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domenica 18 febbraio 2024

#Almanacco quotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 18 febbraio.
Il 18 febbraio 1861 si riunisce per la prima volta il Parlamento dell’Italia unita. Torino è in festa e accoglie i rappresentanti della Penisola (all’opera di unificazione mancavano ancora Roma e una porzione dello Stato Pontificio, il Veneto, Trento e Trieste), ignara di poter godere della condizione di capitale per quattro anni appena.
Il Regno d’Italia – che sarà formalmente proclamato solo il 17 marzo – sembra la naturale prosecuzione del Regno di Sardegna. Non a caso, la legislatura che nasce con le elezioni del 27 gennaio-3 febbraio è considerata l’ottava, non la prima, del Parlamento sabaudo: in base allo Statuto Albertino, il Senato (con sede a Palazzo Madama) è di nomina regia mentre la Camera (che si riunisce a Palazzo Carignano) è eletta a suffragio maschile, in base al censo. Vanno alle urne appena 240.000 italiani su 22 milioni (ne avrebbero avuto il diritto in 418.000).
Stravince la Destra storica guidata da Camillo Benso conte di Cavour, con il 46,1% dei suffragi, che ottiene 342 deputati su 443; la Sinistra storica di Urbano Rattazzi si ferma al 20,4% (e a 62 deputati); terza e distanziatissima quella che era considerata la Sinistra estrema, con Giuseppe Mazzini come leader, che ottenne il 2,3% dei voti e mandò alla Camera 14 candidati.
Sono eletti nobili, militari, notabili di tutte le aree d’Italia, ma il Piemonte ha senz’altro un ruolo rilevante.
L’emozione, comunque, è grande: l’aula di Palazzo Carignano è stata allestita a tempo di record, in soli due mesi, e il colpo d’occhio è stupefacente. Ogni deputato può godere di un’invenzione dell’architetto Amedeo Peyron, che ha collocato un bottone-molla a disposizione di ciascuno per chiamare gli uscieri.
Dopo poco tempo ci si rese conto che l'aula era troppo piccola.
Così si decise di costruirne una più ampia con l’ampliamento del palazzo verso piazza Carlo Alberto. I lavori iniziarono nel 1863 e terminarono nel 1871, ma nel frattempo, nel 1864, la Capitale si spostò a Firenze. Quindi la nuova grande aula destinata ad ospitare il nuovo Parlamento italiano non venne mai utilizzata allo scopo per cui era stata costruita. Nel 1898 l’aula del Parlamento Subalpino fu dichiarata monumento nazionale.


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