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mercoledì 18 novembre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 18 novembre.
Secondo la leggenda, il 18 novembre 1307 Guglielmo Tell scagliò la freccia colpendo la mela posta sulla testa di suo figlio.
Guglielmo Tell nacque e visse a Bürglen, nel Canton Uri, a ridosso del massiccio del San Gottardo.
Padre di famiglia, cacciatore abile nell'uso della balestra, il 17 novembre del 1307 si recò nel capoluogo regionale, Altdorf. Mentre passava sulla pubblica piazza ignorò il cappello imperiale fatto fissare in cima ad un'asta, alcuni mesi prima, dal balivo Gessler (l’amministratore locale degli Asburgo). Il cappello, simbolo dell’autorità imperiale, doveva assolutamente essere riverito da chiunque passasse. Chi non s'inchinava rischiava la confisca dei beni o addirittura la morte. Siccome Tell non riverì il cappello si ritrovò nei guai. Il giorno dopo venne citato in piazza; davanti a tutti dovette giustificare il suo agire.
In cambio della vita, il balivo Gessler gli impose la prova della mela che, posta sulla testa del figlioletto Gualtierino, avrebbe dovuto essere centrata dalla freccia della sua balestra. La prova riuscì a Tell ma, nel caso qualcosa fosse andato storto, Guglielmo aveva nascosto una seconda freccia sotto la giacca, pronta per il tiranno. Questo costò a Tell la libertà, egli venne arrestato e portato in barca verso la prigione di Küssnacht. Improvvisamente sul lago si scatenò una tempesta e i suoi carcerieri liberarono Tell, abile timoniere, per farsi aiutare. Arrivati vicino alla riva, a metà strada tra Altdorf e Brunnen, Tell con un balzo saltò dalla barca sulla riva e, con una possente spinta, rimandò l'imbarcazione verso il largo.
Il terzo giorno, presso Küssnacht, nascosto dietro ad un albero ai lati della «Via cava» che dal Gottardo conduce a Zurigo, Tell si vendicò uccidendo Gessler.
Secondo la tradizione, il 1 agosto del 1308 avvenne così la liberazione della Svizzera originaria. Il popolo, venuto a conoscenza delle gesta di Tell, insorse assediando i castelli e cacciando per sempre i balivi dalle loro terre.
Inoltre l'arciere avrebbe partecipato alla battaglia di Morgarten a fianco dei Confederati (Uri, Svitto e Untervaldo), conclusasi con la vittoria di questi ultimi contro gli Asburgo nel 1315.
Guglielmo Tell visse nel rispetto e nell'ammirazione delle genti, fino all'estate del 1354, quando, a causa di una tempesta, l'eroe elvetico sacrificò la sua vita per aiutare un bambino trascinato dal torrente Schächen in piena.
Non esistono prove sulla storicità di questo personaggio, anche se la sua vicenda è legata alla nascita della prima Confederazione Svizzera, che risale infatti a prima, al primo agosto 1291. Tuttavia secondo gli archeologi il patto del 1291 non determinò l'immediata cacciata degli austriaci che abbandonarono i loro castelli soltanto nel XV secolo.
La vicenda di Guglielmo Tell fu poi rispolverata durante il romanticismo come simbolo della lotta per la libertà personale e politica grazie a Friedrich von Schiller e al suo dramma Wilhelm Tell del 1804.

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