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mercoledì 30 ottobre 2019

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 30 ottobre.
Il 30 ottobre 1975 Juan Carlos assume le funzioni di capo di Stato della Spagna, succedendo al dittatore malato Francisco Franco. Alla sua morte, il 22 novembre, fu proclamato re.
Juan Carlos de Borbón y Borbón-Dos Sicilias, com'è noto sugli atti ufficiali spagnoli, meglio conosciuto semplicemente come re Juan Carlos I di Spagna o Re Juan Carlos di Borbone, nasce a Roma, il 5 gennaio del 1938. Dal 22 novembre del 1975 al 19 giugno 2014 è stato il re di Spagna.
La nascita romana del futuro reale di Spagna è testimonianza del momento estremamente delicato nel quale si trova il Paese quando il piccolo Juan Carlos viene al mondo. In piena guerra civile infatti, con i Repubblicani sul piede di guerra, il casato dei Borbone preferisce accasarsi, per così dire, nell'Italia di Mussolini, ove nasce per l'appunto il futuro successore della Corona. Suo padre è Juan di Borbone-Spagna, conte di Barcellona e terzogenito del re Alfonso XIII di Spagna, e di Maria Mercedes di Borbone e delle Due Sicilie.
Quando termina il conflitto civile e quello bellico internazionale, per giunta in favore di Franco e della sua falange, il terzogenito della famiglia, che si trova nel ruolo di successore ufficiale a causa della rinuncia dei suoi due fratelli maggiori, esattamente nel 1948 viene ricondotto insieme al casato reale nella sua residenza madrilena.
L'educazione che riceve, dal momento del rientro ispanico, è tutta orientata verso la monarchia, nell'attesa che la situazione torni alla normalità e sia per lui favorevole. Dal 1939 infatti, Francisco Franco ha instaurato una dittatura fascista. Tra i provvedimenti presi dal "Generalissimo", come viene soprannominato tra i fascisti a lui vicini, c'è sì il restauro della monarchia spagnola; tuttavia, per un lungo lasso di tempo, a reggerne le sorti ufficiali è lo stesso dittatore, conservando tutti i diritti della Corona per oltre un trentennio.
Il destino del casato pertanto è quello di restare all'ombra del governo fascista di Franco, pur godendo di alcuni privilegi e di una certa protezione da parte delle alte sfere del regime e, non senza importanza, da parte del clero spagnolo, punto di riferimento per la falange e per la sua attività politica.
Il giovane Juan Carlos fa parlare di sé quando conosce la sua futura moglie, la prossima regina di Spagna, Sofia. Quando i due convolano a nozze, ad Atene, Sofia è ancora chiamata Sofia di Grecia, figlia del re Paolo I e di Federica di Hannover. Il matrimonio tra i due viene celebrato nel 1962.
Juan Carlos di Spagna e Sofia di Grecia, come viene ancora chiamata anche dopo il matrimonio, avranno tre figli: Elena, Cristina e il principe ereditario Felipe.
Finalmente, un momento di svolta arriva nel 1963, quando il generale Franco, reggente della Corona dal 1939, proclama Juan Carlos suo "successore" a titolo di re. La nomina viene ufficializzata anche formalmente entro il 1969. È questo, un periodo molto delicato per il dittatore, che da tempo ha problemi di salute. Provvidamente infatti, Franco consegna nelle mani del futuro regnante legittimo di Spagna un peso politico fino a quel momento mai concesso a nessuno. È del 1973 infatti, la nomina di Juan Carlos di Spagna a capo di stato supplente.
Il 20 novembre del 1975, malato del morbo di Parkinson, muore Francisco Franco. Due giorni dopo, esattamente il 22 novembre del 1975, viene incoronato il nuovo re di Spagna, Juan Carlos I di Borbone.
Il nuovo regnante si prodiga subito per iniziare i lavori di una nuova costituzione democratica, la quale arriva ufficialmente nel 1978, con un'approvazione unanime e popolare, per giunta agevolata da una serie di riforme istituzionali promosse dal nuovo re di Spagna. L'ex paese del dittatore fascista diventa una monarchia costituzionale a tutti gli effetti.
Sono anni di grande transizione all'interno della società spagnola però, e non solo sul piano istituzionale. Appena tre anni dopo dalla promulgazione della nuova costituzione, nel 1981, alcuni elementi della Guardia Civil e dell'esercito, organizzano un colpo di stato per ripristinare l'autorità in Spagna. In questo caso è lo stesso Juan Carlos I a dimostrarsi decisivo nello sventare il golpe, per giunta annunciandolo in televisione e rendendo pubblica ogni cosa.
Nel 1998 il re viene invitato in Italia per tenere un discorso al Parlamento, primo Capo di Stato straniero a farlo nella storia della Repubblica Italiana. Nel 2007 poi, onde evitare polemiche e a conferma del proprio indiscusso tatto per certe questioni delicate, deicide di non prendere parte alla beatificazione di quasi 500 martiri della guerra civile spagnola. Lo stesso anno, fa il giro delle televisioni del mondo la sua lite con il Capo di Stato del Venezuela, Hugo Chavez, che zittisce davanti alle telecamere, mentre prende le difese dell'ex premier Aznar.
In tempi recenti un sondaggio televisivo spagnolo consacra Juan Carlos come il più grande spagnolo di tutti i tempi, davanti a Cristoforo Colombo (da sempre esiste una diatriba tra spagnoli e italiani nel considerare Colombo proprio connazionale), Pablo Picasso e Miguel Cervantes. A conferma dell'approvazione ricevuta unanimemente dal popolo spagnolo c'è anche un nuovo sondaggio il quale sostiene che l'80% della gente sia convinta che la transizione democratica non sarebbe stata possibile senza il re Juan Carlos I.
Il 19 giugno 2014 ha abdicato in favore del figlio Felipe.

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