Buongiorno, oggi è il 16 aprile.
Il 16 aprile 2007 ha luogo presso il Virginia Polytechnic Institute una vera e propria mattanza.
Dopo i fatti l'America è sotto shock. Un uomo spara in due fasi, prima ammazza una persona: poi cambia aula, fa almeno sette minuti a piedi senza essere intercettato dalla polizia, entra in una classe -forse quella della ex fidanzata - e fa fuoco all'impazzata. Il bilancio, dopo ore di allarme e di panico - è di 33 morti e 29 feriti.
Il killer si è ucciso, era un ventenne di origine asiatica, Cho Seung-hui. Era armato con due armi corte calibro 9, probabilmente da guerra. Il movente pare sia passionale, ma non se ne ha la certezza: cercava la fidanzata. La Virginia Tech, situata in un'area agricola della Virginia, ha oltre 26 mila studenti ed è rinomata per i suoi corsi scientifici.
La prima sparatoria è avvenuta intorno alle sette e trenta. L'uomo ha cominciato a sparare in uno dei dormitori e poi nelle classi del glorioso e famoso complesso della Virginia tech university occupato da circa novecento studenti e tutti del primo anno. I primi testimoni parlano di "un uomo armato in modo pesante che ha cominciato a sparare mentre attraversava la Norris Hall", uno dei complessi dell'università.
Alle sette e mezzo il campus è già in piena attività. Gli studenti stanno per raggiungere le classi e sono in giro per il complesso. Fondamentale è stato, in quel momento, raggiungere il numero più alto di studenti e raccomandare di non lasciare nè le stanze nè le classi. L'università ha così deciso di dare l'allarme via web facendo lampeggiare l'allerta sui numerosi video sparsi nel campus. Tutte le lezioni sono state cancellate e agli studenti è stato chiesto di restare chiusi nei loro edifici e comunque lontani dalle finestre. Questa prima sparatoria è avvenuta nella West Ambler Johnston Hall, nella camera 4040 di un dormitorio per circa novecento studenti che è stato subito circondato dalle auto della polizia e da uomini dei reparti speciali dell'Fbi. Le operazioni però sono state ostacolate dal cattivo tempo, vento e neve. Le vittime sono state Emily J. Hilscher, studentessa residente a Woodville, in Virginia, e un assistente interno, Ryan Clark of Martinez, originario della Georgia, accorso per aiutare Emily Hilscher. Non è chiaro come Cho abbia avuto accesso al dormitorio visto che generalmente la struttura rimaneva chiusa fino alle 10 del mattino.
La seconda sparatoria è quella con il bilancio più pesante. L'uomo armato ha raggiunto dopo circa due ore e nonostante il campus fosse blindato il Dipartimento di ingegneria, la Norris hall, distante almeno sette minuti a piedi dalla West Ambler. Qui è entrato nelle classi, cercando la fidanzata. In una classe avrebbe messo in fila gli studenti e avrebbe fatto fuoco. Una sorta di esecuzione.
La seconda sparatoria, durata circa 9 minuti, ha permesso a Cho di uccidere 25 studenti e 5 professori suddivisi in quattro classi, esplodendo in totale circa 170 colpi. Quando la polizia, dopo essere riuscita a fare irruzione nell'edificio, raggiunse il secondo piano riuscì soltanto ad udire l'ultimo colpo, quello che Cho utilizzò contro di sé per togliersi la vita. Le classi protagoniste della seconda sparatoria furono la 204 (Solid Mechanics), la 206 (Advanced Hydrology), la 207 (Elementary German) e la 211 (Intermediate French).
"La nostra università è stata colpita da una tragedia di monumentali proporzioni - ha detto il presidente della Virginia Tech, Charles Steger - La nostra università è sotto shock per questo orrore". Il presidente degli Stati Uniti George W.Bush si è detto assalito dall' "orrore" per la strage di studenti. La portavoce della Casa Bianca Dana Perino ha precisato che "resta intatto il diritto al porto d'armi ma tutte le leggi in materia devono essere rispettate".
Cerca nel web
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Cerca nel blog
Archivio blog
-
▼
2021
(371)
-
▼
aprile
(30)
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanacco quotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
- #Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi
-
▼
aprile
(30)
Nessun commento:
Posta un commento