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PERUSIA
I primi insediamenti di cui si è a conoscenza nel territorio risalgono
ai secoli XI e X a.C., con la presenza di villaggi villanoviani nei
pressi delle falde dell'altura perugina ed a partire dal VIII secolo
a.C. anche sulla sommità del colle dove sorgerà la città. Il rapido
sviluppo di Perugia è favorito dalla posizione dominante rispetto
all'arteria del fiume Tevere e dalla posizione di confine tra le
popolazioni etrusche ed umbre. Gli Umbri, che pure, secondo una certa
tradizione storica, avrebbero fondato la città ma, più verosimilmente,
avevano con essa frequenti rapporti, essendone confinanti, devono cedere
all'affermarsi del popolo etrusco. Infatti il vero e proprio nucleo
urbano di Perugia si forma intorno alla seconda metà del VI secolo a.C.,
e dalla disposizione delle necropoli etrusche abbiamo una testimonianza
indiretta dell'espansione del primo tessuto urbano. Perugia diventa in
breve una delle 12 lucumonie della confederazione etrusca. Nel 310-309
a.C. forma una Lega insieme alle altre città etrusche scontrandosi con
le truppe romane guidate da Quinto Fabio Massimo Rulliano; al termine
della battaglia viene siglata una tregua, che non verrà rispettata, di
30 anni. La cinta muraria etrusca originaria, oggi ancora visibile,
viene edificata tra il IV ed il III secolo a.C.: con una lunghezza di
tre chilometri, racchiude il Colle Landone e il Colle del Sole sui quali
si erge la città.Con la battaglia di Sentino (295 a.C.), Perusia e gran
parte dell'Umbria entrano nell'orbita romana, pur conservando la
propria lingua (l'uso dell'etrusco è documentato in città fino a tarda
età repubblicana) ed una limitata autonomia municipale. Nella II guerra
punica la città, pur conservando ancora le proprie specificità ma
dimostrandosi fedele a Roma, dà rifugio ai romani dopo la tragica
sconfitta nella Battaglia del Lago Trasimeno nel 217 a.C. È solo a
partire dal I secolo a.C., in seguito alla Guerra Sociale, che Perugia
si integra pienamente nello stato romano con la concessione della
cittadinanza (89 a.C.). La città si rimodella secondo stilemi romani, e
l'incendio della città nel 41 a.C. durante il Bellum Perusinum - a
testimonianza dell'assedio verranno ritrovati molti proiettili di
catapulte dentro e fuori le mura - costituisce un'occasione per un nuovo
fervore edilizio, pur nella sostanziale permanenza dell'assetto viario
etrusco. La ripresa urbana è favorita dalla spinta di Augusto che
restituisce alla città parte dell'antico splendore, permettendole di
fregiarsi del titolo di Augusta Perusia, come si può leggere nelle
iscrizioni presenti tutt'oggi in città (Augusta sacr(um) Perusia
restituta). Tuttavia Perusia divenne una colonia indipendente solo a
partire dal 251-253. In età imperiale la città si espande ben oltre la
cinta etrusca, come testimoniano l'anfiteatro ed il tempio di Marte, od
il mosaico rappresentante il mito di Orfeo (II secolo d.C.) nei pressi
del quale sorgevano le terme. Nella seconda metà del III secolo
l'imperatore Vibio Treboniano Gallo, perugino d'origine, dà alla città
lo ius coloniæ.Ancora nel IV secolo tuttavia, nel clima dell'effimera
ripresa economica e politica dell'Impero che precede le invasioni
barbariche e la caduta dell'Occidente romano, Perugia, pur essendo
oramai pienamente latinizzata, non può dimenticare il suo illustre
passato etrusco e continua a partecipare ai giochi confederati etruschi,
che si svolgono nel Fanum Voltumnae, nei pressi dell'odierna Orvieto.
di Donatella Farina
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