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lunedì 15 novembre 2021

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 15 novembre.
Il 15 novembre 1533 Pizarro conquista Cuzco e inizia il massacro della quasi totalità del popolo Inca.
Francisco Pizarro nacque a Trujillo, in Spagna, nel 1475.
Dei suoi primi anni di vita non si conosce quasi nulla; ma sembra che la sua formazione sia stata trascurata (pare infatti fosse analfabeta). Quando le notizie della scoperta del nuovo mondo raggiunsero la Spagna si imbarcò a Siviglia verso le Americhe e dal 1502 al 1509 abitò sull'isola di Hispaniola, l'attuale Haiti. Nel 1510 prese parte ad una spedizione verso Urabà nell'attuale Colombia. Nel 1513 si aggregò ad una spedizione di Vasco Nuñez de Balboa che, esplorando l'istmo di Panama giunse fino alle coste del Pacifico. Come ricompensa per questa spedizione, Pizarro fu nominato dal governatore Pedro Arias de Avila, sindaco della città di Panama.
Nel 1522 gli giunse notizia delle immense fortune rinvenute da Hernàn Cortès nelle sue spedizioni in Messico. Si associò nel 1524 con Diego de Almagro e il prete Hernando de Luque, per organizzare una spedizione nel regno degli Inca. Organizzò una prima spedizione nel 1524-25 seguita da quella del 1526-28 dalla quale tornò con navi cariche di oro, lama e alcuni indigeni per provare l'esistenza del regno inca. Il governatore di Panama si rifiutò di finanziare ulteriori spedizioni e, quindi, Pizarro si imbarcò alla volta della Spagna per convincere l'imperatore Carlo I di Spagna a finanziare le sue iniziative.
Il 26 luglio 1529 l'imperatore lo nominò generale e vicerè del Perù nonchè governatore di tutte le terre che si trovassero oltre 600 km da Panama. Nel gennaio 1532 una spedizione composta da tre navi, circa duecentocinquanta uomini e decine di cavalli lasciò Panama alla volta delle coste meridionali del Pacifico e nel settembre dell'anno successivo la spedizione si inoltrò nell'entroterra. Dopo una marcia attraverso le giungle tropicali lunga e faticosa che costò la vita di numerosi membri della spedizione, questa superò la Cordigliera e penetrò nei territori degli Inca.
Il 15 novembre 1532 Pizarro entrò nella città di Cajamarca (che si trova a 1000 km a nord da Cuzco, capitale dell'Impero Inca) dove incontrò l'imperatore inca Atahualpa. Atahualpa lo attendeva con un esercito di circa 30.000 uomini. Dopo una trattativa condotta da Hernando de Soto e Hernando Pizarro, fratello di Francisco, la spedizione spagnola entrò pacificamente nella città. Per Pizarro la leggenda vuole che il segnale di attacco degli spagnoli fu dato da Valverde che sottopose la Bibbia al giuramento di Atahualpa. Rifiutatosi o, secondo alcune testimonianze probabilmente apocrife, scostando violentemente l'ignoto testo sottopostogli dal frate spagnolo (gli Inca tra l'altro non conoscevano alcun sistema di scrittura) obbligò Valverde a gridare al sacrilegio scatenando le truppe spagnole. Gli Inca non conoscevano nè l'acciaio nè altre armi che non fossero frecce o mazze e fionde di pietra, evidentemente assai inefficaci contro le armature e le spade d'acciaio degli spagnoli, che contavano tra l'altro su alcuni piccoli pezzi di artiglieria, ubicati in modo strategico nella piazza, di un gruppo di archibugieri e degli immancabili cavalli. Inoltre la rapida mossa di impossessarsi dell'imperatore e semi-dio Atahualpa, seguendo sempre l'esempio di Cortèz, ridusse l'opposizione incaica timorosa di rappresaglie nei confronti del venerato regnante. Nella speranza di salvare la vita e attraverso la completa dipendenza che la teocrazia incaica imponeva ai suoi sudditi, Atahualpa ed il suo apparato burocratico organizzarono un enorme sistema di spogliazione dell'oro e dell'argento dagli edifici pubblici e privati di tutto l'impero. Secondo alcuni la stima dell'ammontare è pari a oltre 40 milioni di euro in oro e argento. Si tratta di una cifra probabilmente assai inferiore alla realtà, pur senza considerare il valore artistico dei pezzi. Nonostante ciò Atahualpa venne condannato a morte per una tentata ribellione - avvenuta in assenza di Pizarro - e ucciso il 29 agosto 1533 a Cajamarca.
Il 15 novembre 1533 venne conquistata, saccheggiata e incendiata Cusco. Nel corso della conquista il popolo inca venne massacrato. Al posto di Atahualpa, Pizzarro nominò Manco Càpac II. Cuzco era ritenuta troppo lontana dal mare per essere una valida capitale del Perù per cui Pizarro il 15 gennaio 1535 fondò la città di Ciudad de los Reyes, l'attuale Lima. Nel 1536 Manco Càpac II si ribellò contro Pizarro e assediò Cuzco. Gli spagnoli riconquistarono rapidamente gran parte del paese ma i contrasti coi locali continuarono fino al 1572. Nel 1537 vi fu uno scontro fra Pizarro e Diego de Almagro, probabilmente vi fu una divergenza nella spartizione dei bottini. Nella battaglia di Salinas, Almagro fu sconfitto e fu ucciso l'8 luglio 1538 a Cuzco. Il 26 luglio 1541 Pizarro stesso fu ucciso a Lima da seguaci di Almagro. Il corpo mummificato di Pizarro si trova a Lima, nella Catedral, sotto l'altare maggiore.
L'invasione, la conquista e la distruzione di una civiltà importante e vivace come quella incaica al solo scopo del furto, rimane un immane strage ed un onta indelebile nella storia spagnola.

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