Buongiorno, oggi è il 28 maggio.
Il 28 maggio 1937 viene inaugurato il Golden Gate Bridge a San Francisco.
L’idea di un ponte che unisse le due sponde del Golden Gate, circolava già da tempo a San Francisco, e grazie alla tenacia di un ingegnere di origine tedesca, Joseph Strauss, era stato costituito un comitato promotore per l’opera, ed erano già stati prodotti alcuni disegni e studi, per la realizzazione del più grande ponte sospeso del mondo, il Golden Gate Bridge appunto. Solo che il ponte costava parecchio, intorno a 30 milioni di dollari, e l’America era in piena recessione; il 1929 era stato l’anno della Grande Depressione. Le possibilità di trovare i soldi, i dollari necessari per l’opera erano veramente poche.
E qui la Storia si diverte a mischiare le carte, perché se l’idea, il progetto del ponte più fotografato del mondo (secondo molti il più bello del mondo), si deve ad un tedesco (americano figlio di immigrati tedeschi), il design ad un americano formatosi a Parigi in Francia, il suo finanziamento (i soldi) si deve ad un italiano (americano figlio di immigrati italiani), Amadeo Pietro Giannini, il fondatore della Bank of Italy, co-fondatore della Bank of America, secondo alcuni l’inventore della banca moderna.
Gennaio 1870, la capitale del Regno d’Italia era Firenze, ma i patrioti pensavano a Roma, dove ancora regnava il Papa Re. All’unità d’Italia non pensavano di certo i genitori di Amadeo, contadini di Favale di Malvaro, vicino Genova, che per campare decisero di prendere la nave per l’America. Forse la mamma era già incinta quanto salì sulla nave, preparandosi a lasciare il paese dei suoi genitori; e a quel tempo, partire per l’America, era partire per sempre.
Amadeo nasce in America, a San Jose in California, nel maggio di quell’anno, tre mesi prima della Breccia di Porta Pia. Per lui e per la sua famiglia la vita in America non è facile, come non lo è per tutti gli immigrati italiani. Non è facile, ma può diventare ancora peggiore se tuo padre muore, per una lite per un dollaro, lasciandoti a 7 anni, solo con la mamma. Lasciare la scuola a 14 anni, e iniziare a lavorare è la scelta più normale per il figlio di una italiana.
Amadeo lavora duro con il patrigno (la madre si era risposata), e poi si sposa con Florinda Cuneo, anche lei di origini italiane, che però dispone di un notevole patrimonio finanziario. E così, con i soldi della vendita della sua compagnia (Amadeo era riuscito a diventare un padroncino con il suo lavoro), e con quelli di Florinda, Amadeo entra nel consiglio di amministrazione di una banca di San Francisco, per poi scoprire che quella banca proprio non gli piace.
Il fatto è che le banche occupavano edifici importanti, erano arredate con marmi e costosissimi mobili in legno, e avevano tra i propri clienti i ricchi e benestanti signori di San Francisco, non certo gli umili agricoltori ed operai che Amadeo aveva conosciuto lavorando, men che meno se immigrati italiani. Allora Amadeo decide di fare qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo, che fino ad allora nessuno aveva ancora fatto; decide di fondare una banca per i più poveri, che prestasse denaro ai contadini e agli operai, ai figli degli immigrati italiani. Era il 1904 quando apre la Bank of Italy.
Ma Amadeo non si ferma qui, lui ha un’idea in testa, su cosa debba essere una banca, cosa debba fare, e lo dimostra due anni dopo, quando il Grande Terremoto del 1906 distrugge San Francisco. Con la città a terra, con i grandi proprietari preoccupati per il futuro, e per la loro sicurezza, Amadeo, che con coraggio era riuscito a salvare i depositi della sua banca, va al molo, prende due botti, ci mette sopra un tavolaccio, e riapre la sua banca, prestando denaro a tutti quanti, tutti quelli che volevano ricostruire la loro casa, la loro impresa, San Francisco.
E siamo nei primi anni ‘30, quando Strauss e il suo comitato cercano i soldi per il loro ponte, quando in America si soffre la fame per la Grande Depressione, quando la Bank of Italy non c’è più, perché diventata Bank of America. E allora, perché non provare a chiedere i soldi a Mr. Giannini, che tante volte ha dimostrato di avere il coraggio, dove gli altri non l’avevano? E nel 1932 la banca presieduta da Giannini decide di comprare da sola tutte le obbligazioni emesse per la costruzione del ponte; perché crede nel progetto, perché vuole aiutare la comunità dove è cresciuto, dove vive. 27 milioni di dollari dell’epoca.
Strauss ce l'ha fatta, ha trovato i soldi per il suo ponte, il più grande e bel ponte del mondo, è contentissimo, e non vede l’ora che i lavori inizino. I lavori iniziano il 5 gennaio del 1933 e terminano nell’aprile del 1937. il 28 maggio il ponte fu aperto con un’inaugurazione, e dei festeggiamenti che durarono una settimana.
Anche Amadeo aveva di che essere soddisfatto; il progetto era andato in porto, il ponte era stato aperto, e i pedaggi iniziavano ad produrre il denaro necessario a rimborsare il prestito e gli interessi delle obbligazioni, che la sua banca aveva comprato. Amadeo morì nel 1949, avendo creato, da figlio di poveri immigrati italiani, il modello di banca che oggi rimpiangiamo; la banca che fa la banca, raccoglie i risparmi e investe nell’economia di chi lavora. Nel 1971 l’ultima di quelle obbligazioni fu rimborsata.
Per commemorare la straordinaria figura dell'Ing. Joseph Strauss, una sua statua è stata posta vicino al ponte nel 1955, per ricordare a tutti quanto fu importante il suo lavoro nella costruzione del Golden Gate Bridge.
L'ampiezza della parte centrale del Golden Gate è stata la più lunga tra i ponti sospesi fino al 1964, quando il Ponte di Verrazzano (Verrazzano Narrows Bridge) fu eretto per unire Staten Island con Brooklyn, due quartieri di New York City. Al momento della sua costruzione il Golden Gate possedeva inoltre le torri di sospensione più alte del mondo e detenne questo record fino in tempi recenti. Nel 1957, il Michigan's Mackinac Bridge superò in lunghezza tra gli ancoraggi il ponte di San Francisco, divenendo il ponte sospeso con la maggiore lunghezza totale. Attualmente il ponte sospeso più lungo del mondo è stato inaugurato in Turchia il 18 marzo di quest'anno, il "1915 Canakkale Bridge", che attraverso i Dardanelli riduce a 6 minuti il tempo necessario a unire Asia ed Europa.
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