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giovedì 16 agosto 2012

#MitologiaGreca #Atlante

http://www.angiecafiero.it/letteratura-e-gastronomia/intervista-gastronomica-ad-amedeo-colella/
Figlio di Giapeto e Asia, fu condannato a sorreggere il cielo con la testa e le mani a causa della sua alleanza coi Titani nella lotta contro Zeus. Ebbe diverse relazioni amorose: con Pleione da cui nacquero le Pleiadi (perseguitate da Orione vennero mutate in stelle da Zeus ), con Etna da cui ebbe le Iadi (il sorgere della loro costellazione indicava l'inizio della stagione delle piogge) e con Esperide da cui ebbe le Esperidi  (dimoravano nel giardino della Mauritania ove cresceva l'albero dei pomi d'oro).
 A volte si distinguono tre Atlanti: quello africano, quello italiano e quello arcade, padre della ninfa Maia e quindi nonno di Mercurio; la tradizione classica lo considera un gigante figlio di Giapeto e di Climene. Secondo una leggenda, poiché aveva partecipato alla rivolta dei giganti conto Giove,  fu condannato a reggere il peso del cielo che, come racconta Omero reggeva grazie a due colonne poste al centro dell'Oceano Atlantico.
Atlante è presente in numerose leggende, tra le quali ricordiamo quella in cui Ercole, per superare l'undicesima fatica, gli chiese aiuto per raccogliere tre mele d'oro dal giardino delle Esperidi. Il gigante acconsentì e per raccogliere le mele chiese ad Ercole di reggergli momentaneamente il cielo. Ma una volta liberatosi di quel peso, Atlante non volle più saperne di riprenderselo. A questo punto Ercole si finse sconfitto, chiese solamente al gigante di riprendersi un attimo il peso giusto il tempo per sistemarsi sulle spalle un guanciale: Atlante ingenuamente fece quanto richiesto ed Ercole poté allontanarsi tranquillamente in libertà.
Un'altra leggenda racconta che Atlante fu tramutato in roccia da Perseo che gli aveva mostrato la testa della Medusa

fonte web: http://www.tanogabo.it/mitologia/greca/Atlante.htm

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