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giovedì 10 agosto 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 10 agosto.
Il 10 agosto 1492 Rodrigo Borgia assurge al soglio di Pietro col nome di Alessandro VI.
Roderic Llançol Borja y Borya, italianizzato Rodrigo Borgia, nasce a Xativa vicino Valencia il giorno 1 gennaio 1431. Sale al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI nel 1492 ed è il 214° Papa della Chiesa di Roma. Probabilmente si tratta del Papa più controverso della storia cattolica, che peraltro di figure controverse ne ha avute parecchie in passato.
Si trasferisce in Italia giovanissimo e studia giurisprudenza all'università di Bologna. Rodrigo Borgia ha avuto la fortuna di essere nipote di Alonso Borgia ovvero Papa Callisto III, fratello di sua madre Isabella. Rodrigo è il protetto di suo zio che lo nomina cardinale alla giovanissima età di 25 anni.
Fin dalla giovane età ha una condotta di vita dissoluta, infatti quando arriva a Roma ha già almeno un figlio illegittimo; dal 1457 è Cancelliere della Santa Sede, carica che gli permette di diventare il secondo cardinale più ricco di Roma. Anche se suo zio Callisto III muore nel 1458, conserva la sua importante carica con i quattro pontefici a venire, prima di diventare lui stesso Papa. Continua la sua vita licenziosa avendo numerose amanti; dal 1460 si concede un'amante fissa, la nobildonna romana Giovanna Cattanei detta Vannozza, dalla quale avrà addirittura quattro figli, naturalmente illegittimi, Giovanni, Cesare, Lucrezia e Goffredo.
Alessandro VI avrà anche un'altra figlia, Laura, anche questa da una nobildonna (Giulia Farnese) e numerosi altri figli da donne sconosciute.
Originaria dell'alto Lazio, dotata di un fascino tale da valerle fra i contemporanei l'appellativo di Giulia la Bella, la Farnese è descritta come una donna dalla statura media, le forme proporzionate, la carnagione perlacea e grandi occhi neri in un viso aggraziato e rotondo, incorniciato da una lunga capigliatura corvina che ella soleva schiarire secondo i canoni della moda del tempo. Fu proprio la sua avvenenza ad aprire a lei e alla sua famiglia la via del potere e della ricchezza, dando inizio alle tante fortune che segneranno il destino di casa Farnese.
La sua descrizione fisica ci è giunta grazie a dei frammenti di lettere scritte dai suoi contemporanei. Per esempio, un corrispondente di Cesare Borgia dalla corte di Pesaro ci parla di niger oculos. Lorenzo Pucci, marito della sorella Gerolama scrive al fratello “ha la più bella capigliatura che possa immaginarsi”. Le sue dame di corte raccontavano che per evidenziare la sua carnagione chiara era solita dormire in lenzuola di seta nera.
Rodrigo trama per diventare Papa fino a riuscirci nel 1492, anno della scoperta dell'America, corrompendo un numero spropositato di cardinali e promettendo promozioni e favori. Una volta eletto Papa, Alessandro VI si premura velocemente di onorare gli impegni che aveva preso durante il conclave con i cardinali che avevano contribuito alla sua nomina; per esempio al cardinale Ascanio Sforza, che tanto si era prodigato per la sua elezione, dona il palazzo padronale della famiglia Borgia, oltre a nominarlo Vicecancelliere.
Ai numerosi altri cardinali suoi alleati non lesina doni in quantità. Il Papa Borgia si ritrova all'inizio del suo mandato a fronteggiare egregiamente il caos in cui era caduta Roma durante il periodo dopo la morte di Innocenzo VIII e compie importanti riforme.
Rodrigo non disdegna la simonia e in quanto a nepotismo riesce a fare addirittura meglio di quanto suo zio Alonso avesse fatto con lui, infatti nomina cardinale all'età di diciotto anni suo figlio Cesare, che dopo cinque anni però dismette la porpora cardinalizia e sposa la cugina del re di Francia diventando il Duca del Valentinois.
Già nel 1493, dopo solo un anno di pontificato, Alessandro VI si trova a fronteggiare una notevole crisi politica in Italia: Carlo VIII, re di Francia, avanza diritti sul Regno di Napoli e questo preoccupa il Papa che non vuole un nemico così potente al confine con lo Stato Pontificio, pertanto si allea con gli Aragonesi, legittimi regnanti di Napoli.
Il Re francese è infastidito dal comportamento del pontefice e scende in Italia a capo del suo esercito; il Papa è costretto a scendere a patti e concede ai Francesi il passaggio in cambio di un giuramento di obbedienza. E' il 22 febbraio del 1495 quando l'esercito francese entra a Napoli.
Questa facile conquista scatena la reazione antifrancese della Lega Santa, una coalizione che comprende la Spagna, il Papa, gli Asburgo, Milano e Venezia. Il 6 luglio a Fornovo avviene la battaglia tra le forze della coalizione e i Francesi: Carlo VIII ne esce sconfitto ma riesce a ripiegare in Francia; gli Aragonesi riprendono il Regno di Napoli.
Il pontefice spagnolo è anche responsabile della bolla papale Inter Caetera per regolare la contesa territoriale tra Spagna e Portogallo sui territori del Nuovo Mondo. Tale bolla stabilisce che tutte le terre a 100 leghe dall'isola di Capo Verde siano spagnole, escludendo di fatto il Portogallo dall'America; questa decisione a favore della Spagna è facilmente comprensibile essendo il Papa spagnolo. La bolla, troppo penalizzante per i portoghesi, viene cambiata in seguito dal Trattato di Tordesillas che sposta molto più ad ovest la linea di confine, permettendo così al Portogallo il dominio sul Brasile.
Un'altra grana per Alessandro VI è rappresentata dal suo ambiziosissimo figlio Cesare (magistralmente descritto da Niccolò Machiavelli), che dopo aver sposato la cugina del nuovo Re di Francia (Luigi XII) si mette in testa di creare un proprio ducato in Romagna. Per realizzare questa impresa servono molti soldi e il Valentino (soprannome di Cesare dopo l'investitura a Duca di Valentinois) si rivolge al suo potente padre, il quale non esita a vendere ben dodici titoli di cardinale ricavandone una quantità molto cospicua di denaro con il quale finanzia i progetti del figlio.
Cesare riesce a conquistare parecchie città della Romagna tra cui Pesaro, Urbino, Forlì, Rimini e viene effettivamente investito della carica di Duca di Romagna dal padre. I progetti di potere di Cesare Borgia comprendono anche la Toscana, ma la morte improvvisa del padre ne ferma irrimediabilmente l'ascesa.
Papa Alessandro VI Borgia muore il 18 agosto del 1503 a Roma, probabilmente a causa della malaria, ma un'altra plausibile versione parlerebbe di avvelenamento per errore; i Borgia sono storicamente noti per essere molto avvezzi all'uso del veleno per eliminare gli avversari politici. Si pensa che il veleno fosse destinato al cardinale Adriano Castellesi durante un banchetto, ma per sbaglio sarebbe stato bevuto dal Papa Borgia; a conferma di tale fatto vi sono testimonianze dell'epoca che parlano di evidenti segni di avvelenamento sul cadavere del pontefice.

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