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martedì 26 maggio 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 26 maggio.
Il 26 maggio 1897 viene pubblicato a Londra il capolavoro di Bram Stoker, "Dracula".
La vicenda è narrata sotto forma di una raccolta degli scritti di alcuni dei protagonisti del racconto, che inizia il 3 maggio 1890 con il giovane avvocato Jonathan Harker, inviato in Transilvania dal suo capo, Peter Hawkins, per curare l'acquisto di un'abitazione a Londra fatto da un nobile locale: il Conte Dracula.
L'inizio del viaggio del giovane, però, è all'insegna del contatto con il mondo superstizioso e pauroso della gente locale, che cerca di scoraggiarlo dall'andare dal Conte, ma nessuno degli sforzi dei civili riesce ad impedire il contatto con il nobile, che si rivela essere un affabile anziano che ha deciso di trasferirsi in Inghilterra.
Con il passare dei giorni alcuni particolari diventano terrificanti, fino alla scoperta del terribile segreto del Conte: egli è in realtà un mostro che si nutre del sangue dei viventi. In una parola è un vampiro, che si accinge ad azzannare la vecchia Inghilterra per prolungare ancora la sua insana esistenza.
A questo punto, quando ormai sembra giunta l'ultima ora per Harker, l'azione si sposta in Inghilterra, dove da uno scambio di lettere tra Mina Murray e Lucy Westenra iniziamo a conoscere gli altri protagonisti: John Seward, direttore di un manicomio, Mina, fidanzata di Jonathan e la sua amica Lucy (corteggiata da Seward, dal texano Quincey P. Morris e da Lord Arthur Holmwood, col quale si fidanzerà).
Mina, quindi, in attesa del ritorno di Jonathan, va a soggiornare a Whitby con Lucy e la sua famiglia: è questo l'inizio di una serie di fatti strani. Sul diario di Mina, infatti, vengono registrati, oltre ad una serie di comportamenti anomali da parte dell'amica, anche il rocambolesco arrivo a Whitby, in un giorno di tempesta, di una nave il cui capitano è stato ritrovato morto e legato al timone.
Al diario, per meglio descrivere l'accaduto, è allegato il servizio di un anonimo giornalista che descrive l'arrivo nel porto della nave fantasma, da cui esce un cane inferocito, e quindi un estratto dal diario di bordo, che sembra riecheggiare il romanzo di William Hodgson I pirati fantasma, in cui si narra di un terribile demone che infesta la nave naufragata. Dal suo arrivo in poi, contemporaneamente, Renfield, paziente del dottore Seward, inizia a peggiorare, delirando di un fantomatico Signore, mentre Lucy è evidentemente la vittima di un vampiro (porta i segni sul collo): tutti indizi dell'arrivo del Conte Dracula in Inghilterra.
Inaspettatamente Mina viene a sapere che Jonathan, riuscito a fuggire dal castello di Dracula, si trova ricoverato a Budapest e lo raggiunge sposandolo presso un ospizio gestito da suore, per poi tornare in Inghilterra. Intanto la salute di Lucy, che iniziava a peggiorare, subisce un terribile attacco. Seward, allora, non vede soluzione migliore se non quella di chiamare, da Amsterdam, il suo insegnante, l'esimio professore Abraham Van Helsing. All'inizio provano a fermare il deperimento con una serie di trasfusioni di sangue - tutti i protagonisti maschili si prestano alla delicata operazione - ma l'attacco finale di Dracula porta alla morte della ragazza e della madre, che in quella notte finale si trovava nella stanza della figlia e che era già gravemente malata.
La minaccia, però, è solo all'inizio: come Van Helsing sa, Lucy è ormai diventata un vampiro a sua volta e, infatti, inizia subito a "cacciare" bambini che giocano nei dintorni del cimitero dove il suo corpo è stato sepolto. La notizia sarebbe passata quasi anonima se non fosse che le vittime sono bambini, ma le poche informazioni che giungono dalla stampa fanno interessare i due studiosi (Seward e Van Helsing), che esaminano le ferite dell'ultimo bambino: questa prova basta a Van Helsing per convincersi che è ora di agire. Prima, però, deve convincere dell'esistenza di un tale orrore sia il suo allievo che Quincey Morris e, cosa più importante, il buon Arthur, ormai Lord Godalming dopo la morte del padre. Fatto ciò, in una terribile notte, rinchiudono nella sua tomba il corpo di Lucy, per poi tornare il giorno dopo e distruggere definitivamente la non morta mediante un paletto di legno piantato sul cuore.
A questo punto, grazie al controllo sulle carte e la corrispondenza di Lucy, Van Helsing entra in contatto con Mina e ha la possibilità di leggere il diario del marito sul suo soggiorno in Transilvania. L'incontro con Mina non è fondamentale solo per capire finalmente chi è l'avversario che si deve affrontare, ma soprattutto per l'aiuto che lei e il marito daranno all'impresa: proprio grazie alla coraggiosa giovane, infatti, si inizieranno a mettere insieme tutti i piccoli segnali, i piccoli indizi che Stoker ha disseminato, primo fra tutti l'anomalo comportamento di Renfield, che in un ultimo momento di lucidità cercherà di avvisare i nostri eroi del pericolo imminente. I protagonisti penetrano nella proprietà di Dracula a Carfax e benedicono le casse di terra che il vampiro aveva portato dalla Transilvania per riposarvi. Ma quella stessa notte il Conte penetra nel manicomio, uccide Renfield e vampirizza Mina, per farla sua sposa per l'eternità.
Così Van Helsing, Harker, Seward, Lord Godalming e Morris stringono i tempi e, utilizzando delle ostie consacrate, sterilizzano tutti gli altri nascondigli londinesi del Conte che si vede così costretto a fuggire con l'unica cassa di terra che aveva tenuto nascosta per sé.
Il gruppo decide di mettersi all'inseguimento del Conte, per distruggerlo definitivamente e salvare l'anima di Mina e si recano a Varna, in attesa della nave su cui viaggia la cassa. Dracula, però, riesce ad evitarli e risale lungo il fiume che costeggia da vicino il suo castello: per prenderlo in trappola i cacciatori si dividono in tre gruppi: Jonathan e Lord Godalming, Seward e Quincey Morris, Van Helsing e Mina.
La sfida finale si svolge sulle montagne dove sorge il castello, il 6 novembre 1897, ed è narrata dal diario di Mina. Dopo che Van Helsing ha sterilizzato il luogo e ucciso le spose di Dracula, il professore e Mina si ritrovano con il resto della compagnia ad assediare il gruppo di zingari che scorta la cassa del vampiro. Alla fine, dopo una strenua lotta con gli zingari, poco prima del tramonto, Jonathan e Quincey, morente, sferrano i colpi letali a Dracula, che diventa polvere, non senza un sorriso di sollievo sulle sue stesse labbra. Quest'episodio si conclude con la morte di Quincey Morris, dovuta a una ferita incurabile protratta in combattimento.
L'intera vicenda si svolge sette anni prima di quando è raccontata (presumibilmente la data di uscita, 1897) e la chiusura è lasciata a un messaggio di Jonathan, che esprime la sua gioia per la felice conclusione del fatto: sia Arthur Holmwood sia John Seward sono felicemente sposati e Jonathan e Mina sono stati allietati dalla nascita di un figlio. Il bambino porta tutti i nomi di coloro che parteciparono alla distruzione di Dracula, ma viene chiamato dai genitori Quincey, poiché è nato proprio il 6 novembre, nell'anniversario della morte di Quincey Morris.
Chi si avvicina a questa opera lo fa in un'ottica diversa da quella del passato; siamo abituati ormai ai vampiri di Anne Rice e di Buffy, fin troppo umani. Per Stoker, cristiano per ideali e religione, Dracula era una lotta fra il Bene e il Male, senza dubbio il vampiro era il Male, e non c'era in lui nulla di positivo che potesse risparmiargli la morte ultima.
Egli faceva riferimento alle molte leggende su esseri che succhiano sangue o rubano anime; già presso i latini si parlava di lamie, ed in seguito si narrò di revenant, vampiri.
È un mito che grazie a Stoker ha conosciuto nuove acclamazioni, e che nel volto e nella storia scelti da questo scrittore ci è divenuto più noto, grazie anche a numerose versioni filmiche.
Stoker era un irlandese, nato nel 1847 a Dublino. Studente piuttosto brillante, si era trasferito a Londra prima della fine del secolo. Proprio a Londra, nel clima di romanticismo e gothic novel, diede vita al lavoro che lo rese famoso.
Dracula nacque come uno dei tanti novel (romanzi) che all'epoca stavano diventando un genere letterario trainante. Le opere di Arthur Conan Doyle, Herbert George Wells, Rudyard Kipling, riempivano gli scaffali di avventure esotiche ed eventi straordinari, al punto che l'opera di Stoker, che mescolava eventi presenti e folklore dell'Europa continentale, non destò particolare stupore; la sua fama venne in seguito.
Anche il linguaggio non è peculiare: si adatta ad una narrazione semplice e talvolta stringata, mantenendo in ogni caso un buon lessico base.
Già prima di Stoker celebri autori avevano ripreso il tema del vampiro in nuove vesti: tra questi Sheridan Le Fanu col celebre Carmilla, anche se probabilmente il primo fu John William Polidori con il The Vampyre, del 1819, mentre l'ispiratore più accreditato resta George Gordon Byron, con le figure dal fascino oscuro, romantico. In tempi precedenti anche Samuel Taylor Coleridge aveva scritto una ballata sul vampiro. Tutti segni di un interesse che andava ridestandosi.
Alcune peculiarità nel carattere del Dracula di Stoker vennero dal suo probabile ispiratore, Sir Henry Irving, noto attore dell'epoca, di cui lo scrittore era segretario e amico; sulla sua figura, elegante ed impostata, sarebbe stato tratteggiato il Conte.
Analizzando la narrazione, è facile capire perché non ebbe particolare fama tra i suoi contemporanei: Dracula è un romanzo epistolare, una raccolta inventata di immaginari diari, telegrammi, lettere, articoli di giornale. All'epoca il romanzo epistolare era ormai una moda morente, e destò poca curiosità.
Tuttavia quest'impostazione fu utile per ricreare la prospettiva in cui si muovevano i personaggi, e rese con il tempo più facile l'immedesimazione dei lettori. Accresceva inoltre il senso di contrasto tra il mondo moderno e quello morente della tradizione popolare e delle superstizioni, in cui dimora il vampiro. Alcuni racconti successivi, negli anni tra '800 e '900, usano i vampiri proprio come simboli del passato, facendoli sconfiggere non dalla religione ma dalla scienza, dal progresso.
In una delle ultime versioni di Dracula, l'Opera Rock della PFM, Van Helsing riesce a vincere il vampiro perchè unisce scienza e fede, mentre il troppo razionale Seward impazzisce; quest'ottica non poteva andare bene per un'epoca in cui la ragione e la scienza parevano essere il vanto primo dell'umanità.
A differenza di molti dei film e dei libri a cui siamo abituati, Stoker non crea un'empatia con Dracula: il vampiro è il male ed il nemico dell'uomo, Drakul, il Diavolo. È lontano ed esterno, diverso e senza possibilità di redenzione.
Il romanzo nacque in un momento storico in cui l'Inghilterra si scopriva potente all'estero, ricca, influente, ma internamente oppressa dalle proprie ombre.
Autori come Charles Dickens parlavano dei problemi delle classi operaie e dei loro drammi, e solo una decina di anni prima dell'uscita di Dracula per le strade di Londra si era mosso Jack lo Squartatore, il primo serial killer della storia moderna.
Tra le luci quindi si posava di nuovo l'ombra di paure ancestrali, non più estranee alla comunità (la foresta, l'altro) ma interne ad essa. Dracula si aggira per le strade di Londra con la capacità di sparire tra le persone, di prendere una maschera umana. Il pericolo si spostava nelle vie cittadine, pur mantenendo la sua essenza di estraneo.
L'impronta del Diverso è rafforzata dall'origine di Dracula, il richiamo a Vlad III, all'Ordine dei Dragoni (Dracul) dell'Ungheria del 1400... quella che per gli inglesi era l'esotica Europa continentale.
Gli studi di Stoker per questa ambientazione non furono approfonditi, paiono invece piuttosto superficiali nonostante la consultazione di alcuni testi riguardanti la storia dei Balcani che erano usciti pochi anni prima dell'inizio della stesura libro, e alcuni incontri dell'autore con storici che si occupavano proprio di quell'ambito. Nel libro si rilevano particolari errati: Dracula era un principe valacco (e non un conte transilvano), e gli vengono attribuiti alcuni erronei soprannomi. Non viene menzionato il passato di impalatore di Vlad che avrebbe dato ulteriore forza al personaggio; inoltre nel folklore egli era avvicinabile ai licantropi più che al vampiro, in quanto discendente dei guerrieri Lupi della Dacia.
Un altro fattore che limita il romanzo è una mancanza di particolare profondità psicologica nei personaggi: quelli femminili risultano deboli e sono facili prede di Dracula, quelli maschili vivono di ottuso antagonismo.
È evidente il simbolismo sessuale sotteso -i più ritengono inconsciamente - al tema del vampirismo: che Stoker ne fosse consapevole o meno, quella di Dracula è la conquista di giovani donne inglesi, sedotte e trasformate dalla volontà di un uomo.
Un tema simile è trattato ne Il Mago, di William Somerset Maugham. I parallelismi sulla figura maschile, misteriosa ed amorale ma stranamente affascinante, che raggira e seduce giovani di onesti costumi per venire poi sconfitto da un altro uomo, più onesto, risultano evidenti al moderno lettore... o possono risultare ingenui alla moderna lettrice.
D'altronde non si può dimenticare che questa era l'ottica del mondo vittoriano, diviso tra donne di buoni costumi e sventurate. Poche eroine dei romanzi del periodo si staccano da questi canoni, né voleva farlo Stoker in un romanzo che non intendeva modernizzare o stupire, ma semplicemente raccontare una nuova storia, una nuova novel. Mina è una donna moderna per educazione, ma nonostante questo finisce per agire nei cliché tradizionali della giovane insidiata, e solo il lato razionale e moderno, cresciuto e guidato dagli uomini che la circondano, la "salva".
Il tema della seduzione è quello che probabilmente ha lanciato l'opera nel presente perché, dietro al desiderio di Dracula per il sangue delle proprie vittime, le sensibilità di altre epoche hanno letto altri desideri; proprio partendo da questo romanzo Francis Ford Coppola  ha diretto un film in cui il vampiro era romantico e innamorato, dannato, sofferente, umano.

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