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martedì 28 febbraio 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 28 febbraio.
Il 28 febbraio 1874 termina il processo sul "caso Tichborne", il più lungo mai avuto in una corte inglese fino agli anni 90 del secolo scorso.
Si tratta del caso relativo a Roger Tichborne, un magnate deluso in amore e in seguito perso per mare, e un uomo che, più di 10 anni più tardi, compare dalla lontana Australia per reclamarne l'eredità. I processi civili e penali che ne seguirono furono i più lunghi della storia forense britannica, fino alla metà degli anni 90 del secolo scorso.
In un periodo storico in cui la scienza forense era ai primordi, i passaporti non sempre richiesti, e pochissime persone possedevano una qualsiasi forma di documentazione personale, il caso riguardò la difficoltà di provare l'identità di un uomo in una corte di giustizia. Il paese si divise: nobiltà e membri del Parlamento si opponevano al richiedente, ma i cittadini stavano dalla parte di un uomo che ritenevano venisse privato dell'eredità di cui aveva diritto; a un certo punto si temette che il caso potesse causare una rivoluzione o una guerra civile.
La storia, in breve, è la seguente.
I Tichborne erano devoti Cattolici, il che fino all'"Atto di Emancipazione Cattolica" del 1829 significava che non potevano né candidarsi al Parlamento né fare carriera militare nelle forze armate. Dunque come tante altre famiglie cattoliche, i Tichborne vivevano una vita da potenti gentleman di campagna, cacciando, sparando, e ammassando terre e denaro.
Nel 1829 nacque Roger Tichborne, il primogenito di Sir James ed Henriette Felicite Tichborne. Il matrimonio non era felice; vi erano 21 anni di differenza tra i due ed Henriette, un membro illegittimo della famiglia reale francese, era viziata, spesso nervosa e odiava l'Inghilterra e la vita rurale con tutta se stessa.
Roger soffriva di una malformazione ai genitali, una condizione che ora sappiamo essere rara ed ereditaria. Sua madre lo portò a Parigi dove, all'età di cinque anni in cui ai bambini venivano messi i pantaloni, gli venne imposto di indossare abiti creati apposta per lui fino ai 12 anni, nell'erronea convinzione che vestiti più larghi consentissero ai genitali di emergere. Riportato in Inghilterra a 16 anni, Roger frequentò la scuola navale di Stonyhurst, e in seguito entrò nell'Esercito. Passava le vacanze con gli zii, Sir Edward e Lady Doughty, e la loro figlia Katherine, chiamata Katty.
Roger e Katty presto si innamorarono, ma il loro amore venne osteggiato da entrambe le famiglie, poiché erano cugini di primo grado. Alla fine si giunse a un compromesso: Roger avrebbe viaggiato all'estero per tre anni, e se al suo ritorno i due avessero ancora voluto sposarsi, le famiglie non si sarebbero più opposte.
Roger andò prima in Sud America, dove viaggiò per più di un anno, e si fece ritrarre in due dagherrotipi. In questo periodo invece la cugina Katty sposò Percival Pickford Radcliffe, membro di una potente famiglia cattolica del Yorkshire.
Roger decise allora di navigare verso le Indie occidentali nella primavera del 1854, agguantando un passaggio a bordo della "Bella". Dopo poco tempo la barcaccia della "Bella" fu trovata dispersa in mare, e di Roger Tichborne venne dichiarata la morte presunta.
Sebbene la "Bella" fosse stata dichiarata perduta, la madre di Roger era convinta che lui fosse ancora vivo, e pubblicò su molti giornali nazionali e internazionali appelli per ricevere informazioni sul suo figlio perduto. Nel frattempo, il fratello minore Alfred era diventato l'undicesimo baronetto, ma l'alcolismo e le abitudini dissolute lo portarono alla morte prematura a 27 anni, lasciando sua moglie Theresa incinta del loro primo figlio.
Finalmente, nel 1866, Lady Henriette Tichborne ricevette la lettera che aspettava ansiosa da più di 10 anni. Un uomo proveniente da Wagga Wagga, in Australia, dichiarava di essere Roger Tichborne, sostenendo di essere stato salvato dal relitto e portato in quel continente per diventare poi un macellaio e un postino. La sua storia, per quanto inverosimile, venne creduta poiché l'uomo soffriva della stessa malformazione genitale di Roger.
Lady Tichborne non perse tempo ed invitò l'uomo che credeva essere suo figlio, insieme alla moglie e al bambino, a tornare in Inghilterra. Tuttavia, poiché Roger era stato dichiarato morto, e poiché la moglie di Alfred aveva dato alla luce un figlio maschio, l'uomo dall'Australia doveva provare la sua identità in un tribunale.
Il primo processo, quello civile, doveva provare se l'uomo di Wagga Wagga fosse in effetti Roger Tichborne. Sfortunatamente Lady Tichborne morì prima dell'apertura del caso, facendogli perdere così il suo teste principale poiché, come lei stessa disse, "come può una madre non riconoscere il proprio figlio?". Al fine di raccogliere fondi per l'assistenza legale, il pretendente cominciò a vendere "Obbligazioni Tichborne"; di fatto una scommessa sul risultato del processo, poiché venivano vendute tra le 40 e le 60 sterline, con la promessa di un rimborso a 100 sterline in caso di vittoria.
I costi del caso erano ragguardevoli, dato che alcuni commissari vennero mandati sia in Sud America che in Australia alla ricerca di testimoni in grado di identificare il pretendente. In queste indagini continuava ad apparire un nome: non quello di Roger Tichborne bensì quello di Arthur Orton di Wapping, figlio di un ricco proprietario navale mandato a fare un lungo viaggio di mare nella speranza di curarlo da una condizione psichica precaria.
Durante il processo, venne chiesto al richiedente cosa contenesse un pacchetto sigillato inviato da Roger prima della partenza per il Sud America a Vincent Gosford, suo domestico e amico intimo. Egli rispose sostenendo di aver avuto una relazione intima con la cugina Katty a Cheriton Mill, e che il pacchetto conteneva istruzioni per impedire che lei conoscesse altri uomini.
Una tale macchia nella reputazione di una Signora inorridì la nobiltà, e ciò, insieme alla ignominiosa vendita delle obbligazioni Tichborne, portò le classi abbienti a diventare il suo peggior nemico.
Dopo il rilascio su cauzione, il sedicente Tichborne cominciò un tour in sale da concerti, venendo a contatto con grandi folle. Molti collezionavano fotografie del pretendente e della sua famiglia, nonché dei Tichborne, come oggi si collezionano figurine dei calciatori; queste fotografie mostrano un uomo di fascino e sostanza. Persino al secondo processo, quello penale, il pretendente divenne un ospite popolare in cene e feste, ricevendo lettere di "fan" femminili che lo trovavano alquanto attraente.
Il secondo processo fu presieduto da Sir Alexander Cockburn, il Lord capo supremo della giustizia di Inghilterra, il quale lo accusò di 32 imputazioni di spergiuro. Il caso divenne di rilevanza nazionale, e i giornali mandavano in stampa edizioni speciali con notizie degli ultimi eventi dell'aula.
Il sedicente Tichborne venne condannato a 14 anni di lavori forzati, scontandone 10 e quattro mesi. I supporter della sua causa, vedendolo in fotografia con l'uniforme da carcerato, aumentarono ancora di più.
Dopo la scarcerazione, il pretendente fece ancora il giro delle sale da concerti per un paio d'anni, poi lentamente il caso perse interesse ed egli andò in America a cercar fortuna. Non avendo successo, tornò a Londra dove sposò Lily Enever, una concertista. Ebbero quattro figli, tutti morti in infanzia, e vissero nei bassifondi in totale povertà, fino al primo aprile 1898 quando il sedicente Tichborne morì nel sonno.
Un impresario di pompe funebri si fece carico dei costi di un modesto funerale; 5000 persone andarono al cimitero, e molti altri si assieparono sulla strada a rendere omaggio alla salma che passava.
Venne sepolto in una fossa per poveri, senza lapide, ma alla bara fu aggiunta, con il permesso della famiglia Tichborne, una placca recante la scritta "Sir Roger Charles Doughty Tichborne".

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