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venerdì 27 gennaio 2012

#shoa: la nostra memoria

 Un anno fa trasmettevamo sul nostro canale radio web una diretta dedicata al Giorno della memoria.


 Ascolta il podcast, apri i link, goditi i nostri luoghi virtuali!



 Era la nostra partecipazione a Memorie in piazza, la manifestazione organizzata dalla Compagnia dell'Attimo e che vide la partecipazione di numerose compagnie teatrali in italia che, tutte alla medesima ora, lessero alcuni brani dal libro di Irit Amiel Fratture.




 Oggi vi riproponiamo stralci di quella trasmissione radiofonica, pubblicate sul nostro Podcast Ufficiale.



 Fernando, Roberta, Elisa, Gaspare, Berta, Ipazia e Masaniello, Piera, Titina, Primula ed Ezio si alternarono nelle letture con la regia di Sophie.



 Furono scelte musiche di ispirazione ebraica, ma anche del panorama etnico europeo e mediterraneo, dalle contaminazioni balcaniche, arabe, zigane e manouche.



 Il libro di Irit Amiel propone momenti di vita di coloro che vissero le persecuzioni della Seconda Guerra Mondiale in Europa seguendo gli intrecci delle loro vicende con lo sterminio, la sopravvivenza, la rinascita d'Israele e l'attuale difficile coesistenza dei popoli ebraico e palestinese.



  Dedicata alla memoria dell'olocausto degli Ebrei, questa giornata vogliamo celebrarla per ricordare tutti i folli stermini che nella storia sono stati perpetrati ai danni anche di altre popolazioni.


 Solo guardando gli ultimi due secoli, hanno subito il genocidio operato dai colonizzatori europei le etnie native delle Americhe e dell'Africa; quest'ultimo continente è stato teatro ancora negli ultimi anni di sanguinosissime faide tra tribù contrapposte; in Asia i regimi totalitari hanno dato luogo a massacri di vario genere. Le cronache di queste settimane hanno riportato alla ribalta quello contro gli Armeni.


 In Europa l'olocausto ha perseguito Ebrei, ma anche genti di fede cristiana eretica, omosessuali di ogni etnia, zingari.


 Invitiamo a riflettere su questi fatti: episodi ricorrenti nella storia in cui la sofferenza di popoli è strumentalizzata e l'umore trascinato nell'odio contro il diverso, spingendo gente disperata alla follia collettiva quale passaggio necessario per superare le crisi. Vogliamo ricordarlo nel momento particolare che stiamo vivendo. Oggi cadere preda della crisi per cedere agli estremismi è un rischio concreto: ricordiamocene quando il nostro vicino indica l'altro come il capro espiatorio dei mali comuni.
 Il sacrificio di qualcuno è la vergogna umana di tutti gli altri e non è mai la  vera soluzione delle crisi.
 La solidarietà conseguente all'umiliazione estrema è stato il reale punto di partenza per il riscatto dei popoli sconfitti dalla propria follia e per la nuova crescita: ne è esempio proprio quel popolo tedesco che fu condannato per l'olocausto.
 Non dimentichiamo, ma soprattutto riflettiamo.

© 2012 Accademia dei Sensi - Licenza CC BY-NC-ND 3.0

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