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martedì 3 dicembre 2019

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 3 dicembre.
Il 3 dicembre 1914 inizia la battaglia di Al- Qurna.
Già agli albori del XX secolo, le strategie polito-strategico-militari nell'area del Golfo Persico erano legate al destino dei campi petroliferi della Persia sud-occidentale, sfruttati in quel periodo dalla Gran Bretagna. La vicinanza di questi campi con i confini dell'impero Turco, nuovo alleato austro-tedesco, creò un ovvio motivo di forte interesse britannico ad agire nell'area. A questi grandi interessi economici, da parte inglese vennero aggiunti motivi di altra natura per agire militarmente in quelle aree che, seppur non sotto il controllo diretto di Londra, vivevano in una sorta di protettorato militare britannico; Maometto V infatti, da Costantinopoli, aveva lanciato il proclama della "guerra santa" di tutti i musulmani contro l'Impero britannico, cosa che avrebbe avuto un effetto assai negativo sulla popolazione musulmana tra i sudditi dell'India.
La prima azione bellica nel Golfo Persico fu il bombardamento di forte Fao, chiave strategica per la raffineria di Abadan, il 6 novembre, giorno in cui le truppe anglo-indiane sbarcarono e intrapresero una rapida avanzata. La Brigata indiana prese rapidamente Abadan, sede di una importante raffineria e capolinea della conduttura proveniente da Ahwaz. Con la perdita di Abadan, la posizione turca andava complicandosi: all'alba dell'11 novembre le forze ottomane attaccarono l'accampamento britannico ma vennero sconfitte e dovettero ritirarsi. Il 19 novembre i britannici raggiunsero le posizioni ottomane nei pressi di Sahil ma una bufera ne rallentò l'avanzata. Dopo aver abbattuto le difese nemiche, i britannici inflissero pesanti perdite al nemico. L'esercito ottomano fu costretto a ritirarsi lasciando Bassora priva di difese e il 21 novembre il 104 reggimento di fucilieri Weesley ed il 117 reggimento indiano Mahrattas occupò la città, per poi, risalire il corso del fiume Tigri con obiettivo Qurna.
Il 3 dicembre, gli ottomani si fortificarono ad Al Qurna stessa. Una forza britannica, composta da due battaglioni indiani; il 104° fucilieri del Wellesley e il 110° fanteria leggera Mahratta, e una doppia compagnia di soldati britannici deal Norfolk Regiment accompagnato da diversi pezzi d'artiglierie. Le navi della Royal Navy sull'Eufrate tenevano gli Ottomani sotto un fuoco di sbarramento incessante mentre le truppe britanniche attraversavano il Tigri. Le truppe britanniche e indiane avanzavano quindi in campo aperto, ma solo dal 6, rafforzate dal resto del Norfolk Regiment, il 7° Rajput e 120° Fanteria insieme ad alcuni cannoni da montagna, cercarono una nuova decisiva avanzata. Gli Ottomani, da par loro, si erano trasferiti di nuovo sulle posizioni che avevano perso nel precedente attacco inglese, così, britannici e indiani dovettero combattere duramente per riprendere quelle stesse posizioni. Anche in questo attacco, riuscirono a spingere gli ottomani indietro, ma non fu abbastanza per attraversare il fiume nei pressi di Qurna. L'8, il 104° e 110° Fanteria furono inviati per un meticoloso pattugliamento sul Tigri per trovare un luogo adatto all'attraversamento. Riuscirono nell'intento, tanto che furono in grado di tagliare agli Ottomani la ritirata verso nord, mentre le cannoniere persistevano in un'azione di bombardamento efficace delle postazioni nemiche in città. La notte dell'8 un piroscafo ottomano navigò lungo il fiume con luci e sirene accese, ed il Comandante Wilfrid Nunn, a capo della cannoniera britannica Espiegle, diede accesso a bordo a tre ufficiali ottomani per le negoziazioni in cui gli Ottomani specificavano di voler cedere la città per poi ritirarsi. Nunn, che non era in contatto con Fry, insistette per una resa incondizionata, richiesta che sconvolse gli ottomani, che si convinsero a dover accettare. Il 9 dicembre, il comandante ottomano, il colonnello Subhi Bey, il Wali o governatore di Bassora, si arresero con tutte le loro forze, consegnando come prigionieri, insieme a loro ben 42 ufficiali ottomani e 989 soldati. Le perdite britannico-indiane furono di circa 27 soldati uccisi e 242 feriti mentre, dal punto di vista delle forze navali i britannici ebbero due marinai uccisi e 10 feriti.
I britannici si fermarono a Qurna, accontentandosi di monitorare le mosse del nemico che andava comunque rinforzandosi. Così, entro la metà di dicembre del 1914, il fronte della Mesopotamia meridionale si era stabilizzato e anche considerando le difficili condizioni in cui si trovava, l'armata anglo-indiana aveva, nel periodo tra il novembre ed il dicembre 1914, compiuto un piccolo capolavoro per rapidità ed efficienza, riuscendo a mettere sotto il proprio controllo l'oleodotto persiano e consentendo alle navi britanniche di risalire indisturbate lo Shatt-el-Arab sino alla raffineria di Abadan.

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