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venerdì 31 luglio 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 31 luglio.
Il 31 luglio 1981 Stefania Rotolo muore di un tumore uterino, a soli 30 anni.
Stefania Rotolo nacque a Roma il 23 febbraio 1951. Far parte dell'affascinante mondo dello spettacolo fu sin dall'infanzia il suo più grande sogno. Stefania crebbe con il desiderio mai celato di emulare le gesta della madre, la ballerina austriaca Martha Matoussek, che in gioventù aveva danzato all'Opera di Vienna e che di seguito si era trasferita in Italia per unirsi all'allora celebre corpo di ballo delle "Bluebelles" che si esibivano con il famosissimo comico-presentatore Erminio Macario. A Roma Martha aveva conosciuto il futuro papà di Stefania, si era sposata ed aveva interrotto l'attività artistica per dedicarsi interamente alla famiglia. Tuttavia non dimenticò la sua passione ed incoraggiò la figlia a seguire le sue orme.
Stefania dimostrò prestissimo di possedere del talento: ad appena 19 mesi di vita ebbe un primissimo esordio artistico in un numero del noto illusionista Bustelli che in un'esibizione al Teatro Valle di Roma prevedeva la sua nascita da un enorme cappello a cilindro.
L'anno successivo Stefania Rotolo, vera bimba prodigio, iniziò a "lavorare" al Teatro Eliseo dove per ben tre stagioni consecutive sostenne la parte del figlio di Madame Butterfly nella celebre opera pucciniana.
Era ancora una bambina ma già sapeva ciò che voleva. Incominciò a prendere lezioni di danza dal famoso ballerino austriaco Harry Feist: il ballo divenne la sua grande passione ed in questo fu incoraggiata non solo dalla madre ma anche da Lisa Lisette, una sua zia con precedenti esperienze come soubrette.
A soli 13 anni Stefania era tra le "Collettine" del coro di Rita Pavone. Continuò a studiare danza: nonostante la giovanissima età era evidente che questa aspirante ballerina possedeva interessanti doti artistiche ed una grinta non indifferente.
Stefania era proprio innamorata del ballo e per assecondare questa sua incontenibile ardente inclinazione spesso finiva per trascurare gli impegni scolastici (si era iscritta al liceo artistico). Durante l'adolescenza cominciò a frequentare il celeberrimo "Piper", il dancing romano di via Tagliamento gestito dal noto talent-scout Alberico Crocetta che era stato inaugurato proprio in quel periodo. I pomeriggi del "Piper" erano incredibilmente affollati di giovanissimi che con entusiasmo si lasciavano andare in balli travolgenti che in quegli anni rappresentavano un'autentica novità, molto trasgressiva. Questo era il luogo ideale per Stefania. Finalmente poteva scatenarsi come aveva sempre sognato e conoscere coetanei con la sua stessa passione. Fu qui infatti che conobbe molti personaggi come lei destinati ad un avvenire nel mondo dello spettacolo: Patty Pravo, Loredana Bertè, Franco Miseria, Mita Medici e soprattutto Renato Zero che divenne un suo grandissimo amico.
Il "Piper" rappresentò un vero e proprio trampolino di lancio. Qui infatti il coreografo Franco Estill la notò e la scritturò per una tournée in Messico. Stefania aveva solo 18 anni e fu felicissima di quest'opportunità: era infatti il suo primo contratto come ballerina che oltretutto le avrebbe consentito di viaggiare e di conoscere il mondo. Preparò le valige e senza pensarci troppo partì per questa nuova ed emozionante avventura. Con lei c'era un altrettanto giovanissima Loredana Bertè ancora ben lungi dal divenire una cantante affermata.
Il balletto di Franco Estill ebbe un notevole successo in Messico e si esibì a più riprese nei più noti locali di Mexico City e di Acapulco. In una di queste serate messicane Stefania incontrò il suo primo amore, un sassofonista brasiliano che come lei aveva la musica nel sangue. Al termine della tournée si trasferì con lui a Rio de Janeiro. In Brasile Stefania continuò a lavorare come ballerina e per perfezionare il suo stile frequentò la "Escola de Samba" di Joao Gilberto.
La sua storia con il musicista entrò presto in crisi: qualche mese insieme, poi il sassofonista ricominciò a condurre la vita disordinata di sempre. L'amore era evidentemente finito. Stefania, in attesa di una bambina, decise di fare rientro in Italia: sua figlia Federica nacque infatti a Roma nel 1972.
Nel 1974 Stefania Rotolo riprese l'attività partecipando come "attrazione" al Cantagiro condotto in quell'occasione da Renato Rascel e Johnny Dorelli. Successivamente lavorò in teatro esibendosi come ballerina nello spettacolo "Felicibumta" di Garinei e Giovannini con Gino Bramieri.
Il suo debutto televisivo vero e proprio avvenne invece nel 1975 quando cantò in coppia con il cantante francese Charles Aznavour dimostrando al grande pubblico di essere anche una brava cantante. Nello stesso anno Stefania ebbe anche un'esperienza come attrice recitando la parte di Mirabelle nel film "La mafia mi fa un baffo" diretto da Riccardo Garrone. Il film non ebbe un grandissimo successo ma ci regalò una piacevole interpretazione di Stefania che dimostrò di trovarsi a suo agio anche negli inediti panni di commediante.
Nel frattempo Stefania si era legata sentimentalmente al giornalista Marcello Mancini che lavorava in RAI come autore di testi televisivi e radiofonici. Fu proprio Mancini a credere fermamente nelle potenzialità di Stefania: nel 1977, coadiuvato dal giovane coreografo Franco Miseria e dal regista Lucio Testa, le affidò la conduzione di un nuovo programma televisivo destinato ai giovani: PICCOLO SLAM. Al suo fianco venne chiamato Sammy Barbot, un giovane e talentuoso ballerino originario della Martinica che si destreggiava bene anche come cantante e come Disc Jockey. Il programma ebbe un successo enorme ed inaspettato.
Stefania Rotolo in poche settimane era diventata un personaggio: la sua energia incontenibile aveva fatto breccia nel cuore dei giovanissimi e l'aveva proiettata di diritto nell'Olimpo delle stars televisive.
I successi di Stefania Rotolo proseguirono anche dopo PICCOLO SLAM. Sul finire del 1978 partecipò come ospite fisso alla trasmissione NON STOP diretta dall'anticonformista Enzo Trapani  nel quale furono lanciati moltissimi comici quali il trio La smorfia (Troisi, De Caro, Arena), i gatti di vicolo miracoli (Smaila, Calà, Oppini e Salerno), Marco Messeri, Carlo Verdone, Enrico Beruschi, Zuzzurro e Gaspare. In questo programma Stefania si esibiva in balletti mozzafiato e cantava la sigla del programma: "Spaccotutto". Grazie alla canzone "GO!!!", sigla di PICCOLO SLAM,   Stefania si aggiudicò anche il Telegatto 1978 come miglior sigla televisiva.
La sua fama aumentò ulteriormente grazie allo spettacolo itinerante URAGANO SLAM nel quale questa vulcanica showgirl si esibiva ballando e cantando nelle piazze e nei locali di mezza Italia richiamando sempre un nutrito pubblico di curiosi e di ammiratori e riscuotendo consensi sempre crescenti da parte della critica. Ormai tutti la chiamavano "Ragazza Uragano".
Stefania Rotolo arrivò all'apice della sua carriera verso la fine del 1979 quando condusse come primadonna lo spettacolo TILT, un programma che andava in onda il giovedì in prima serata sulla Rete Uno della RAI che ebbe un grandissimo successo. Questo originalissimo show fu giudicato la migliore trasmissione dell'anno. Visto il successo la RAI pensò bene di realizzare una puntata speciale denominata "Chroma-Key folies" contenente i più bei balletti di Stefania. Lo special rappresentò l'Italia al Festival Internazionale di Montreux, la più importante rassegna mondiale di programmi televisivi che si svolse nel maggio del 1980 nella elegante località a due passi da Ginevra. Stefania aveva fatto davvero "Tilt". La sua popolarità era veramente grande. Riceveva continuamente nuove proposte, anche dall'estero. In particolare l'americana "Columbia Pictures" durante un suo soggiorno negli States le propose di presentare il travolgente TILT anche in America.
Purtroppo poco dopo la fine di TILT Stefania cominciò a sentirsi poco bene: erano i primi sintomi di una grave malattia. Dovette subire un delicato intervento chirurgico e la convalescenza la tenne lontana dalle scene per alcuni mesi. Il suo carattere molto determinato le fu molto utile per riuscire a riprendersi.
Tornò a cantare per il suo pubblico. Si esibì in televisione e soprattutto nelle discoteche che tanto amava. Memorabile fu, nel 1980, una sua esibizione sul palco di "Bussoladomani" a Viareggio dove interpretò il celebre pezzo "Cocktail d'amore" in coppia con il grandissimo amico Renato Zero.
Nel 1981 la sua malattia si aggravò. Stefania resisteva strenuamente e continuava a lottare e a sperare. Chi le faceva visita in ospedale incontrava una ragazza disponibile, serena e addirittura scherzosa, come era sempre stata.
Per un certo periodo parve stare meglio, tanto che la RAI le propose di tornare a lavorare nel musical "Peter Pan" in cui avrebbe avuto come partner il grande Vittorio Gassman. Questa nuova proposta la rese felice: interpretare "Peter Pan" era infatti da sempre un suo sogno.
La malattia era però all'ultimo stadio e non le lasciò scampo. Mentre era ricoverata a Villa Verde, succursale della clinica ginecologica dell'ospedale romano San Filippo Neri, fu colta da una grave crisi. Stefania Rotolo cessò di vivere la mattina di venerdì 31 luglio 1981 lasciando sgomenti i suoi moltissimi ammiratori, di tutte le età, così affezionati al suo sorriso e alla sua gioia di vivere...
E' sepolta nel cimitero di Prima Porta.


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