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martedì 15 maggio 2012

Avere un #figlio è un atto #fede, Pedro #Ugarte, Un #padre, #paternità #citazione




C'è una sola cosa memorabile nella mia vita: aver avuto un figlio. Tutto il resto non ha importanza dinnanzi a un simile cataclisma. So che molte persone conoscono l'importanza di questo avvenimento ma so anche che l'essere in apparenza un evento abituale, lo trasforma quasi in un aneddoto, in un fatto di costume che adorna, con pieghe somiglianti, la biografia di molti esseri normali e incostanti. Milioni di persone hanno riscattato tutta una vita di affanni e di sventure grazie a questo avvenimento singolare, a questa misteriosa trasmissione della coscienza che la carne perpetua su se stessa, con ostinazione, generazione dopo generazione, estendendo nel corso della storia lignaggi anonimi, segreti, il cui unico fine è di riprodursi, aggiungere un altro anello alla catena, una catena priva di nome certo, che non conserva memoria di se stessa, ma che si perpetra con incredibile ostinazione. Avere un figlio è un miracolo, sebbene questa condizione sia oscurata dalla frequenza, dalla mera statistica che lo trasforma in un fatto casuale e abituale. Avere un figlio è un miracolo complicato dalla burocrazia delle annotazioni dei registri, dal costume di battezzare e di celebrare i compleanni e dalla noiosa litania di parchi pubblici, altalene e scuole. Ad ogni modo, non smette di essere un miracolo e non smette di essere, allo stesso tempo, il compimento di un delitto sconvolgente, perché sai che la tua vita è un passaggio penoso, effimero e probabilmente inutile, eppure, per circostanze mai spiegate, decidi di delegare il suo esercizio e la ripetizione dei tuoi stessi problemi, a individui che moriranno in un futuro molto lontano e dei quali non riuscirai mai a sapere nulla, così come tu non sai nulla di quell'uomo medievale o di quella donna della preistoria alla quale rigorosamente devi quel tuo meccanico sbattimento di palpebre, il ritmo dei tuoi polmoni, la possibilità di pensare in questo momento ciò che stai pensando. Un figlio, d'altra parte, è anche un atto di fede; e se uno concepisce la vita come un patto involontario e prolungato con tutti i tipi di sofferenze, un figlio è anche una sconsideratezza. Non posso sostenerla con completa convinzione, ma ancora conservo la debole speranza che mio figlio arrivi a conoscere una qualche forma di felicità che, per circostanze attribuibili al caso o per mia stessa colpa, a me è stata negata.

(Pedro Ugarte, Un padre, Milano, zero91, 2009, p. 5 ss.)



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