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lunedì 14 dicembre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 14 dicembre.
Il 14 dicembre 1911 l'esploratore Roand Amundsen piantava la bandiera norvegese al polo sud, ultimo baulardo inesplorato del nostro pianeta.
La missione era cominciata quasi un anno prima, il 14 gennaio, quando l'esploratore raggiungeva la baia delle balene e piantava il campo base. Successivamente coi suoi uomini predispose dei depositi di provviste ed equipaggiamento lungo il percorso, in modo da potervi fare tappa durante la missione vera e propria e non doversi portare dietro troppi chili durante il viaggio.
Un primo tentativo viene compiuto l'8 settembre: giunti al primo deposito 7 giorni più tardi, il gruppo è costretto a tornare al campo base a causa delle avverse condizioni metereologiche (-51° C) e del principio di assideramento ai talloni di alcuni componenti del gruppo.
Amundsen riparte il 19 ottobre con 4 compagni, 4 slitte e 52 cani.
Secondo i piani la spedizione si dirige immediatamente in direzione sud attraverso la barriera di Ross. Il 23 ottobre viene raggiunto il deposito a 80° sud ed il 3 novembre quello a 82°. Il 15 novembre, arrivati al rifugio costruito a 85°, il gruppo si concede un giorno di riposo in vista dei monti Transantartici. L'ascesa inizia dunque il giorno 17 lungo il prima sconosciuto ghiacciaio Axel Heiberg ed è vista dagli esploratori come più semplice del previsto, sebbene non si tratti di una semplice scalata e vengano compiuti alcuni errori di tragitto.
Dopo 4 giorni il gruppo raggiunge il plateau antartico, è il 21 novembre. Lì viene eretto un campo chiamato macelleria dove vengono uccisi 24 cani per nutrire gli uomini e gli animali rimanenti. I resti sono conservati per essere utilizzati nel viaggio di ritorno.
Le tempeste di neve rimandano la partenza del viaggio attraverso il plateau antartico sino al 25 novembre, quando l'impazienza del team non consente un ulteriore rinvio. Le difficili condizioni meteo rendono però l'avanzata lenta e faticosa. A questo si unisce una morfologia del luogo con numerosi crepacci che ispira al gruppo il sinistro nome di Djevelens Ballsal (sala da ballo del Diavolo, in norvegese). La spedizione raggiunge 87° sud il 4 dicembre ed il 7 dicembre arriva a 88°23' sud, la stessa latitudine raggiunta da Shackleton nella spedizione del 1909, a soli 180 km dalla meta.
Il 14 dicembre 1911 il gruppo dei cinque norvegesi, con 16 cani, arriva al Polo Sud (90°00' sud). Amundsen chiama il campo che erigono Polheim (casa del Polo, in norvegese) e ribattezza il plateau antartico come plateau re Haakon VII. Al momento di tornare a Framheim viene lasciata una piccola tenda ed una lettera che rivendica l'impresa, per testimoniare l'avvenimento anche in caso di morte nel viaggio di ritorno.
Il successo di Amundsen è reso pubblico soltanto il 7 marzo 1912 quando la Fram raggiunge il porto di Hobart, in Tasmania ed Amundsen ha accesso ad una linea telegrafica.
Amundsen racconterà l'impresa nel libro The South Pole: An Account of the Norwegian Antarctic Expedition in the "Fram", 1910–1912. Nel 1912 il club degli esploratori di New York accoglie Amundsen come membro onorario.

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