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mercoledì 28 agosto 2019

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 28 agosto.
Il 28 agosto 1986 l'ufficiale della marina americana Jerry Whitworth viene condannato a 365 anni di carcere per spionaggio.
Robert Philip Hanssen, nel lontano 2001, passò alle cronache internazionali per essere stato, durante la sua lunga carriera di oltre quindici anni all’FBI, un agente segreto passato dall’altra parte della cortina di ferro, al soldo di Mosca. Ma l’intelligence di Washington, ancora prima delle rivelazioni di Wikileaks e di Snowden, venne travolta da un altro scandalo, forse ancora più pericoloso per l’intera sicurezza nazionale di tutti gli Stati Uniti e, soprattutto, delle sue forze schierate all’estero. Era il 1986 e il mondo assisteva ad una nuova acutizzazione di quella guerra fredda non guerreggiata, di quei missili pronti sulle rampe di lancio ma di cui nessuno aveva il coraggio di premere il fatidico bottone. Era un periodo teso, dove il minimo errore poteva risultare fatale. E allora, la United States Navy decise di effettuare delle grandi manovre nell’Oceano Pacifico, al largo delle Isole Aleutine, a soli 720 chilometri dal territorio sovietico: era parere comune che una “difesa aggressiva”, fatta di esercitazioni e sfoggio di potenza, avrebbe ridotto il rischio di un confronto diretto. Così, per tre settimane, dal marzo 1983, una grande flotta guidata dalla Portaerei USS Enterprise, effettuò delle manovre più vicino all’Unione Sovietica di quanto non fosse mai successo prima: vi presero parte portaerei, cacciatorpediniere, sommergibili, caccia F15, bombardieri B52, aerei AWACS  e oltre 23.000 tra soldati, marinai e avieri.
Tra queste migliaia di militari, vi era anche Jerry Alfred Whitworth, ufficiale di marina e responsabile della direzione del centro messaggi della USS Enterprise: un incarico delicato, il suo, fatto di codici e comunicazioni segrete, di parole d’ordine e autenticazioni di altissimo livello. Dal suo centro messaggi a bordo della portaerei dipendeva, quindi, tutta la sicurezza delle comunicazioni scambiate dalla squadra navale operante nel Pacifico. Il 4 aprile 1983, intanto, avvenne il primo incidente: alcuni caccia americani violarono lo spazio aereo sovietico, determinando le dure proteste da parte di Mosca. Ovviamente, il fatto venne fatto passare come semplice incidente, con i piloti che avevano accidentalmente perso la rotta: ma non era così. Due mesi dopo, Jerry Whitworth lasciò alcuni sacchi di immondizia in una foresta: prontamente raccolti da agenti del KGB, contenevano le copie dei piani di volo del 4 aprile precedente, che dimostravano che la violazione dello spazio aereo fu tutt’altro che accidentale. L’ufficiale americano continuò per altri due anni a passare informazioni riservate agli agenti di Mosca: frequenze delle comunicazioni, codici segreti, dispiegamento delle forze armate e capacità di reazione ad un eventuale attacco. Ma anche la CIA e la NSA si attivarono: iniziarono pedinamenti, contro intercettazioni, vennero addirittura fatti “uscire” alcuni messaggi ritenuti top-secret ma che erano stati preparati appositamente per scoprire la talpa. Ma quello che si trovarono di fronte gli 007 a “stelle e strisce” fu sconcertante: non uno, ma ben due militari della United States Navy erano coinvolti (oltre a Whitworth, venne incriminato e arrestato anche John Anthony Walker) e il danno alla sicurezza nazionale enorme. Arrestato il 3 giugno 1985, il tribunale militare ha condannato Jerry Whitworth a scontare ben 365 anni di carcere con l’accusa di spionaggio e tradimento.
Jerry sta scontando la sua pena nel penitenziario federale di Atwater, in California.

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