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lunedì 28 marzo 2022

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 28 marzo.
Il 28 marzo 1943 l'esplosione della nave Costa Caterina nel porto di Napoli produce circa 600 morti.
Uno dei fiori all’occhiello della flotta dell’armatore genovese Giacomo Costa, la nave cargo Caterina Costa venne requisita dopo lo scoppio della guerra dalla Marina Regia per essere adibita al trasporto di mezzi e risorse lungo la rotta per il Nord Africa. Era ancorata nel porto di Napoli, carica di munizioni, carburante e mezzi militari destinati in Tunisia, quando, verso le 15, un incendio divampò improvvisamente a bordo, non si sa se doloso o accidentale. Nonostante il pronto intervento dei vigili del fuoco le fiamme furono incontrollabili; i militari decisero allora di far affondare la nave, dato il suo pericolosissimo carico, ma purtroppo nella zona l’acqua non era abbastanza fonda. Dopo una serie di errori di gestione dell’emergenza, alle 17,39 le fiamme raggiunsero le bombe stivate e la nave saltò in aria in una fragorosa esplosione avvertita in tutta la città. Gran parte del molo sprofondò, due rimorchiatori che si trovavano nelle vicinanze, il Cavour e l’Oriente, colarono a picco, mentre pezzi dell’imbarcazione e del suo carico furono  scaraventati in un lungo raggio distruggendo abitazioni, edifici e persino la Stazione Centrale; ancora oggi sulla facciata est del Maschio Angioino ci sono segni dell’accaduto. Una lamiera veloce quanto un proiettile trafisse l’orologio della chiesa di Sant’Eligio ubicata nel centro storico della città a ridosso della zona di piazza Mercato. L’edificio gotico, costruito nel 1270, è la più antica costruzione di epoca angioina. Dopo circa settecento anni dalla sua creazione, dopo essere stato edificio di culto, educandato femminile e caserma, rischiò di essere distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale. L’ora dell’orologio si fermò nel momento dell’esplosione e ricominciò a contare i secondi solo nel 1991, anno in cui rientrò in funzione grazie a un restauro finanziato dall’associazione culturale Nea Ghenesis e dalla Parrocchia di Sant’Eligio Maggiore. E’ stato il peggior incidente avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, alla fine i morti furono più di 600 e oltre 3000 i feriti.

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