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sabato 17 agosto 2019

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 17 agosto.
Il 17 agosto 1840 si inaugura la linea ferroviaria Milano-Monza.
Era venuta prima la Borbonica Napoli – Portici, inaugurata 10 mesi prima, ma quella milanese fu la prima linea di treni di progettazione italiana.
Le linee ferroviarie, avevano innescato una rivoluzione inimmaginabile. Un paese come gli Stati Uniti basandosi sulla ferrovia stava diventando una potenza planetaria (il mito della nuova frontiera) .
Ferrovia voleva dire innanzitutto industrie collegate, metallurgiche e ingegneristiche. Voleva poi dire spostamento veloce di lavoratori, di merci, di mercati, di culture.
La Ferrovia era insomma il braccio armato della rivoluzione industriale. Progresso tecnologico che il nord d’Italia abbracciò convinto partendo proprio da quella Ferrovia Milano Monza che sostituì l’idea nata qualche mese prima di una linea Milano Como.
Il progetto “Milanese” della Ferrovia Milano Monza fu del costruttore Giulio Sarti e venne approvato da Vienna nel 1839.
Dopo appena un anno, la ferrovia a binario unico veniva inaugurata, e divenne da subito operativa.
La stazione milanese della Ferrovia Milano Monza, venne messa fuori comune, cioè fuori dalle mura, ed è una costruzione attualmente ancora visibile nei pressi di Porta Nuova.
Quella di Monza, nei pressi del centro cittadino è ancora l’attuale. All’interno venne successivamente realizzata la saletta reale.
Sebbene i primi progetti prevedessero l’installazione di una stazione nei pressi di Porta Tenaglia, su commissione dell’imperatore Ferdinando I d’Austria si preferì collocare l’edificio appena fuori Porta Nuova, per evitare di indebolire l’apparato difensivo murario attorno al capoluogo milanese. Posto in collocazione strategica, lungo l’asse commerciale per la Brianza, il tragitto ferroviario avveniva tramite un unico binario che si sviluppava in linea retta fino a Monza per un lunghezza di circa 13 chilometri.
Progettata dell’ingegnere milanese Giulio Sarti, l’infrastruttura ferroviaria comprendeva un grande edificio in muratura adibito a stazione di testa, ancora oggi ben visibile all’interno del tessuto urbanistico milanese. L’edificio dell’ex stazione, a pianta rettangolare, ha un’altezza di tre piani e presenta nella sua struttura interna un ampio locale a piano terra e una serie di piccole stanze allora utilizzate per funzioni amministrative. Di ispirazione neoclassica, la facciata è divisa verticalmente in tre settori, caratterizzati rispettivamente da bugnato liscio nel livello inferiore e da lesene con capitelli di ordine ionico nella parte centrale e mediana, coronata a sua volta sulla sommità da un grande timpano triangolare.
Perse le sue funzioni originarie in seguito al progressivo sviluppo del sistema ferroviario cittadino, l’ex stazione Milano-Monza ha subito un recente restauro e ospita attualmente attività alberghiere e ristoranti.
Il primo viaggio durò 19 minuti, alla media di 40 all’ora, una velocità inaudita per un trasporto che allora era basato o sul cammino, o sulle carrozze.
Da quel giorno, in breve la rete ferroviaria di Milano crebbe, contemporaneamente alla nascita del trasporto urbano pubblico con la realizzazione dei primi omnibus a cavalli, annunciando una città in cui le nuova classi avevano il diritto di spostarsi comodamente, emulando i nobili nei diritti e nelle prospettive culturali.
Insomma, quella era una Milano e un nord in grado di recepire da subito le opportunità date dall’innovazione tecnologica e industriale. Una Milano in grado di realizzare l’impensabile in tempi stretti e sorprendenti. Una Milano pronta a spostarsi in maniera nuova nel futuro.

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