quarant'anni che lo videro protagonista prima della Rivoluzione poi dell'esercizio del potere.
Ma cosa prevedeva, in concreto, questo programma? Vi si parlava, tra le altre cose, della distribuzione delle terre dei latifondisti dietro indennizzo, la confisca dei beni ottenuti illegalmente dai membri dei passati governi, la nazionalizzazione dell'energia elettrica e dei telefoni, misure per l'industrializzazione, cooperative agricole e dimezzamento dei canoni d'affitto urbani e così via. Insomma, un perfetto programma comunista.
In quel momento, comunque, Castro soffrì la prigione e poi l'esilio (da cui però preparò l'insurrezione armata). Infatti, nel maggio 1955 Batista decise, anche per problemi di immagine presso il governo di Washington, di concedere l'amnistia ai rivoltosi, molti dei quali accompagnarono, meno di sei mesi dopo, Castro nel suo esilio in Messico.
Il 9 luglio di quello stesso anno Fidel Castro incontra di sera Ernesto Guevara, e per tutta la notte discutono sul continente sud americano sfruttato dagli yankee. Il 2 dicembre 1956, torna a Cuba con una forza di 82 uomini, deciso a rovesciare la dittatura, cosa che avvenne dopo una sequenza interminabile di lotte intestine.
L'Esercito Ribelle prese infine il potere nel 1959. Le decisioni iniziali, prese dal nuovo governo di Fidel, furono inizialmente di componente etica: chiusura delle case da gioco e di tolleranza, lotta senza quartiere al traffico di droga, liberalizzazione degli accessi agli alberghi, spiagge, locali sino ad allora riservati a circoli esclusivi. Tutto questo affascinò la maggioranza della popolazione e il nuovo governo ebbe grande consenso.
Nel marzo del 1959 fu imposta una diminuzione dei canoni d'affitto del 30-50% accompagnata da una riduzione del prezzo di medicinali, libri scolastici, tariffe elettriche, telefoniche e dei trasporti urbani. Dopo aver ridotto gli affitti, si varò una riforma che mirava a trasformare gli inquilini in veri e propri proprietari attraverso il pagamento degli alloggi con rate mensili proporzionali al reddito.
Ma le proteste interne iniziarono dopo l'emanazione, nel maggio 1959, della prima riforma agraria, che fissava per le tenute agricole un limite massimo di 402 ettari. La superficie coltivabile veniva assegnata a cooperative oppure distribuita a proprietà individuali di un minimo di 27 ettari. Il governo, per impedire il minifondo, proibiva la vendita delle terre ricevute e il loro frazionamento.
Con la nuova riforma agraria fu istituito l'INRA (Istituto nazionale di riforma agraria).
La riforma agraria suscitò forti reazioni nelle campagne ma anche presso le classi alte e i ceti medi urbani. Le manifestazioni più clamorose di dissenso furono rappresentate dalla fuga, negli Stati Uniti, del comandante delle Forze armate Pedro Diaz Lanz, e dall' arresto di Huber Matos, governatore della provincia di Camarguey, accusato di cospirazione per essersi opposto alla riforma agraria.
Oggi Cuba è impegnata a fronteggiare gli Stati Uniti, in una lotta che la oppone al blocco economico che perdura da più di quattro decenni.
A partire dal mese di dicembre del 2006 si fanno sempre più presenti i problemi di salute. Il 19 febbraio 2008, al potere da quasi 50 anni, Fidel annuncia il suo ritiro dalle cariche presidenziali lasciando tutti i poteri al fratello Raul Castro Ruz. "Non vi dico addio. Spero di combattere come un soldato delle idee", ha dichiarato il lider maximo cubano.
Il 29 marzo 2012, durante la visita a Cuba di Papa Benedetto XVI, Fidel Castro ha avuto un colloquio di circa 30 minuti con il Pontefice, definito da entrambi molto cordiale, nel quale Castro, pur mostrando alcune difficoltà motorie dovute alla malattia ed alla età avanzata, si è dimostrato ancora perfettamente lucido e cosciente.
Fidel Castro è morto nella capitale cubana alle ore 22.29 del 25 novembre 2016; a darne l'annuncio alla televisione di Stato è il fratello Raúl. La causa della morte non venne rivelata. Nel rispetto della volontà del defunto, il corpo è stato cremato nelle ore successive. Durante i nove giorni di lutto nazionale, il corteo funebre ha percorso al contrario il medesimo viaggio di 900 km fatto da Castro e dai rivoluzionari nel gennaio 1959, trasportandone l'urna cineraria dall'Avana a Santiago di Cuba. Le varie tappe del tragitto hanno visto la folla accoglierlo con commozione, ammassata lungo le strade per assistere al corteo.

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog

Archivio blog