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giovedì 14 novembre 2019

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi il 14 novembre.
Il 14 novembre 2003 viene osservato per la prima volta Sedna, un corpo celeste che orbita attorno al sole oltre Nettuno.
Sedna è un oggetto transnettuniano di grandi dimensioni che orbita attorno al Sole su di un’orbita particolarmente eccentrica che lo porta ad avvicinarsi al sistema solare esterno in prossimità del perielio e ad allontanarsi fino ad oltre 5 giorni luce dal Sole quando si approssima all’afelio. Il suo avvicinamento è di gran lunga superiore alla distanza che ci separa da Plutone, in un punto così lontano che il Sole appare come un banale puntino luminoso. Ad una distanza di 12,8 miliardi di chilometri non è ipotizzabile per nessuno strumento, sia terrestre che spaziale, capire le sue reali caratteristiche superficiali, ma gli astronomi sono stati in grado di identificare il colore rossastro del pianeta nano. A tal punto che nel 2004 è stato descritto come l’oggetto più rosso del nostro sistema solare dopo Marte, il pianeta rosso per eccellenza. Sedna è stato scoperto da un team guidato da Mike Brown, un astronomo del California Institute of Technology. La sua scoperta e quella di altri oggetti simili ad esso rappresentò uno dei motivi principali che portò nel 2006 l’Unione Astronomica internazionale a declassare Plutone a pianeta nano. Come spesso accade, la scoperta avvenne per puro caso nel corso di una più ampia indagine che ebbe inizio nel 2001. L’identificazione di satelliti, pianeti, asteroidi e comete avviene grazie al loro moto differente rispetto alle stelle di fondo cielo (misurabile con immagini scattate a distanza di qualche ora) che sembrano stazionarie nel cielo. Tuttavia, gli oggetti nella Nube di Oort sono estremamente lontani e si muovono molto lentamente. Per questo è necessario un’indagine più accurata.
La nube di Oort è un’ipotetica nube sferica di comete posta tra 20.000 e 100.000 UA, o 0,3 e 1,5 anni luce dal Sole, cioè circa 2400 volte la distanza tra il Sole e Plutone. Periodicamente questi oggetti ricevono una spinta gravitazionale verso il Sole, si riscaldano e si trasformano in comete. Sedna, però, ha dimensioni ben più grandi di una cometa. Secondo le ultime stime, il pianeta nano è leggermente più piccolo rispetto alle dimensioni di Plutone. Sedna richiede un certo tempo (circa 10.000 anni) per orbitare intorno al sole, non solo a causa della sua grande distanza, ma anche perché la sua orbita, come detto, è molto eccentrica. Al momento della scoperta si trovava in uno dei punti più vicini al Sole lungo la sua orbita, rendendo l’osservazione più favorevole. Una coincidenza di non poco conto. Oggi Sedna non è l’unico oggetto transnettuniano; tra i principali Plutone e Eris

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