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lunedì 24 febbraio 2014

AUGUSTA PRAETORIA #Aosta di Donatella Farina



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AUGUSTA PRAETORIA 

Già abitata in tempi protostorici da una popolazione di cultura megalitica, fu insediamento della tribù Celto-Ligure dei Salassi. Secondo una leggenda nell'anno 1158 a.C. venne fondata la città di Cordelia da Cordelo, capostipite dei Salassi, discendente di Saturno e compagno di spedizione di Ercole. Uniche testimonianze della presenza dei Salassi sono una necropoli e un'area di culto risalente al III millennio nella zona dell'attuale quartiere di Saint-Martin-de-Corléans oltre ad alcune tombe megalitiche.Alla fine della Seconda guerra punica, dopo la vittoria di Scipione l'Africano su Annibale nel 202 a.C., Roma rivolse la sua attenzione verso le Alpi, dove i Galli alleati dei Cartaginesi continuavano a costituire una notevole minaccia; la funzione di un accampamento posto in questa valle era principalmente strategica. Era essenziale consolidare il dominio di Roma sulla Pianura Padana e sui territori prealpini, utilizzando le Alpi come baluardo naturale contro le invasioni barbariche; per questo nacque allo sbocco delle valli alpine un sistema di città fortificate che controllavano gli accessi alle fertili terre della Pianura Padana.Ma dal I secolo a.C. la progressiva conquista della Gallia modificò l'importanza strategica dei valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo ponendo il problema del controllo della valle abitata a quel tempo da una popolazione, i Salassi, ostacolo al passaggio dei soldati e dei mercanti lungo la Via delle Gallie. Dopo una serie di spedizioni militari e di trattati dall'incerto esito nel 25 a.C. Cesare Augusto inviò contro i Salassi il futuro console Aulo Terenzio Varrone Murena a capo di un esercito consistente, ed alla fine, sconfitti, i Salassi vennero probabilmente sterminati o ridotti in schiavitù.Costruita in breve tempo su modello dell'accampamento militare romano, Augusta Prætoria Salassorum nacque all'incrocio delle vie del Grande (Mons Jovis o Summus Pœninus) e Piccolo San Bernardo (Columna Jovis o Alpis Graia) presso la confluenza dei fiumi Dora Baltea e Buthier. Un'imponente cinta muraria proteggeva il territorio, mentre quattro porte davano accesso alla città costruita sul modello ortogonale cardo-decumanico. La via centrale Decumanus Maximus (l'attuale Via Porta Prætoria, Via Jean-Baptiste de Tillier e Via Édouard Aubert), allora larga nove metri, era la prosecuzione naturale della Via consolare delle Gallie che da Milano arrivava fino al Piccolo San Bernardo. L'accesso alla città era comunque assicurato da un ponte sul Buthier, di cui oggi è visibile solo un'arcata poco distante dal letto del torrente, deviato a causa di un'inondazione. All'interno delle mura sorgevano i quartieri residenziali, il teatro, le terme, il foro e l'anfiteatro, mentre a sud si stendevano i quartieri popolari divisi secondo un modello classico a scacchiera.Ancora molto controverso è il problema sul popolamento della città prima e dopo la conquista romana. Un incerto documento accenna a 3.000 pretoriani, ed alla convivenza con i Salassi sopravvissuti, in contrasto con un anfiteatro progettato per una città di trenta/quarantamila abitanti. Un'iscrizione risalente al 23 a.C. sembrerebbe smentire le affermazioni degli storici antichi tra cui Strabone, riguardo alle deportazioni in massa dei Salassi e alle loro vendita come schiavi a Ivrea. Inoltre il linguaggio giuridico al tempo dei romani incolae indicava gli abitanti di una colonia in possesso di diritti inferiori a quella dei cives. Tali indizi lasciano supporre che la popolazione salassa si sia integrata con i nuovi conquistatori, così come lasciano supporre numerose iscrizioni funerarie nelle quali appaiono nomi salassi associati ad altri romani, i cui figli nati da matrimoni misti portavano sempre nomi latini. In epoca romana ebbe una grande importanza strategica e militare grazie al controllo esercitato sui due passi del Piccolo e del Gran san Bernardo. Aosta iniziò, fin dal I secolo, ad avere connotazioni inequivocabilmente urbane e monumentali, imponendosi come uno dei più ricchi e popolosi centri abitati dell'Italia Settentrionale.I lasciti dell'architettura di epoca romana: l'Arco di' Augusto, la Porta Prætoria e le porte romane di Aosta, il Teatro romano di Aosta, l'Anfiteatro romano di Aosta, la Cinta muraria e le torri, il Criptoportico forense, il Ponte romano sul Buthier, la Villa romana della Consolata, l'Area funeraria fuori Porta Decumana di Aosta.

di Donatella Farina

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