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sabato 25 luglio 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 25 luglio.
Il 25 luglio del 1365 le cronache bolognesi ricordano uno dei più forti terremoti avvenuti nella storia della città.
Le fonti coeve all’evento sismico, ricordano che la scossa avvenne il 25 luglio del 1365, senza specificarne gli effetti. La fonte cronologicamente più vicina che riporta informazioni sui danni, è la cinquecentesca cronaca del Ghirardacci, dove l’unica data che precede le notizie relative al terremoto è il 7 aprile del 1365. Tuttavia, tra questo preciso riferimento cronologico e l’indicazione dell’ora e degli effetti della scossa, sono riportate altre notizie relative alla città di Treviso. Considerato lo scarto di alcuni mesi riguardo l’accadimento della scossa e l’ambiguità della fonte riguardo alla data, è ragionevole riferire la descrizione degli effetti fornita dal Ghirardacci alla scossa del 25 luglio.
Ghirardacci, ripreso poi da cronisti dei secoli successivi, ricorda che crollarono e furono danneggiati molti edifici pubblici e privati; in particolare specifica che crollarono ("rovinarono") tre case della famiglia Lambertini, e morirono quattro persone di questa famiglia; crollò la beccaria di Rolandino Gurini. La torre dei Confortati in via dei Bagnaroli, attuale via San Benedetto XIV, fu così gravemente danneggiata fino alle fondazioni, che le autorità civili bolognesi decisero di abbassarla per evitare che crollasse sulle vicine case della famiglia dei Sabbadini; la chiesa di San Michele dei Leprosetti, nell’attuale piazza S.Michele, necessitò di restauri; crollò la parte posteriore della chiesa di S.Maria del Carrobbio, non più esistente e situata nella piazza del Carrobbio, attuale piazza della Mercanzia; molti edifici in zona Saragozza e Lame furono danneggiati.
"Il Tremuoto nell'anno 1365. così orribile sentir si fece,che tutte le Castella del Bolognese furono in ispavento e dolore. A questo oggetto Ajmerico indisse per tutta la Diocesi fervide preci, le quali durarono finche cessarono le scosse del Tremuoto, e le innondazioni pure dei fiumi usciti in alta maniera dai loro letti." (Monteforti, Storia della Città di Cento  composta nel 1765- tomo I carte 83v-84r)

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