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domenica 25 agosto 2019

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 25 agosto.
Il 25 agosto 1835 il New York Sun pubblica il primo dei sei articoli successivamente divenuti noti con il termine "The great Moon hoax".
Quel 25 agosto venne pubblicato il primo di una serie di sei articoli a firma del fantomatico Dottor Andrew Grant nei quali venivano annunciate al mondo sensazionali scoperte astronomiche.
Il servizio trattava delle scoperte dell’astronomo britannico John Herschel (figlio di William Herschel scopritore del pianeta Urano). Secondo l’autore, Herschel, grazie all’utilizzo di nuove tecniche astronomiche e di un gigantesco telescopio aveva in primo luogo risolto tutti i problemi dell’astronomia e della matematica, scoperto l’esistenza di nuovi pianeti e nuovi sistemi solari e, ad abbundantiam, individuato vita e civiltà extraterrestre sulla Luna.
Nel dettaglio l’insolito cronista riportava con dovizia di particolari le presunte osservazioni lunari dell’astronomo britannico che comprendevano: vaste foreste, mari, piramidi di quarzo lilla, un unicorno blu e mandrie di bisonti.
Inoltre dall’articolo si evinceva come John Herschel avesse trovato ben due diverse tribù di alieni. Una più primitiva dalla vita simile a quella degli uomini preistorici ed una più evoluta composta da bipedi alati ed armati che viveva in un enorme tempio dal tetto d’oro.
Inutile dire come la notizia ebbe un eco enorme, in pochi giorni il New York Sun divenne il quotidiano più letto del pianeta aumentando la sua tiratura originale di ben cinque volte e raggiungendo la ragguardevole cifra (per l’epoca) di 19.000 copie vendute.
Nel giro di un mese la bufala “The Great Moon Hoax” si diffuse a macchia d’olio uscendo anche dai confini statunitensi, venendo ripubblicata da diversi bollettini delle più importanti accademie scientifiche europee.
“The Great Moon Hoax” venne diffusa in forma anonima anche a Napoli nel 1836 con il titolo “Delle scoperte fatte nella Luna del Dottor Giovanni Herschel”. L’opuscolo, contenente quattro dei sei articoli, ottenne un discreto successo anche in Italia venendo altresì pubblicato in una seconda edizione titolata “Nuove scoperte lunari”.
Con il passare del tempo venne scoperta la natura fittizia di Andrew Grant ma il vero autore di questa fake news non fu mai reso pubblico. Alcune fonti dell’epoca accreditano la bufala a Richard Adams Locke, reporter statunitense che avrebbe creato ad hoc la notizia per aumentare la tiratura del suo giornale.
L’ipotesi più convincente è che Locke avesse scritto la fake news sia per aumentare le vendite del quotidiano, sia per ridicolizzare alcune “fantasiose” teorie astronomiche dell’epoca come quelle dell’astronomo tedesco Franz von Paula Gruithuisen, che sosteneva di aver osservato abitanti, vegetazione ed infrastrutture presenti sul suolo lunare.
“The Great Moon Hoax” è rimasta nell’immaginario collettivo una delle più grandi bufale della storia statunitense e mondiale. Ancora oggi a distanza di più di cento anni la notizia viene ricordata col sorriso sia dai lettori che dagli addetti ai lavori.
Questa è stata una delle prime testimonianze di fake news che abbiano raggiunto dimensioni tali da venir considerate vere in larga parte del mondo civile.
Ancora oggi dopo più di un secolo le persone rimangono “vittime” di questa categoria di notizie. Le fake news grazie anche all’amplificazione dei social network e di internet trovano terreno fertile nella credulità della gente. Oggi come nel 1835 le persone sono propense a credere ed infiammarsi per qualunque tipo di questione se la fonte sembra autorevole.

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