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martedì 30 novembre 2021

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 30 novembre.
 Il 30 novembre 1974, ad Afar, in Etiopia, Donald Johanson e Tom Gray rinvennero i resti di un esemplare di femmina adulta, che venne chiamata Lucy, dell'età apparente di 25 anni, vissuta almeno 3,2 milioni di anni fa.
I resti comprendevano il 40% dello scheletro. Particolarmente importanti l'osso pelvico, il femore e la tibia perché la loro forma lascia pensare che questa specie fosse bipede.
Lucy, così chiamata dai suoi scopritori in onore della canzone Lucy In The Sky With Diamonds dei Beatles, in amarico è Dinqinesh e significa "Tu sei meravigliosa".
Il suo nome in codice è A.L. 288. Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava 28 kg.
Questa piccola donna ha denti simili a quelli umani, ma il cranio è ancora scimmiesco.
Morì sulle rive di una palude, probabilmente di sfinimento, e miracolosamente nessun predatore ne sbranò i resti, disperdendone le membra, così che il corpo, sommerso dal fango, nel corso dei millenni si solidificò fino a diventare roccia.
Dopo milioni di anni il suo scheletro è ritornato alla luce intatto e ci offre una preziosa testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo.
Pur essendo perfettamente adatta alla camminata bipede, conduceva ancora una vita in parte arbicola.
Si può pensare che salisse sugli alberi per cercare rifugio dai predatori o per trascorrere la notte.
Era più piccola del maschio. Si pensa che avesse una vita sociale e vivesse in un gruppo formato da adulti e bambini. I suoi denti erano adatti a un'alimentazione onnivora, basata sulla raccolta di vegetali e la cattura di insetti e lucertole.
La provenienza di Lucy non è ancora chiara; purtroppo il periodo che va da 10 milioni a 4 milioni di anni fa e molto povero di fossili.
Sappiamo, da studi genetici, che fino a 7/8 milioni di anni fa l’uomo e lo scimpanzè avevano un antenato in comune; poi i due primati cominciarono ad evolversi ognuno per conto proprio.
Una teoria molto affascinante afferma che la causa della separazione fra i due rami evolutivi sia stata la formazione della Rift Valley.
La Rift Valley è una fenditura che taglia in due l’Africa in senso longitudinale; si è formata intorno a otto milioni di anni fa a causa in movimento tettonico.
La formazione della Rift Valley provocò anche un cambiamento del clima; ad ovest rimase un clima caldo umido che favoriva la crescita delle foreste, dove sarebbe continuata l’evoluzione dello scimpanzè e delle altre scimmie antropomorfe, mentre ad est il clima divenne più secco e la foresta lasciò il posto alla savana, dove si sarebbero evoluti gli australopitechi.
Questa teoria è avvalorata dal fatto che tutti gli scheletri di australopitechi e ominidi sono stati trovati ad est della Rift Valley.
Purtroppo recentemente sono stati trovati i resti di un australopiteco molto antico in Ciad, 2800 chilometri ad ovest della Rift Valley, e la teoria ha ricevuto un brutto colpo.

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