“Lei è troppo modesto signore. Per sopportare la sua condizione, la condizione umana, lei ha bisogno, come tutti, di molto coraggio. Signore, l’istante che viene può essere quello della sua morte, lei lo sa, e può sorridere: via! Non è ammirevole? Nella sua azione più insignificante, - soggiunse con acredine, - v’è un’immensità d’eroismo”.
(Jean-Paul Sartre, “La nausea”, Torino, Einaudi Scuola, 1998 (1994), pp. 147-48)
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