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lunedì 26 maggio 2025

#AlmanaccoQuotidiano, a cura di #MarioBattacchi


 Buongiorno, oggi è il 26 maggio.

Il 26 maggio 1868 si conclude il processo per impeachment a carico del presidente americano Andrew Johnson.

Andrew Johnson divenne presidente degli Stati Uniti il 15 aprile 1865, dopo l'assassinio di Abraham Lincoln da parte di John WIlkes Booth. Johnson, come il suo predecessore, era favorevole a una riunificazione rapida del Paese. Stabilì l'amnistia per tutti i i confederati ad eccezione degli ufficiali di grado più elevato e dei capi militari, e consentì agli Stati secessionisti di formare un nuovo governo ed inviare i propri rappresentanti al Congresso, qualora almeno un decimo dei votanti dei singoli Stati avesse avallato la lealtà verso gli Stati Uniti. Inoltre, il Presidente Johnson si oppose fermamente sia ai diritti civili che di suffragio per gli schiavi ora diventati uomini liberi. Questa posizione gli inimicò i Repubblicani Radicali al Congresso, che lo dipingevano come un simpatizzante confederato, al pari di Andrew Jackson,  temendo un ritorno di fatto, anche se non di nome, alla schiavitù ante guerra civile, se non si fosse tenuto d'occhio il presidente.

Dopo molti tentativi di circoscrivere i poteri del presidente, il 3 marzo 1867 fu ratificata la legge del "Tenure of Office Act". Stabiliva che chiunque, esclusi i membri del governo "abbia un incarico pubblico su mandato del Senato ... ha il diritto di mantenere tale incarico finché un sostituto qualificato non venga allo stesso modo nominato a svolgere tale incarico". La legge aveva l'intento di impedire che il Presidente degli Stati Uniti potesse rimuovere dei dirigenti federali senza l'approvazione del Senato. La Casa Bianca tentò di boicottare la legge, sostenendo che un Presidente deve nutrire fiducia nei suoi consiglieri, e che qualsiasi consigliere che perda la fiducia del presidente (politica o personale) dovrebbe essere rimosso senza perdite di tempo, ma il Senato prevalse e l'Act passò nonostante il veto di Johnson.

Indipendentemente dal fatto che il Tenure of Office Act fosse stato promulgato per forzare il Presidente in una situazione di impeachment o che fosse effettivamente stato concepito per salvaguardare gli interessi di una nazione divisa e convalescente, non passò molto prima che Johnson lo infrangesse. Il 12 agosto 1867 il Presidente allontanò Edwin Stanton, segretario alla guerra, per (tra le altre cose) il suo supporto al piano di ricostruzione dei Repubblicani Radicali. Al suo posto, Johnson nominò il Generale Ulysses Grant, colui che fu il capo supremo delle forze armate confederate. Il Congresso si riunì, impedì la nomina e il generale Grant si dimise, così che Stanton tornò al suo posto.

Il 21 febbraio 1868 il Presidente Johnson licenziò formalmente Edwin Stanton e il 24 dello stesso mese il Congresso votò per l'empeachment, con 126 favorevoli e 47 contrari. Il processo iniziò il 13 marzo presieduto dal Giudice della Corte Suprema Salmon Chase e durò 8 lunghe settimane. Alla fine il Presidente Johnson si salvò per appena un voto, ma il suo potere da allora si rivelò irreparabilmente compromesso.


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