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giovedì 27 novembre 2025

#AlmanaccoQuotidiano, a cura di #MarioBattacchi


 Buongiorno, oggi è il 27 novembre.

Il 27 novembre 2005 il Tevere esondò in Umbria e Lazio.

Alla fine del mese di novembre del 2005 si verificò nell'Italia centrale un'importante piena del fiume Tevere. I danni furono contenuti grazie alla gestione della piena, all'utilizzo degli sbarramenti artificiali (come la diga di Corbara) ed al continuo monitoraggio. Il fiume comunque esondò in diverse aree, in Umbria e nel Lazio. Il 27 novembre 2005 il Tevere raggiunse il suo picco di portata a Roma, facendo segnare una delle altezze idrometriche più alte degli ultimi decenni.

All’idrometro di Ripetta, situato a poca distanza da Castel Sant'Angelo, venne raggiunta l’altezza di 12 metri, che non veniva toccata da circa vent'anni. L'evento fu molto seguito dai romani, che si recarono sugli argini dei fiumi per assistere al passaggio della piena. Del resto, una delle cose che più colpisce del Tevere, uno dei fiumi più lunghi e con maggior portata d'Italia, è proprio la sua capacità di aumentare enormemente le sue dimensioni nei mesi di piogge, rispetto all'estate. Il fiume, che quando è in magra può scendere anche sotto i 5 metri di altezza a Ripetta e lascia libere le banchine, su cui passano pedoni e ciclisti, in quell'occasione si presentava davvero trasformato. Questo succede a fasi alterne quasi ogni anno, anche se piene così importanti si verificano meno frequentemente.

La piena del 2005 tenne Roma con il fiato sospeso, anche se in realtà non venne mai raggiunto il livello di guardia: la piena fu ordinaria (si parla di piena straordinaria solo quando il livello va sopra i 13 metri a Ripetta). Durante l’ultima esondazione del Tevere a Roma, avvenuta nel dicembre 1937, il livello era stato di 16,84 metri a Ripetta, ben superiore.

Gli effetti della piena furono comunque importanti: specie nell’area della foce, a Fiumicino, vennero evacuate molte abitazioni a rischio. Inoltre, un barcone-discoteca ormeggiato nel centro di Roma affondò. Un antipasto di quanto sarebbe accaduto tre anni dopo nella piena del 2008, con il disastro dei barconi trascinati dalla piena e finiti contro il Ponte Sant’Angelo.

Le piene del 2008, 2012 e 2014 sono state più importanti, superando in certi casi il livello dei 13 metri a Ripetta. In quel caso, fino a 16 metri, si parla di piene straordinarie. Da molti decenni però le piene del Tevere non si spingono fino a questi livelli di guardia, anche grazie al controllo esercitato a monte dalle dighe di Corbara, Alviano, Castel Giubileo, che vengono gestite in modo tale da ridurre al minimo l’impatto delle piene.

mercoledì 26 novembre 2025

#AlmanaccoQuotidiano, a cura di #MarioBattacchi


 Buongiorno, oggi è il 26 novembre.

Il 26 novembre 2018 la sonda spaziale Insight atterra su Marte.

Marte non è solo roccia, sabbia e distese sconfinate di nulla: è un pianeta vivo, con venti, terremoti e uno strano campo magnetico. È quello che emerge dagli studi sul Pianeta Rosso portati a termine dagli scienziati della NASA con l'aiuto della missione Insight, dal nome della sonda lanciata il 25 maggio 2018 e giunta su Marte il 26 novembre dello stesso anno. I risultati di oltre 12 mesi di osservazioni sono stati pubblicati in 6 articoli apparsi su Nature e Nature Geoscience.

La missione Insight è la prima che la NASA dedica allo studio del sottosuolo marziano. Tra i vari strumenti di cui è dotata la sonda ci sono infatti un sismometro, un anemometro per misurare la velocità del vento, un barometro, un sensore di campi magnetici e un dispositivo che permette di misurare la temperatura sotto la superficie del pianeta. Cuore della missione è l'esperimento SEIS - Seismic Experiment for Interior Structure, che ha permesso ai ricercatori di ascoltare "la voce di Marte". Il pianeta è infatti scosso da numerosi terremoti che si propagano nel sottosuolo marziano per migliaia di chilometri.

L'analisi delle onde sismiche e della loro struttura permette ai ricercatori di studiare nel dettaglio la composizione del sottosuolo del pianeta e di formulare nuove ipotesi sulla sua formazione e sulla sua storia. Nei primi 12 mesi di osservazione la sonda ha registrato 450 terremoti, il più forte dei quali di magnitudo 4.0, quindi non abbastanza intenso da raggiungere la parte più interna del sottosuolo marziano.

Gli scienziati stanno ora aspettando il Big One, un sisma abbastanza intenso da propagarsi nella parte inferiore del mantello, nel cuore di Marte, e quindi in grado di rivelare qualche segreto.

Marte non ha placche tettoniche simile a quelle terrestri, ma ha una intensa attività vulcanica concentrata in alcune regioni. Almeno due dei terremoti registrati dai ricercatori hanno avuto origine in una di queste aree, la Cerberus Fossae, dove sono ben visibili grossi massi che sono scivolati giù dai pendii più scoscesi.

In questa regione sono anche presenti canali lunghi oltre 1000 km scavati da antiche inondazioni, e che negli ultimi 10 milioni di anni - un battito di ciglia, geologicamente parlando - sono stati riempiti dalla lava fuoriuscita dai vulcani. Alcuni di questi fiumi di lava sono stati frantumati da terremoti piuttosto recenti, meno di due milioni di anni fa.

Marte oggi non ha campo magnetico. Ma lo ha avuto in passato: le rocce sepolte 60 metri sotto la superficie del pianeta riportano tracce di questo antico magnetismo. Il magnetometro di Insight ha però misurato alcune stranezze: il magnetismo di superficie, indotto dalle rocce sepolte nel sottosuolo, cambia di intensità tra il giorno e la notte, con alcune pulsazioni attorni alla mezzanotte marziana.

Gli scienziati hanno formulato diverse teorie sul perché questo accada: la più attendibile mette in correlazione queste variazioni di campo magnetico con il vento solare che interagisce con l'atmosfera del pianeta. Insight è dotata di due apparati radio: il primo viene utilizzato per comunicare dati e osservazioni con la Terra mentre il secondo, chiamato Rotation and Interior Structure Experiment, ha l'obiettivo di registrare eventuali scostamenti nella rotazione del pianeta. L'analisi di questi dati permetterà ai ricercatori di determinare se il centro del pianeta è liquido o solido. Un cuore liquido genererà infatti uno scostamento maggiore rispetto a quello generato da un cuore fatto di materiale solido. Le osservazioni dureranno un anno marziano, pari a circa due anni terrestri.

Marte sembra un luogo piuttosto ventoso: i sensori di Insight misurano costantemente velocità e direzione del vento e pressione atmosferica. I dati hanno registrato numerosi mulinelli e piccoli vortici di sabbia sollevati dal vento che, smuovendo gli strati di terreno più superficiali,  offrono ai ricercatori la possibilità di studiare la composizione.

martedì 25 novembre 2025

#AlmanaccoQuotidiano, a cura di #MarioBattacchi


 Buongiorno, oggi è il 25 novembre.

Il 25 novembre 1947 i "10 di hollywood" vengono messi nella lista nera degli Studios.

La storia dei 10 di Hollywood è una storia che abbiamo troppo spesso dimenticato ed in questo modo abbiamo dimenticato il coraggio di 10 uomini amanti della libertà.

Questa storia ha inizio negli Stati Uniti d’America, a quei tempi considerati come la Patria della libertà, un paese che negli anni bui del nazi-fascismo era diventata la seconda Patria di molti registi della scuola tedesca di cinematografia in fuga da Hitler.

Questa storia si svolge più precisamente nel mondo di Hollywood, un mondo che negli anni caldi dell’alleanza fra USA ed URSS ( 1942-1944) era stato “incaricato” di produrre film spiccatamente filo-sovietici come “Mission to Moscow” diretto da Curtiz ,in cui il regista dipinge un’immagine positiva di Stalin , e “Fuoco ad Oriente”, in cui viene elogiato il sistema dei Kolchoz ucraini e la resistenza sovietica al nazismo.

Questa storia inizia nel 1947 anno in cui l’HUAC, la commissione per le attività antiamericane istituita nel 1938, comincia la sua guerra nei confronti di tutti coloro che, nel mondo del cinema, si sono distinti per un impegno politico e sociale ed ad un’adesione al partito comunista statunitense.

Questa storia ha 10 eroi, 10 persone vicine, in un modo o nell’altro, al partito comunista statunitense, 10 uomini di cinema che, appellandosi alla libertà di poter esprimere le proprie idee politiche, si rifiutarono di rispondere agli interrogatori dell’HUAC concernenti la loro vicinanza politica con il partito comunista.

Questa storia è stata una tragedia per questi amanti della libertà che si ritrovarono per anni esclusi dal mondo della cinematografia, controllati dalla polizia e dai servizi segreti ed additati come nemici della nazione dai media; questi 10 eroi non furono le uniche vittime dell’isteria anticomunista perché altre decine e decine di persone furono inserite in apposite liste di proscrizione ed ostracizzate dal mondo del cinema: come dimenticarsi di una delle più grandi star del cinema mondiale, Charlie Chaplin, il quale fu allontanato dalla cinematografia statunitense nel ’52?

Molti attori e registi per non fare una brutta fine decisero di trasformarsi in delatori e di accusare i propri colleghi di simpatie marxiste.

Questa storia va inserita nel periodo definito del “maccartismo”, periodo caratterizzato da una spietata caccia ai comunisti che arrivò all’obbligo, da parte dei dipendenti statali, di prestare un “giuramento anticomunista” per poter continuare a lavorare; questo giuramento fu esteso anche ad alcune università, come l’università californiana, dove i docenti si trovarono nella stessa situazione in cui si erano trovati i colleghi italiani durante gli anni del fascismo.

A causa di questa politica, resa sistematica da McCarthy, negli anni ’50 diecimila lavoratori furono licenziati per sospetto comunismo, scienziati democratici e pacifisti del calibro di Tolman e di Einstein furono messi sotto stretta sorveglianza ed i professori poco inclini ai giuramenti politici furono allontanati dalle università e dalle scuola di tutti i gradi e livelli.

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