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lunedì 23 gennaio 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 23 gennaio.
Il 23 gennaio 1910 la Senna esonda e invade la città di Parigi.
Fu la più importante inondazione del ventesimo secolo che la regione parigina abbia conosciuto e sconvolse drammaticamente la vita dei parigini.
Fotografie, documenti, cartoline, opere letterarie e spezzoni di film hanno contribuito a scolpire la gravità di quella catastrofe nella memoria collettiva.
La città fu duramente colpita e i simboli della sua modernità e del progresso subirono un duro colpo.
Priva d’elettricità e acqua potabile, Parigi rimase oscurata e paralizzata e le linee della metropolitana e del treno furono completamente allagate.
All’origine di quella che è passata alla storia come una “settimana terribile” vi furono delle condizioni meteorologiche eccezionali.
A un’ estate 1909 particolarmente piovosa seguì un inverno caratterizzato da abbondanti precipitazioni e lunghe nevicate che fecero salire rapidamente il livello della Senna.
Alcuni souvenir della piena del 1910 sono ancora disseminati nel tessuto urbano di Parigi: si trovano indicazioni dell’altezza raggiunta dalla piena della Senna nella rue de bellechasse, rue des ursins e rue Mazarin.
In dieci giorni la forza dell’inondazione distrusse 20.000 palazzi, lasciando senza casa 200.000 persone. Dei 20 arrondissement di Parigi, 12 furono devastati e, secondo le misurazioni, la Senna raggiunse un’altezza di 9.5 metri, mentre i danni ammontarono a 400 milioni di Franchi (più di 1 miliardo di Euro attuali).
Non si può negare, devastazione a parte, l’effetto “artistico” che l’alluvione ebbe su Parigi: artisti e fotografi scesero a frotte sulla città e alcuni  ne approfittarono per fare un giro in barca in una città  quasi aliena: il poeta Guillaume Apollinaire, infatti, scrisse che “in Avenue Montaigne la gente organizzava crociere di piacere;  potevi anche passare accanto agli hotel più eleganti e farti scattare una foto come una vittima dell’alluvione per 50 centesimi”. Vi fu anche chi mise in  giro voci di coccodrilli scappati per una vacanza tra le strade inondate della città.

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