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martedì 18 novembre 2025

#AlmanaccoQuotidiano, a cura di #MarioBattacchi


 Buongiorno, oggi è il 18 novembre.

Il 18 novembre 1481 cede la diga del Zuiderzee in Olanda, allagando 72 villaggi e uccidendo 100.000 persone.

“Dio ha creato tutto il mondo, tranne l’Olanda, che è stata creata dagli olandesi“. Così dice un antico proverbio, perchè buona parte del territorio olandese è stato strappato al mare dall’uomo. La lotta contro l’acqua ha radici nel passato. Nel 1287 una violenta tempesta permise al mare di inondare l’Olanda, formando il golfo dal nome “Zuiderzee“ e quando i primi olandesi misero piede in questi acquitrini, dovettero prosciugare, nel tempo, intere zone di terra e difendersi dalle continue inondazioni per riuscire a sopravvivere. 

Dal XV secolo il mare interno di Zuiderzee rimase più o meno invariato, grazie alle migliorie apportate alle dighe naturali; tuttavia con il tempo, diventava sempre più perentoria la possibilità di contrastare la volatilità della natura. Nel 1481 le inondazioni provocarono la scomparsa di 72 villaggi e la morte di oltre 100000 persone.

Ma nel 1916, quando i Paesi Bassi furono colpiti da un’ondata di marea molto grande, gli olandesi decisero di riprendere in mano il piano di una diga che era stata progettata nel 1891 dall’ingegnere Cornelis Lely. I lavori iniziarono nel 1919 e la diga fu inaugurata il 28 Maggio 1932 dalla regina Guglielmina.

La diga fu costruita fra la Frisia e l’ Olanda Settentrionale e così il golfo fu separato dal mare e trasformato nel lago “Ijsselmeer“. Quest’ultimo, in parte prosciugato, ha dato poi origine alla provincia dello “Flevoland“. Successivamente questo enorme lago artificiale venne diviso in due parti con la costruzione di una seconda diga, Markerwaarddijk, la parte più interna del lago venne chiamata Markermeer. Fino al 1932, lo Ijsselmeer si chiamava ancora Zuider Zee (Mare Meridionale). La diga è lunga 32 km, larga 90 m ed arriva ad un’altezza di 7,25 m sopra il livello del mare, è attraversata da un’autostrada (A7, due corsie per senso di marcia) che, intorno al sedicesimo chilometro (a metà della diga), ha un punto di ristoro con tanto di parcheggio, bar, torretta panoramica, un negozietto di souvenir, aree di sosta e una struttura dotata di una sopraelevata che permette ai pedoni di attraversare l’autostrada e ammirare il panorama.

La diga è dotata di chiuse poste su entrambi i lati est ed ovest, che permettono di mantenere costante il livello del mare interno, scaricando l’acqua in eccesso nel Waddenzee. Il Waddenzee è quel piccolo mare che diventa Mare del Nord oltre le cinque     Isole Frisone: Texel, Vlieland, Terschelling,  Ameland e Schiermonnikoog che si trovano all’estremo settentrione dei Paesi Bassi. L’operazione di scarico deve essere svolta continuamente, dal momento che nuova acqua si riversa nell’Ijsselmeer dal fiume Ijssel, emissario del Reno. Le chiuse permettono di svuotare oltre la diga 5000 metri cubi d’acqua, l’equivalente di due piscine olimpioniche, al secondo.

Essa collega la provincia dell’Olanda Settentrionale (villaggio di Den Oever nella municipalità di Wieringen), con la provincia della Frisia (villaggio di Zurich, municipalità di Wunseradiel). ( La Frisia è una provincia olandese verde e pianeggiante famosa per le celebri mucche frisone bianche e nere ). L’autostrada sopra la diga, è percorsa ogni giorno da migliaia di veicoli e neanche a dirlo, accanto alla strada ad alto scorrimento, trova posto una comodissima pista ciclabile a due corsie, con vista mare. L’Afsluitdijk risulta essere undicesima tra le dighe più grandi al mondo e notevole sforzo è stato compiuto nello sviluppo di modelli matematici per il calcolo delle correnti di marea, la selezione di adeguati materiali da costruzione e gli aspetti organizzativi. Con il passare degli anni, lo specchio d’acqua da salato (lago “Ijsselmeer“) è diventato dolce, permettendo a un milione di persone di berne l’acqua, dopo la depurazione e recuperando terreno per l’agricoltura e lo sviluppo urbano.

Questo cambiamento radicale ha avuto anche aspetti negativi, influendo pesantemente sulla vita di interi paesi che vivevano solo di pesca; infatti sono scomparse molte specie di pesci ed i pescatori si sono dovuti trovare altri lavori. La diga fu costruita allo scopo di proteggere le coste e impedire le inondazione delle provincie circostanti, ma riducendo così la lunghezza della costa olandese di quasi 300 chilometri. Per costruire la diga sono stati necessari circa 25 milioni di metri cubi di sabbia, 13 milioni di metri cubi di blocchi di argilla, 16 milioni di tipiche mattonelle olandesi e 6000 uomini.

Sulla punta ovest della diga si trova la statua che raffigura l’ingegnere e ministro dei lavori pubblici Cornelis Lely che progettò nel 1891 il piano della chiusura dello Zuiderzee. Essa è stata scolpita da Mari Andriessen e a lui dedicata in occasione del 100 ° anniversario della sua nascita, il 23 settembre 1954. Nelle vicinanze della torretta (dal 1982, in occasione del 50° anniversario della diga), si trova un monumento che ricorda i lavoratori che hanno contribuito alla creazione di questa grande opera lavorando in condizioni molto difficili. La diga fu infatti realizzata grazie all’enorme sforzo e il grande lavoro degli olandesi con i macchinari e le attrezzature di quel periodo storico in un’impresa in cui lo stesso uomo ha superato se stesso dimostrando di riuscire a sconfiggere le forze della natura che altrimenti l’avrebbero sopraffatto.

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