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venerdì 22 febbraio 2013

Caterina de' #Medici: il Concilio di Trento

 I rappresentanti del clero francese inviati al Concilio di Trento del 1562 avevano espresso chiaramente la posizione di Caterina de Medici che sottolineava un cattivo uso delle ricchezze del Clero e negligenza nei loro doveri.
 Le richieste della Francia erano di avere la comunione sotto le due specie (per i protestanti e per i cattolici), la messa in lingua volgare e non solo in latino, il divieto da parte della Chiesa di amministrare la giustizia terrena dietro pagamento di un indulto. Ricordo che fu proprio lo zio di Caterina, Leone X, a creare un tariffario per procurarsi la remissioni dai vari peccati. Tutto aveva un prezzo e quando scrivo tutto intendo proprio ogni forma di crimine compresi quelli non ancora commessi ma che si pensava di poter commettere. Questo servì alla Chiesa per finanziare la Cappella Sistina e le varie guerre di quegli anni. Con questo sistema molti sacerdoti si erano sposati e molti crimini erano stati condonati. 
 Gli articoli di riforma vennero proposti al Concilio proprio nel momento in cui Caterina de Medici faceva decretare la vendita generale dei beni temporali della Chiesa in Francia per riordinare le finanze francesi dissestate dai governi precedenti e dalle guerre tra protestanti e cattolici.
Si opposero a queste richieste Italiani e Spagnoli. Vi ricordo che ancora oggi in Italia la Chiesa non paga l'ICI a differenza di altri stati europei.
 Per tornare al Concilio, questo si chiuse senza tener conto delle richieste della Francia anzi ribadendo la presenza reale nell'Eucarestia, la salvezza dietro pagamento, le intercessione dei santi, il valore delle indulgenze. (immagine di Botero, Il Cardinale -1993)

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