imm. da http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/90/Rome-MuseeCapitole-GladiateurBlesse. |
L’ESSERE DELLE FORTI
E INDOMATE PASSIONI -
GALATA MORENTE
Sublime esempio di
realismo che testimonia quanto i Greci e i Romani fossero abili, non
solo nella resa ideale del corpo umano ma anche in quella veritiera e
persino aspra.
E’ questa una copia
romana marmorea di un originale greco proveniente dalla città di
Pergamo ed è probabile che questo guerriero vinto fosse posto,
insieme ad altri tre, nella stessa posa, lungo il bordo di una grande
base rotonda di cui si sono ritrovate le fondamenta nella spianata
davanti al santuario pergameno d’Atenea. Un gruppo scultore di
grande drammaticità probabilmente commissionato tra il 230 e il 220
a.C. per celebrare le vittorie di Attalo I sui Galati, popolazione
nota per i suoi valorosi guerrieri.
imm. da http://m2.paperblog.com/i/210/2104117/il-lungo-viaggio-del-galata-morente-L-Mygfpi.jpeg |
Ciò che colpisce
dell’esemplare di questa scultura è la verità e la trascrizione
fedele dei tratti etnici del guerriero: i lineamenti rudi, i capelli
irsuti, i tipici baffi, la sgraziata quadratura delle spalle e la
muscolatura priva di morbidezza. Pur denotando coraggio e fierezza,
sul viso è evidente il dolore dello sconfitto nel momento estremo
della morte. La sobrietà ed il rigore della figura sono di un
realismo di cui sono noti pochissimi esempi nella scultura
ellenistica e romana.
Francesca Girotto
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