Esergo di Manlio Lo Presti
Lo
stesso naufrago era un caso estremo di viaggiatore colpito dalla
sorte.
Nella
tradizione europea, la guerra sul mare era crudele come tutte le
guerre, ma fra i comandanti vittorioso esisteva l'uso di non
infierire sui
naufraghi
e, se possibile, di
aiutarli.
Con
la seconda guerra mondiale, la nave che è riuscita ad affondare
quella nemica, se può, si ferma ancora a controllare se ci sono
sopravvissuti, non per raccoglierli però, ma
per mitragliarli.
L.
ZOJA, La morte del prossimo, Einaudi, 2009, pag. 52
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