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sabato 27 aprile 2013

#Italy e i suoi #Borghi: Stilo - Calabria


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Il nome

  Deriva dal greco Stylos, "colonna", in latino Stilum.
Così forse era anticamente chiamato il monte Consolino ai cui piedi si è sviluppato il borgo.

La Storia

• 389 a.C., la distruzione della città magno-greca di Kaulon (Caulonia) da parte del tiranno di Siracusa Dionisio I sembra legata alle origini di Stilo. Rinata e tornata potente grazie all'alleanza con Roma nel 270 a.C., Caulonia viene di nuovo distrutta dai cartaginesi di Annibale. Comincia il trasferimento degli abitanti verso un altro luogo più protetto, accentuato nel periodo delle invasioni longobarde. Si popola così l'area sulle pendici del monte Consolino, in posizione più facilmente difendibile.

• VII sec., con l'arrivo in massa dei Bizantini comincia la fortuna di Stilo, il suo periodo d'oro, testimoniato dalla costruzione della Cattolica. Nel X sec. Stilo è il centro bizantino più importante della Calabria meridionale. Memorabile la sua resistenza ai Normanni e la fedeltà agli Angioini, che ne fanno uno dei castelli più importanti della regione.

• 1599, il filosofo Tommaso Campanella organizza una sollevazione contro gli Spagnoli. A Stilo come in tutta la Calabria la popolazione è oppressa e vive di stenti, nel più completo abbandono politico e isolamento culturale.

• XVIII-XIX sec., la presenza del ferro e del rame favorisce lo sviluppo delle industrie siderurgiche; il vasto complesso borbonico della Ferdinandea diventa sede, agli inizi dell'800, delle Reali Ferriere.

• 1783, un rovinoso terremoto danneggia gran parte del borgo.


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Echi d'Oriente tra il mare Ionio e la montagna


Baluardo della Calabria bizantina, Stilo ha una storia lunga e misteriosa, iniziata al tempo delle colonie greche nell'Italia meridionale e resa ancor più affascinante dall'insediamento sul suo territorio di numerose "laure" del monachesimo orientale, la cui principale testimonianza è la Cattolica.

Si tratta di un tempietto del sec. IX che ricalca il tipo classico della chiesa bizantina su pianta quadrata e croce greca, con tre absidi rivolte a oriente e cinque cupolette.

Qui i monaci basiliani, che in Calabria avevano trovato rifugio dalle persecuzioni, perseguivano il loro ideale di povertà e distacco dal mondo. Ciò che colpisce, all'interno, è soprattutto la luce, quasi folgorante nella parte superiore e tenue nella parte bassa, così da favorire il raccoglimento.

L'ambiente, con le quattro colonne provenienti forse dalle rovine di Kaulon, emana dolcezza e serenità. Gli affreschi, scoperti dall'archeologo Paolo Orsi nel 1927, sono gli unici esempi di pittura normanna intorno al Mille in Calabria.

Confuso con le rocce e la vegetazione, il piccolo cubo della Cattolica sembra sospeso con la selvetta delle sue cupole tra cielo e terra.

Se la Cattolica di Stilo può considerarsi l'esempio perfetto di tempio bizantino in Italia, un altro ricordo lasciato dai monaci in questa Terra Santa del basilianesimo è la piccola chiesa di S. Nicola da Tolentino, in condizioni precarie, con una dolce cupola a "trullo" e la caratteristica disposizioni degli "embrici" (tegole) che la ricoprono.

Da qui lo sguardo sconfina verso gli infiniti orizzonti del mare e le colline digradanti della vallata dello Stilaro. Nella chiesa rinascimentale (1450 ca.) di S. Francesco, con facciata rifatta agli inizi del '700 e spalleggiata da una possente torre-campanile, si ammirano alcuni affreschi attribuiti al pittore stilese Francesco Cozza.

Il piccolo convento della chiesa di S. Domenico, costruita intorno al '600 dai Domenicani, ospitò il frate Tommaso Campanella nei suoi anni giovanili. Pure barocca e internamente decorata a stucchi, con una bella facciata affiancata da due campanili, è la chiesa di S. Giovanni Theresti, eretta nel 1625 e dedicata nel 1662 dai monaci basiliani al loro santo, di cui si conservano le reliquie.

http://www.segnalidivita.com/stilo/calabria/Chiesa_San_Domenico.htm
La visita alle chiese di Stilo si conclude con il Duomo, trecentesco ma variamente rimaneggiato. Fu una delle più antiche sedi vescovili della Calabria e presenta almeno tre capolavori: il maestoso portale gotico ogivale, incorniciato da tante colonnine; la scultura in pietra alla destra dello stesso portale, raffigurante due uccelli affrontati e stilizzati di fattura normanna o, secondo altri, di mano bizantina; la tela secentesca Il Paradiso del Battistello, pittore napoletano allievo di Caravaggio.








http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/05/Castello_Normanno_Stilo_2011_WIKI.jpg
 I resti del Castello Normanno, costruito in cima al monte Consolino da Ruggero II, sono raggiungibili a piedi attraverso un sentiero panoramico che parte dalla Cattolica. Da vedere infine le sculture arabo-moresche della Fontana dei delfini.

Il prodotto del borgo

Le saporite olive "cumbité", i profumatissimi pomodori secchi, il piccante e candido pecorino, gli insaccati di maiale ("soppressate" o "capicolli").

Il piatto del borgo

La pasta fatta in casa, filata con il "ferro" secondo l'uso antico e condita con sughi dai sapori forti, ad es. con ragù alla carne di capra o con una salsa di melanzane ripiene.

 finte web: http://www.borghitalia.it/html/borgo_it

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