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mercoledì 5 gennaio 2022

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 5 gennaio.
Il 5 gennaio 1920 nasce a Brescia Arturo Benedetti Michelangeli.
Arturo Benedetti Michelangeli, il più celebre pianista italiano della storia, inizia a studiare il pianoforte a tre anni ed a quattro entra nell'istituto musicale di Brescia, si diploma nel Conservatorio di Milano nel 1934 ma continua a studiare con lo stesso maestro anche dopo il diploma.
Nel 1939, considerato "un nuovo Liszt", dopo aver partecipato a vari concorsi, diventa titolare della cattedra di pianoforte principale nel Conservatorio di Bologna. Nonostante la guerra il giovane Benedetti Michelangeli, chiamato alle armi nel 1942, si esibisce all'Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, nelle maggiori città italiane.
Nel 1943 si sposa con Giuliana Guidetti e prosegue i concerti nel mondo: nel 1946 è a Berlino e nel 1948 negli Stati Uniti. Arturo Benedetti Michelangeli, dal 1939 al 1948 incide regolarmente dischi per la Telefunken e per la Voce del Padrone, attività che poi trascura per anni, ma non trascura l'insegnamento e, nel 1945, ottiene il trasferimento al Conservatorio di Bolzano, dove, oltre ai corsi regolari, tiene un corso di perfezionamento nel castello di Appiano.
Nel 1955, in piena guerra fredda, suona a Varsavia, dove è anche membro della giuria del Concorso Chopin, nel 1957 esordisce a Praga e nel 1964 nell'Unione Sovietica. Nel 1964 celebra i venticinque anni di insegnamento con un ciclo di concerti a Brescia al quale partecipano alcuni suoi allievi. Nel 1965 viene fondato il Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli" di Brescia e Bergamo, a cui il Maestro partecipa fino al 1968, quando viene dichiarato il fallimento di una casa di dischi di Bologna, la Bdm. Il giudice dispone il sequestro conservativo dei beni dei soci, fra i quali vi è anche il celebre pianista. Benedetti Michelangeli si ritiene mortalmente offeso, da Bornato vicino a Brescia, dove viveva da alcuni anni, si trasferisce in Svizzera, prima nel Cantone di Zurigo, poi nel Canton Ticino e dichiara che non suonerà più in Italia.
Nel 1970 tiene un corso di perfezionamento, l'ultimo della sua carriera di insegnante, a Lugano, mentre prosegue nella attività concertistica ormai idolatrato dalle folle. Nel 1973 esordisce in Giappone e riprende a incidere dischi, per la Deutsche Grammophon. Alle registrazioni di Benedetti Michelangeli viene pressoché unanimemente riconosciuto un livello eccezionale, tanto da essere considerate un punto di riferimento, si tratti delle opere di Claude Debussy, Scarlatti, Chopin, Ravel o Schumann, delle variazioni di Paganini o dell'opera 10 di Brahms.
Nel 1977 Benedetti Michelangeli tiene un recital nella Sala Nervi del Vaticano a beneficio dell'Ordine di Malta, e contravvenendo al proposito di non suonare più in Italia lo fa a Brescia, nel 1980, in memoria del papa bresciano Paolo VI. Il 17 Ottobre 1988, durante un recital a Bordeaux, Benedetti Michelangeli subisce un attacco di cuore; viene salvato con una delicata operazione di alta chirurgia e può riprendere a suonare già nell'anno dopo, ma ricoverato nell'Ospedale Cantonale di Lugano, per un altro attacco vi muore il 12 Giugno 1995; viene sepolto nel cimitero di Pura e, per sua volontà la sua tomba è priva di lapide. Negli ultimi anni il maestro aveva tenuto ancora concerti anche se in misura molto ridotta, preferendo incidere dischi e trascorrere lunghi periodi di riposo a Pura, nel Canton Ticino, dove si era trasferito nel 1979. Ad Arturo Benedetti Michelangeli si deve la riscoperta delle opere del compositore catalano Federico Mompou e scongiurò la perdita di molti dei suoi lavori. Il grande pianista fu anche cultore appassionato di canti popolari e della montagna e la sua unica attività come compositore sono le diciannove armonizzazioni di canti popolari dedicate al coro della S.A.T. di Trento.

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