Buongiorno, oggi è il 23 agosto.
Il 23 agosto 1305 veniva giustiziato a Londra William Wallace, destinato a diventare l'eroe nazionale scozzese.
Nel 1296 Edoardo I d’Inghilterra si mosse con tutte le forze del regno contro la nemica e vicina Scozia con l’ovvio intento di conquistarne il territorio. La campagna fu vittoriosa, il re scozzese John Baliol fu imprigionato e molti nobili prestarono giuramento al re inglese, ormai fortemente convinto di avere la nazione in pugno.
Edoardo I pose a guardia del regno settentrionale un grande feudatario di origine normanna, Giovanni di Warenne conte del Surrey, che aveva dato un forte contributo sia nella campagna di Galles sia in quella scozzese. Ormai vecchio per il compito assegnatogli, lo affidó ad altri due funzionari inglesi, Ugo di Cressingham e Guglielmo di Ormsby, nominati rispettivamente tesoriere e giustiziere di Scozia.
I soprusi nei confronti del popolo scozzese non tardarono a presentarsi, scatenando insurrezioni caratterizzate dall’assenza di un comandante a causa del giuramento che i nobili avevano prestato all’Inghilterra.
Fu quindi il momento di William Wallace (piccolo proprietario delle Basse Terre occidentali appena venticinquenne) che, in seguito all’uccisione della donna che amava, attaccó con un gruppo di uomini fidati, la guarnigione di Lanark uccidendo lo sceriffo inglese Sir Guglielmo di Hazelrig.
Altre fonti sostengono invece che Sir Wallace sia insorto contro gli inglesi per vendicare la morte del padre e che il tutto ebbe inizio durante una lite con due ufficiali per il possesso di alcuni pesci. Un motivo futile ma dimostrativo dell’odio di Wallace nei confronti del popolo inglese.
Non possiamo sapere con certezza quale fu il reale motivo scatenante per mancanza di documenti del tempo ma solo affidarci alle notizie lasciateci da alcuni storici successivamente alle vicende. Potrebbero anche essere vere entrambe.
Wallace inizió a radunare attorno a sé sbandati, scontenti e tutti coloro che erano pronti a mettere in pericolo la propria vita a favore dell’indipendenza della Scozia. Le accurate tattiche di guerriglia escogitate dallo scozzese conferirono alla sua armata numerose vittorie e un gran credito tanto che, quando giunsero in prossimitá di Scone, il giustiziere Ormsby preferí darsi alla fuga e tornare in Inghilterra. Wallace inoltre aveva dichiarato di combattere in nome del prigioniero re Baliol. Il guardiano Warenne fu costretto a prendere provvedimenti e mosse contro i ribelli 40000 fanti e 300 cavalieri. Le forze di Wallace contavano invece circa 180 cavalieri e qualche migliaio di fanti, che armati di picche e asce, misero in seria difficoltá le truppe nemiche costrette a muoversi tra le montagne scozzesi.
Ció spinse Edoardo I a rinforzare ulteriormente le fila del proprio esercito, ignaro che ancora una volta sarebbe stato sconfitto dagli astuti scozzesi. Wallace nel frattempo si uní a Andrew de Moray, nobile scozzese impegnato a guidare la rivolta nella scozia del nord.
Si arrivó dunque alla famosa battaglia di Stirling Bridge durante la quale gli scozzesi, capitanati da Wallace, attesero nascosti sulle montagne l’arrivo degli inglesi al ponte. Una volta iniziato l’attraversamento, li attaccarono uccidendoli uno alla volta e costringendoli alla ritirata mentre i compagni dalle retrovie li spingevano avanti perché continuassero ad affrontare il nemico.
Il ponte a causa dell’eccessivo peso crolló e molti inglesi affogarono, gli altri invece vennero colti di sorpresa dalle truppe scozzesi che avevano guadato il fiume piú a monte. Il forte e organizzato esercito inglese, composto da circa 3000 cavalieri, venne letteralmente spazzato via.
Fino ad allora la cavalleria aveva sempre considerato la fanteria come marmaglia da disperdere ma in questa occasione, grazie alla conformazione del territorio e alle strategie accuratamente studiate, dovette fortemente ricredersi e ammetterne la superioritá in determinate situazioni. (Ci volle comunque del tempo prima che questo messaggio venisse perfettamente recepito.)
Hugh Cressingham, il tesoriere, venne ucciso nel corso della battaglia e la vittoria fu un enorme iniezione di fiducia per l’esercito scozzese. Wallace venne dichiarato cavaliere e Guardiano di Scozia mentre De Moray, rimasto gravemente ferito, morí tre mesi dopo lasciando al solo Wallace il compito di difendere la nazione.
L’anno seguente (1298) gli inglesi invasero nuovamente la Scozia facendo terra bruciata al loro passaggio e riconquistando alcuni castelli perduti senza incontrare l’opposizione dei ribelli fino a Falkirk. Wallace organizzó i suoi lancieri in quattro schiltron, formazioni circolari in cui i soldati tenevano le picche inclinate verso l’alto e col calcio ben piantato per terra creando un ostacolo difficilmente superabile da fanti e cavalieri. Gli schiltron erano difesi da piccoli gruppi di arcieri che vennero presto dispersi dalla cavalleria inglese. Gli arcieri inglesi nel frattempo si concentrarono sugli schiltron scagliando una gran quantitá di frecce e riuscendo ad aprire dei varchi che permisero ai cavalieri di affondare i colpi. La cavalleria scozzese, in netta inferioritá numerica, si diede alla fuga.
Anche Wallace riuscí a scappare ma la sua reputazione e il suo orgoglio ne pagarono un caro prezzo. La fuga duró fino a maggio 1305 quando un cavaliere scozzese traditore, John de Menteith, lo catturó nelle vicinanze di Glasgow. Il 23 agosto 1305 a Smithfield (Londra) venne sommariamente processato e condannato a morte subendo il trattamento riservato ai traditori.
Venne impiccato e il corpo squartato in quattro parti che vennero macabramente esposte a Edimburgo, Perth, Berwick e Newcastle. La testa fu invece impalata ed esposta sul London Bridge. La lapide si trova al St Bartolomew’s Hospital a Smithfield vicino al luogo dell’esecuzione e ancora oggi, gli scozzesi vi depongono dei fiori.
Un traditore per gli inglesi, una leggenda per il popolo scozzese, che ne hanno fatto il loro eroe nazionale.
Nel 1995 Mel Gibson fece un film romanzando ampiamente le sue gesta. Braveheart vinse 5 premi oscar.
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