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giovedì 26 dicembre 2019

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 26 dicembre.
Il 26 dicembre 1973 esce nelle sale americane il film "L'esorcista".
Il film che ha terrorizzato una generazione. Osannato dal pubblico e spesso bistrattato dalla critica per i suoi banali contenuti, nel 2000 è stato riproposto al cinema con l’aggiunta di alcune scene fino a quel momento inedite. Ancora oggi L’ESORCISTA viene considerato da molti l’horror per eccellenza.
Nel corso di alcuni scavi nell’Iraq del Nord, viene rinvenuta una medaglietta con l’effige di San Giuseppe, misteriosamente conservata insieme ad una statuetta del demone Pazuzu. Il reperto, grazie anche a causa della datazione postuma rispetto a tutto il resto del sito, attira l’attenzione di padre Merrin, anziano sacerdote gesuita che si trova da quelle parti in veste di archeologo incaricato della supervisione dei lavori.
 Qualche tempo dopo, a Georgetown, nello stato di Washington, una ragazzina manifesta misteriosi sintomi che la medicina ufficiale non riesce a spiegare. La madre chiede allora aiuto a Padre Karras che decide di ricorrere all’esperienza di Merrin per praticare l’esorcismo necessario a liberare la piccola dal demone che, molto probabilmente, la possiede.
 Tesi, articoli, libri: su L’ESORCISTA nel corso degli anni è stato scritto di tutto e di più, sia perché il film è stato a lungo considerato come il più spaventoso mai approdato su uno schermo cinematografico e sia perché la possessione demoniaca ha sempre fatto paura più o meno a tutti.
 Basato sul romanzo dello sceneggiatore William Peter Blatty, che ha dichiarato di essersi ispirato ad un fatto realmente accaduto nel 1949 ad un ragazzino quattordicenne, il film di William Friedkin è un perfetto esempio di gestione dell’orrore che si sviluppa come un terribile vortice dentro cui lo spettatore, una volta entrato, non è più in grado di uscire.
 Poco importa poi, se nel film non ci sia nessun vero concetto di rilievo e se tutto si risolva in una semplice messa in scena dell’esorcismo; quello che conta è notare come L’ESORCISTA riesca ancora a toccare non solo le corde dei credenti, ma anche quelle degli atei che possono vedere nella possessione di Reagan l’incubo delle nevrosi e dei disturbi mentali.
 Certo, oggi alcune scene appaiono un po’ datate, vuoi perché il film di Friedkin è diventato nel corso degli anni matrice di cliché e vuoi perché alla lunga a qualsiasi film tocca questo infame destino, ma resta indubbio il fatto che per un mucchio di tempo sia riuscito davvero a spaventare un bel po' di persone.
 Curiosità: nel 1973 in alcune sale cinematografiche americane dove si proiettava il film, si verificarono svenimenti e malori. Nel 2000 invece, quando al cinema è approdata la versione integrale, che contiene 11 minuti di pellicola in più, migliaia di fan di vecchia data sono stati costretti a constatare che le scene che tanto li avevano terrorizzati all’epoca, facevano spesso sghignazzare le nuove generazioni.
 Curiosità numero 2: il secondo giorno di riprese, una delle principali location andò distrutta in seguito a un incendio e successivamente Friedkin decise di far esorcizzare il set. Evidentemente l’esorcismo non riuscì nel migliore dei modi, visto che alla fine ben nove furono le morti che funestarono il film, tra cui il fratello di Max Von Sydow.
Curiosità numero 3: è ormai quasi definitivamente dimostrato che il drammatico evento a cui si sarebbe ispirato Blatty per scrivere la sceneggiatura, non ha mai avuto luogo.

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