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sabato 1 settembre 2012

1 -Caterina de' Medici - Il suocero

Mi trovavo nel castello di Blois quando una donna milanese con il suo giovane figlio iniziò non senza una notevole arroganza a denigrare l'impegno di Caterina de Medici in Francia.   A voce molto alta, come spesso accade agli italiani, intendeva spiegare a tutti i presenti, interessati o meno la sua teoria sull'incapacità di governare della regina fiorentina. 
 Non portava alcuna argomentazione, nessuna data, nessun fatto, solo offese gratuite rivolte alla defunta 

Questo stimolo negativo, mi ha portata ad approfondire la storia e a scoprire cose splendide sul conto di Caterina de Medici, grazie anche ai testi antichi messi a disposizione da Google.
Per prima cosa è interessante il contesto in cui si trovò ad agire. Per questo facciamo un piccolo passo indietro per conoscere Francesco I di Francia suo futuro suocero.


 Francesco I di Francia non era destinato al trono ma ci arrivò per motivi politici. Era figlio di Carlo di Valois-Angoulême e di Luisa di Savoia che rimasta vedova affidò l'educazione del figlio a Cristoforo Numai da Forlì insignito da Papa Leone X di molte cariche e onori. Pare che proprio questa educazione portò Francesco I ad interessarsi della custodia della cristianità. Come mai divenne re di francia e futuro suocero di Caterina? Semplice perchè il re Luigi XII non aveva figli maschi ma solo una figlia femmina, Claudia. 

La madre di Claudia, Anna di Bretagna, con il trattato di Blois, tentò di tenere separata la Bretagna dal regno di Francia, concordando le nozze della figlia con Carlo V, futuro imperatore. Questa decisione non vide favorevoli i Valois, che vendendo minacciata l'integrità della Francia fecero di tutto per rompere il fidanzamento di Claudia che trovò in Francesco I il suo consorte. 

Ma che carattere aveva Francesco I?
Era un uomo molto più dedito alle donne che alla vita politica anzi gli storici riportano che egli dedicasse alla politica il tempo libero che gli rimaneva dopo essersi divertito con le donne di cui la corte era piena. Era talmente uso a circondarsi di donne che la corte si spostava con una quantità consistente di concubine. Era un uomo spietato e senza cuore tanto che nel testo di Eugenio Alberi del 1835 "Vita di Caterina de Medici" si parla di alcuni episodi che mi hanno fatto accapponare la pelle.

Uno di questi è il supplizio del 21 gennaio del 1535 a cui furono sottoposti 6 protestanti dando così inizio a quelle che sarebbero state le guerre di religione francesi. 
Egli fece costruire in 6 piazze dove c'erano i tabernacoli per il sacramento le cataste dove sarebbero stati bruciati i protestanti. Dopo una lunga processione il re arrivava nella piazza dove oltre alla pira per il sacrificio umano era stata fatta costruire una bilancia alla quale da una parte era appesa la vittima e dall'altra stava il re che decideva a suo piacere quando sollevare dal fuoco la vittima e quando ripiombarla nelle fiamme per aumentare il suo supplizio, fino a quando le corde non avessero preso fuoco liberandolo da quell'ultima straziante tortura. 

Questo era il re cattolico educato nei dettami della chiesa. 
Il rapimento di una fanciulla, la confisca dei beni o l'omicidio di una persona sgradita erano cosa ordinaria. 

Con il decreto del 24 aprile del 1545 venne decisa la distruzione della colonia Valdese di Provenza e venne data disposizione che nessuno potesse prestare soccorso ai malcapitati. Dovevano morire tutti, uomini, donne, bambini e infermi. Molte donne vennero prima violentate e poi chiuse in un fienile al quale fu dato fuoco. Fuori dal fienile i soldati con le alabarde respingevano le poverette che cercavano di salvarsi la vita attraverso le finestre. 

Vennero chiusi pozzi, distrutti tutti castelli e incendiati i boschi dove cercarono riparo i Valdesi. Questa strage fu affidata all'infame Oppedè. Lo storico che fece questa narrazione fu De Thou.

Questo era il suocero scelto dal Papa Clemente VII per la nipote Caterina de' Medici.

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