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domenica 28 ottobre 2012

#Racconti #Saggi Taoisti: La diceria





Zen Shen, un discepolo di Confucio, era andato a fare un viaggio nel regno di Fei. Volle il caso che, in quel paese un uomo che portava il suo stesso nome commettese un delitto.
 Un vicino della madre del discepolo che stava tornando  dal viaggio, si recò dalla vecchia e disse:
http://blog.thaisoriente.com/2009/01/lao-tze-il-fondatore-del-taoismo/


- Ho saputo che vostro figlio è stato arrestato per omicidio.
Seduta davanti al suo telaio, senza smettere di lavorare  e senza nemmeno voltare la testa, la signora Zeng rispose:
- impossibile. Mio figlio non è capace di una cosa del genere 
Un pò più tardi, una vicina caccio la punta del naso attraverso la finestra:
- Dicono che tuo figlio abbia ucciso un qualcuno.
Stavolta, la vecchia  smise di tessere e rimase silenziosa.
La sera davanti alla porta della sua casa, uno sconosciuto chiese a un passante:
- Abita qui Zeng Shen, l'assasino?
L'indomani mattina, la madre di Zeng Shen aveva fatto fagotto ed era partita in fretta e furia per il regno di Fei


* Pui afferrare in tempo la mano che sta per colpirti * Ma la lingua che ti accusa, come fai a fermarla ?

Tratto da: Racconti dei saggi taoisti pag. 135 - Pascal Fauliot
 L'ippocampo





1 commento:

  1. Questo racconto rispecchia un antica perla della saggezza popolare:
    "Ne uccide più la lingua che la spada"
    In effetti c'è molta verità in esso.
    da un assalitore riesci anche a difenderte, da una lingua tagliente no!

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