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sabato 22 marzo 2014

BONONIA #Bologna di Donatella Farina



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 BONONIA

  Bononia è il nome latino di Bologna (di probabile etimologia celtica) che la città assunse dopo l'occupazione dei Romani nel 189 a.C., quando il territorio fu strappato ai Galli Boi insediativisi nel IV secolo a.C.Alcuni ritengono che il termine latino sia una derivazione dal celtico bona ("luogo fortificato"), il quale trova riscontro in altri toponimi celtici (si vedano ad esempio Juliabona, odierna Lillebonne, Boulogne-sur-Mer, Boulogne-sur-Seine, Ratisbona, Vindobona, l'odierna Vienna, Banoštor in Serbia e Vidin in Bulgaria).La ricorda Plinio il Vecchio « Intus coloniae Bononia, Felsina vocitata tum cum princeps Etruriae esset... » (« Dentro la colonia [c'è] Bologna, chiamata Felsina quando era la principale dell'Etruria... ») nel suo Naturalis Historia.Dato che, dopo la definitiva vittoria di P. Cornelio Scipione Nasica, cugino dell'africano, sui Galli Boi, il confine dell'Italia romana si spostò lungo la linea tracciata dalla via Emilia, crebbe la necessità di istituire una colonia per difendere il nuovo confine. Nel 189 a.C. il senato di Roma votò per la fondazione di Bononia, nello stesso luogo in cui sorgeva la città etrusca Felsina. La posizione della città era molto favorevole sia per il controllo delle vie di comunicazione come la via Emilia e la via Flaminia e sia per il territorio pianeggiante, ricco di corsi d'acqua e fertile. Svetonio racconta che nel 32 a.C., dopo che Marco Antonio venne dichiarato da Ottaviano nemico pubblico in occasione della guerra civile degli anni 44-31 a.C. [Ottaviano] liberò gli abitanti di Bologna, che per secoli erano stati clienti degli Antonii, dal riunirsi sotto le loro insegne personali, come pure tutto il resto d'Italia.Esiste anche una leggenda che narra di Felsino, discendente dell'etrusco Ocno (detto anche Bianore, lo stesso leggendario fondatore di Pianoro, Parma e Mantova, di cui parla anche Virgilio), che diede il nome alla città successivamente cambiato dal figlio Bono in Bononia.In tempo molto più recenti è ricordata anche nelle parole di Francesco Guccini :« Bologna è una vecchia signora coi fianchi un po' molli,col seno sul piano padano ed il culo sui colli ».

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