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lunedì 16 maggio 2022

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 16 maggio.
Il 16 maggio 2005 a Kabul viene rapita Clementina Cantoni, una volontaria italiana collaboratrice di CARE International.
Clementina Cantoni viene rapita a Kabul il 16 maggio 2005. La donna, cooperante milanese di 32 anni, dal 2002 nel Paese dove lavora per l'organizzazione umanitaria Care International, è la prima italiana rapita in Afghanistan, dopo i sequestri in terra irachena di Simona Pari, Simona Torretta e Giuliana Sgrena.
Il sequestro avviene tra le 20.30 e le 21 locali quando Clementina sta tornando a casa dopo una giornata di lavoro. Secondo il racconto dell'ambasciatore italiano, Ettore Sequi, la cooperante è stata sequestrata nel centro della città, non lontano dalla zona delle ambasciate, a 2-3 chilometri dalla sede diplomatica italiana. L'auto è stata bloccata da una berlina Toyota bianca con a bordo quattro persone: i sequestratori, armati, hanno prelevato la donna e l'hanno fatta salire a bordo della vettura, per poi dileguarsi.
Il giorno dopo i  sequestratori fanno ascoltare la voce della giovane milanese, registrata su un nastro durante una telefonata con una fonte che fa capo all'intelligence italiana. Nella registrazione, Clementina dice il suo nome e altri particolari di sè, che risultano veri. Per gli 007 italiani si tratta di un sequestro ad opera della criminalità comune. Un'azione a scopo di estorsione, finalizzata a guadagnare un bel po' di quattrini italiani.
Le vedove di Kabul aiutate da Care scendono in strada, molte delle quali coperte dal burqa, portando fotografie della Cantoni e uno striscione in cui se ne chiede il rilascio.
Al ministero dell'Interno di Kabul sono convinti che il rapitore sia Timor Shah, l'uomo che ha telefonato a una radio e una televisione locali rivendicando il sequestro e avanzando, in cambio della liberazione, alcune richieste di ispirazione fondamentalista. Non sarebbe un uomo legato a gruppi terroristici: l'episodio più grave che gli è stato attribuito è il sequestro e l'uccisione, circa 3 mesi prima, di un uomo d'affari afgano. Un episodio per cui sono stati arrestati la madre e due suoi amici.
Il 19 maggio il luogo dove viene tenuta prigioniera Clementina Cantoni sarebbe stato individuato: la polizia però decide di non intervenire con un blitz per non mettere in pericolo l'ostaggio.
Il giorno successivo un giornalista afgano della Reuter riceve la notizia dell'uccisione di Clementina. Ma quattro ore prima la donna aveva parlato al telefono con un alto funzionario del ministero dell'Interno afgano.
Il 21 magggio arriva un nuovo ultimatum dal rapitore della Cantoni. Salta fuori un documento dell'intelligence, secondo il quale la nostra ambasciata a Kabul aveva allertato gli italiani sul rischio rapimenti per il 7 e il 15 maggio, il giorno prima del sequestro di Clementina.
L'ultimatum scade senza esito. Timor Shah si conferma un personaggio controverso: non si stanca di chiamare i mezzi di comunicazione, le organizzazioni internazionali e "si sente - spiegano gli investigatori - una specie di eroe del popolo afgano". Continua a fare richieste per favorire la ristrettezza dei costumi e contro lo sviluppo di una cultura troppo liberale. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in un messaggio ringrazia Karzai per quanto sta facendo per ottenere la liberazione di Clementina. Viene attivato un numero verde a Kabul per dare informazioni sul sequestro.
Il 23 maggio a Roma il sindaco Veltroni, con Cgil, Cisl e Uil, organizza una fiaccolata di solidarietà in Campidoglio. La foto di Clementina viene esposta sulla facciata del palazzo Senatorio accanto a quelle di Florence Aubenas e Hussein Al-Saadi, ancora nelle mani dei rapitori in Iraq.
A Milano alla manifestazione di solidarietà per Clementina partecipano poche centinaia di persone: le amiche della donna accusano: "solidali solo con chi è di sinistra".
Il 25 maggio le vedove afgane scendono di nuovo in piazza per chiedere la liberazione di Clementina, il 27 il presidente Ciampi in un nuovo appello chiede la liberazione di Clementina, "un esempio di luminosa umanità e di dedizione".
"Io sono Clementina Cantoni e oggi è il 28 maggio, domenica". Così la cooperante italiana appare in un video trasmesso dall'emittente "Tolo tv". Ha il capo coperto e due uomini armati di fucile la tengono sotto tiro e le suggeriscono le parole. I familiari, dopo aver visto il video, hanno avuto una reazione "tra l'angoscia e speranza". Per gli investigatori "è un passo avanti": i sequestratori escono allo scoperto.
1 GIUGNO - I tempi per il rilascio sembrano allungarsi. "Ci auguriamo che la Cantoni possa essere liberata anche domani - spiega il portavoce del ministero dell'Interno afgano, ma i negoziati sono complicati e complessi. C'è bisogno di più tempo".
Il commissario Cattani, vale a dire l'attore Michele Placido, popolarissimo in Afghanistan per la fortunata serie de "La Piovra" - il primo film messo in onda dalla televisione dopo la caduta dei talebani - lancia un appello video il 2 giugno per la liberazione di Clementina Cantoni.
Filtra la notizia che la madre di Clementina Cantoni ha inviato una lettera alla madre del rapitore Shah: "mi rivolgo a lei - c'è scritto - come madre di un figlio che tiene in ostaggio mia figlia".
Il 5 giugno papa Benedetto XVI lancia un appello per la liberazione di Clementina Cantoni. "Unisco la mia voce a quella del presidente della Repubblica italiana, del presidente dell'Afghanistan e dei popoli italiano ed afgano per chiedere la liberazione della volontaria italiana", dice dopo l'Angelus in piazza San Pietro.
"La dolorosa esperienza che questa nostra sorella sta vivendo sia di stimolo a ricercare con ogni mezzo la pacifica e fraterna intesa tra gli individui e le nazioni".
Viene diffuso anche il testo delle lettera di Germana Cantoni a "tutte le madri afgane". "Il mio cuore - dice - sta sanguinando a causa della situazione di mia figlia".
Il 6 giugno  Ciampi scrive all'ex re afgano, Zahir Shah, e gli chiede di intercedere per ottenere la liberazione di Clementina Cantoni.
Care international prepara un video di 150 secondi, da diffondere su tutte le tv afgane, in cui la madre di Clementina racconta il temperamento, le passioni, gli interessi della volontaria.
L'8 giugno l'ex re dell'Afghanistan risponde a Ciampi assicurandogli che "il presidente Karzai e il suo governo faranno qualsiasi sforzo per ottenere il rilascio di Clementina". Si accendono nuovi segnali di speranza: "la Cantoni potrebbe essere libera presto", dice Timor Shah a Tolo Tv.
Il 9 giugno Clementina Cantoni viene liberata. I dettagli delle trattative che portarono al rilascio non furono rivelate; tuttavia si presume che ci sia stato uno scambio con la madre del rapitore, che era stata arrestata per un sospetto coinvolgimento in un altro sequestro. La versione ufficiale del governo afghano negò qualsiasi trattativa. Secondo alcuni giornali sarebbe stato anche pagato un riscatto di 8 milioni di euro, che nessuna fonte ufficiale conferma.
Il 16 giugno fu ricevuta al Quirinale dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

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